-È come un fiore nel cemento.

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Un'altra settimana ha inizio.
Oggi è lunedì, e mi trovo in strada per andare a scuola.

"Buongiorno principessa!"

"Carlotta!"

Ci abbracciamo.

"Alessio ieri mi ha scritto."

"Davvero? E che ti diceva?"

"Mi ha detto che Andrea e Marco non gli piacevano. Io gli ho detto che doveva preoccuparsi per te, dato che sei sua sorella, ma poi la chat è finita bene."

"Beh, mi fa piacere per te..voi."

"Ti ringrazio." Le sorrido ed entriamo a scuola.
Andiamo in classe e ci sediamo nei nostri banchi.

"Ciao ragazze!"

"Ciao Fra!"

"Alessio?"

"L'ho lasciato a casa, non so che programmi aveva.."

"I soliti.."

"Nono, ei. Verrà."

Mi guardano straniti, sorrido e ricambiano.
Stiamo in silenzio qualche minuto, fissando la porta. Ed eccolo! È lì, e sembra tutto apposto.

"Buongiorno ragazzi!"

"Buongiorno Ale!"

Arriva subito dopo il professore e comincia immediatamente la lezione.

-Seconda ora.-

"Prof, posso andare in bagno?" È Carlotta.

"Vada."

Si alza e va il bagno.

Alessio porta il braccio dietro il suo banco e lascia un biglietto nel mio.

"Ti va oggi pomeriggio di uscire?"

Rido e gli rispondo:

"Siamo ancora alle elementari?"

Glielo do.

Si gira e mi guarda seccato.
Gli sorrido.
Si volta nuovamente e lo vedo scrivere.
Mi ridà il foglietto.

"Seriamente. Ti va di vederci?"

Sorrido. Di nuovo.

"Va bene. Oggi pomeriggio usciamo."

Glielo do,lo legge.
Si volta e mi sorride.
Ricambio il sorriso.

Le altre lezioni passano tranquille. Come sempre, fra risate, chiacchiere e interrogazioni.

-

Ecco arrivate le sei del pomeriggio.
Indosso dei jeans chiari,facendo le svoltine. Una maglia con la manica a tre quarti blu. Come scarpe metto le Convers alte bianche,con delle calze blu che fuoriescono leggermente.
Mi trucco con dell'eye-liener, mascara, rossetto bordeaux e del blush rosato.

Esco, mi siedo sul vialetto e aspetto Alessio, che non tarda ad arrivare.

"Ei." Mi saluta.

"Alessiuccio!"

Gli do un bacio nella guancia e mi sorride.

"Allora? Dove mi porti?"

"Vedrai."

Non posso fare a meno di sorridere. Saliamo sulla moto e andiamo in una direzione a me sconosciuta.
Arriviamo davanti ad un'enorme palazzo. Ed esce dal taschino della giacca in pelle una benda nera.

"Non vorrai mica farmela indossare!"

"Vieni qua."

Mi giro sbuffando, e mi mette la benda.

"Ora come faccio?"

"Dammi la mano. Ti guido io."

"Mmh, sta attento."

"Ti fidi di me?"

Sto un po in silenzio, ma do una risposta decisa e vera.

"Sì, mi fido di te."

Mi dirige non so dove, ma capisco che mi fa salire su un ascensore.
Scendiamo, e mi fa camminare ancora. Mi prende in braccio alla sprovvista, e capisco che sale delle scale. Poi mi mette giù. Mi fa avanzare ancora un po, e mi toglie la benda. Quello che vedono i miei occhi è qualcosa di stupendo.
Vedo il tramonto, a non so quanti metri d'altezza, che cade sulla città. Si vede tutta Tarquinia. Qualcosa d'indescrivibile.

"Ti piace?"

"Un sacco."

Lo abbraccio e mi stringe a se.
Quella è casa. La mia casa.

"Guarda lì." Indica una parte del terrazzo. Guardo dove ha indicato e vedo una coperta a terra con dei cuscini. Vado lì e mi siedo, sbattendo la mano al fianco per indicargli di avvicinarsi. E così fa.
Viene e si sdraia accanto a me, mi tira e cado fra di lui. Con la testa appoggiata nel suo petto e lui che mi cinge la spalla con il suo braccio.

"Posso farti una domanda?" Gli chiedo.

"Certo, dimmi pure."

"Cos'è per te l'amore?"

"È come un fiore nel cemento."

È il solito Alessio. Quello che mi stravolge, quello che non mi molla mai, quello che mi piace.

L'ho detto.

Alessio mi piace!

"E hai già trovato il tuo fiore nel cemento?"

"No, non ancora. Ma manca poco."

Che cosa vorrà dire? È convinto che domani si sveglia e se la trova accanto, o gli piace una ragazza e si stanno innamorando? Di sicuro non sono io il su fiore nel cemento..

"E tu?" Continua.

"Spero di trovarlo preso."

"Lo troverai."

"Lo spero.."

"Sono sicuro di sì. Sei una ragazza bella dentro e fuori."

"Grazie.." sorrido.

Non penso che si stia innamorando, è con una ragazza diversa ogni giorno, e non mi sembra il tipo da storia seria, o da innamorarsi.

"Ale, andiamo a casa. Sta iniziando a fare freddo."

Annuisce e ci alziamo.

Scendiamo da quel palazzo e saliamo in moto.

Raggiungiamo subito casa.

"Buonanotte Ale.."

"Buonanotte piccola."

Ci salutiamo e andiamo ognuno a casa sua.

Quat'è bello.

È bello lui.

È bello stare con lui.

È bello tutto se c'è lui.

"Il Mio Jack."-Alessio Bernabei.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora