"Caro diario da oggi riempirò queste pagine bianche, racconterò tutto quello che accade nella mia vita, voglio arrivare alla vecchiaia leggendo le mie memorie ai miei futuri eredi sempre se ci saranno. Si parte dalle presentazioni ed è così che farò, mi chiamo Noura Aloui sono nata a Roma ma ho origini Tunisine, non mi definisco una ragazza uguale agli altri, non ho i loro stessi tratti, perché?, soffro di una rara malattia diciamo dalla nascita ma mi è stata diagnosticata all'età di tre anni, da lì è cominciato tutto il mio calvario. Sto cambiando fisicamente, peggioro sempre più, sono sempre in corsa verso ospedali, visite, viaggi, ancora non c'è una cura per la porcheria che ho addosso. Mi guardo allo specchio e mi faccio schifo, vorrei essere come tutti gli altri, bella, alta, magra, bei capelli ma quello che riflette lo specchio è un'altra persona, sono bassa forse troppo per la mia età, ho le gambe un po' storte, petto esposto, testa un po' grossa, collo corto, braccia piccole, busto un po' storto, problemi alla vista, all'udito, agli organi e allo scheletro. Insomma non me la passo per niente bene, ho sedici anni e vorrei che la mia vita finisse già, si perché i dottori mi hanno detto che sarò sempre sottoposta a interventi, sempre in ospedale, che cazzo di vita è la mia?. I miei coetanei pensano a divertirsi, uscire, non devono pensare minimamente che potrebbero morire da un giorno all'altro, o trovare una cura per non peggiorare, per non parlare della mia vita sociale, esco fuori e tutti i passanti che mi squadrano dalla testa ai piedi avvolte scambiando commenti con i propri vicini, di solito le parole sono sempre queste "Poverina, non vorrei essere nei suoi panni, poveri genitori, la natura è proprio cattiva", "Ma hai visto quella ragazza ma cosa ha? Perché è così bassa?", mi ripeto di essere forte di non piangere, di non mostrarmi debole agli occhi degli altri, la mia reazione è sempre stata l'indifferenza, che ne sanno loro di tutta la merda che devo passare? Che ne sanno loro dei dolori che ho durante il giorno? Che ne sanno loro di essere scartati dalla società solo perché non sei "normale", che poi la vera domanda è che significa per loro essere normali? Non ho ancora trovato la risposta, spero di trovarla in futuro, adesso ti saluto mia madre rompe, che vuole parlarmi. Saluti la povera malata"
-Nouraaaa, scendi subito, devo parlare con te-, non sopporto quando mia madre deve interrompere qualsiasi cosa sto facendo, scendo di malavoglia dalla mia adorata camera, cercando di non inciampare tra un gradino e un altro, ogni volta è una missione arrivare sana in cucina idem quando devo risalire, ci vorrebbe un ascensore ma di certo non sono la figlia di Berlusconi, mio padre lavora in una fabbrica dove producono plastica non c'è quasi mai a casa e se c'è siamo sempre in ospedale mentre mia madre grazie al suo diploma fa la segretaria presso un avvocato
-Dimmi, sbrigati, perché devo studiare-, è una scusa per tornare al piano di sopra e stare chiusa nella mia stanza, l'unico posto dove mi sono sempre sentita a mio agio, il mio mondo, senza nessuno che ti squadra, o ti giudica, sono figlia unica ma va bene così, nessun fratello o sorella vorrebbe una come me in famiglia
-Domani salti scuola, dobbiamo andare in ospedale forse una speranza c'è, hanno trovato un farmaco che non ti farà peggiorare, sei contenta?-
-Ok, adesso posso andare?-, quando si parla della mia salute me ne frego altamente, perché so che non migliorerò mai, che mai avrò una vita tranquilla e normale, diciamo che me ne sono fatta una ragione, la mia vita sarà sempre una merda e non posso fare niente per cambiare la situazione
-Noura sempre inshallah devi dire, non voglio sentire questa energia negativa, troveremo il giusto farmaco per aiutarti, le cose andranno per il verso giusto, ti prego non posso farcela se tu hai questo atteggiamento, devi combattere con me-, la donna di fronte a me ha sempre lottato per non farmi mancare niente, per farmi avere una vita uguale agli altri, anche se quando sono nata non ha preso bene la notizia della mia malattia, per un periodo ha dovuto assumere psicofarmaci e con il supporto di psicologi, con il tempo si è fatta coraggio e adesso si prende cura di me senza problemi, mio padre invece ha preso in mano la situazione subito, gli uomini affrontano le sfide diversamente o meglio la maggior parte, uno dei due doveva per forza sorreggere il peso
-Inshallah? Stai scherzando?, lo dovrei ringraziare per questo?-, indico il mio corpo come se fosse il peggior quadro della storia creato dal peggior pittore, -Scordatelo, non lo ringrazierò mai!, io non sono religiosa come voi, e mai lo sarò, il tuo Allah è stato cattivo con me e io lo dovrei lodare, mai!-, neanche finisco la frase, che mi arriva un ceffone in piena faccia, rivolgo uno sguardo veloce a mia madre, mi massaggio la guancia, mi alzo, ritorno verso il posto più sicuro del mondo la mia camera
-Noura, Noura!, torna subito qui!-, la voce di Asma è ormai lontana da me, la sento appena, chiudo la porta a chiave, mi butto nel letto, prendo il mio mp3 e lascio che la musica mi teletrasporti in un altro mondo, forse migliore di questo, forse dove non ci sono problemi, vorrei starci per sempre, oppure rinascere ma senza una malattia che ti rovini l'esistenza
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Demons
RandomUna ragazza che deve lottare contro demoni che fanno una danza sfrenata per renderla debole, una ragazza che deve lottare per vivere, per farsi accettare, per non restare sola, per essere qualcuno nella vita nonostante i problemi che continuano ad a...