Chapter 3

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" Caro diario una settimana è passata da quel famoso incontro con i medici, i miei hanno litigato spesso, perché non possiamo permetterci di trasferirci a LA, mia madre sta facendo di tutto per far si che partiamo, mio padre è molto frustrato non sa dove sbattere la testa, non conosciamo nessuno lì, se non mio zio ma risiede a Washington , sono tutti e due indaffarati che non si sono fermati a parlare con me, cioè che cosa ne pensassi io, ai miei sentimenti, sono molto arrabbiata, io non voglio partire so già che mi troverei malissimo, sarei sola come un cane non conoscendo la lingua, poi rifletto e io sono già sola, non ho amici, se non i miei compagni di classe ma non mi considerano neanche, anzi sono sempre pronti a punzecchiarmi, prendermi per il culo, sparlare di me. Tutto questo fa male, non è bello per una persona desiderare sempre di stare chiusa a casa nella propria stanza, non vedere nessuno, mi sto uccidendo lentamente o meglio dire anche gli altri lo stanno facendo, tanto oltre alla mia famiglia non mancherei a nessuno. Purtroppo sono sempre questi i ragionamenti di una persona che soffre di una rara malattia, nella nostra mente non ci sono altri pensieri, ogni giorno è una lotta per vivere, ogni giorno ti chiedi se arriverai alla vecchiaia, che ne sarà del mio futuro?, mi sposerò?, formerò una famiglia?. Ma cosa più importante sarò mai veramente felice e libera?, purtroppo devo smettere di scrivere ho dolore alle mani e alla pancia, devo distendermi, saluti sempre la povera malata"

Poso il mio diario e la mia penna in una cassettina con il lucchetto che ho acquistato in un mercatino molto carino, non voglio che nessuno legga queste pagine, sarò io a decidere a chi farlo leggere, a chi far conoscere i miei pensieri più oscuri e nascosti. Ultimamente non c'è giorno che non abbia qualche dolore, forse gli anziani se la passano meglio di me, mi distendo nel letto e mi sento molto meglio, è come la droga non posso farne a meno, mi sento sollevata. Chiudo gli occhi e immagino un angelo o chiunque sia che mi guarisca o che mi porti in giro per il mondo senza una meta, liberi di visitare qualsiasi luogo, -Noura posso entrare?-, apro gli occhi e mi metto seduta sul letto, Asma è dietro la porta che aspetta un mio consenso per entrare, -Entra-, la porta emana un cigolio fastidioso per le mie orecchie, mi viene spontaneo corrugare la fronte e la faccia, mi danno fastidio certi rumori il mio udito non può sopportarli, -Ci sono visite sotto-, visite? Quando mai sono venute persone per me, -Bella battuta mà, dai cosa devi dirmi?-, mia madre mi guarda in modo strano, forse non ha capito la mia frase, -Noura non sto scherzando ci sono delle persone per te in soggiorno, vai ti stanno aspettando-, metto le pantofole e esco chiudendo la porta a chiave, non si sa mai queste "persone, vogliano invadere il mio territorio", sento delle voci familiari ma non riesco a decifrare bene di chi siano, quando arrivo in soggiorno non posso credere ai miei occhi, sul divano ci sono sedute tre mie compagne e un mio compagno, Clara, Melissa, Viola e Giulio, -Ehy Nour, siamo venuti a trovarti, non sei contenta?-, Viola è molto falsa, sa come raggirare le persone e portarle dalla sua parte, nel suo modo di parlare sa essere molto convincente, ma la malattia una zona non è riuscita a colpire, il mio cervello, sono molto più intelligente e astuta di Viola Bernardi e tutta la mischia, mia madre è sorridente, -Mà non devi andare dalla tua amica Serena?-, cerco intesa nei suoi occhi e lei afferra al volo, -Oh si vado, se ci sono problemi chiamami, ciao ragazzi, divertitevi-, sta per darmi un bacio sulla nuca ma io mi scanso, non amo gli affetti e tutte quelle cose smielate, ma mia madre sa che non lo faccio per cattiveria, è solo uno dei tanti tratti del carattere che ho preso da mio nonno Yasser, ha frequentato l'esercito e si sa là dentro regna la severità, forza, e soprattutto mai mostrare i propri sentimenti, "Ci vuole controllo", me lo diceva sempre quando andavo a trovarlo nel paese di mia madre. -Forza Viola adesso puoi dirmi cosa sei venuta a fare insieme al tuo branco di idioti-, -Nour non essere acida per favore, a nome di tutta la classe siamo venuti a dirti che ci dispiace che tu debba partire, ci mancherai, ma la salute è importante-, -Ahahaha, mi fai ridere, dai Bernardi inventati altre stronzate perché con me non attacca, mi dovrei commuovere alle tue parole?, la verità è che tutti voi siete felici che io me ne vada, così vi liberate di una povera malata che non può stare in un gruppo importante come il vostro-, -Ti sbagli noi ti vogliamo bene, sei tu che non vuoi interagire e unirti a noi-, Clara Chiappini la troia della scuola considerata così dai maschi, ha sempre cercato di apparire bella per farsi cagare da qualcuno, anche lei falsa per questo va molto d'accordo con Bernardi, addossa sempre la colpa agli altri, lei è perfetta, lei non sbaglia mai, lei ha sempre ragione, ma con me non ha mai vinto, -Chiappini risparmiati questo teatrino da quattro soldi, forse dovresti iscriverti a danza, la recitazione non fa per te, pur di essere considerata stai agli ordini di Viola, mi fai ribrezzo ti giuro-, le mie parole vengono accompagnate da una faccia schifata, non provo altro che questo, -Lo vedi perché ci rifiutiamo di stare con te? Perché tu sei sempre scontrosa, acida, e stai sempre sulla difensiva, cambia atteggiamento-, l'ultima dell'Ave Maria, Melissa Carlucci la segretaria di Bernardi, lei comunica tutti i pettegolezzi è peggio dei paparazzi appostati dietro le siepi, pur di essere informata su tutto sarebbe capace di buttarsi in mare, prima eravamo buone amiche, poi si è fatta trascinare dalle povere anatre, -Adesso basta! Sono stanca di voi, delle vostre stronzate, nessuno vi ha chiesto di venire a casa mia a farmi la predica, l'unica cosa positiva del mio trasferimento è non vedervi più, non condividere il mio ossigeno con voi-, solo ora mi accorgo di aver alzato la voce, il mio cuore và troppo veloce, il mio respiro è affannato, cerco di calmarmi altrimenti rischio di avere un infarto, -Nour siediti e calmati, è vero loro non sono venute per dirti che gli dispiace se te ne vai o che gli mancherai, ci godono a sapere che non varcherai più la 2C-, infine c'è Giulio Saraceni il fidanzato di Bernardi, ai miei occhi è un cane bastonato e attaccato al guinzaglio, per amore si fa trattare peggio degli schiavi, -Giulio! Chiudi quella bocca!-, la voce di Bernardi è una rottura di palle ma adesso basta gli ho concesso troppo tempo è abbastanza, - Adesso voi uscite da casa mia, non voglio vedervi mai più, siete le peggiori persone sulla Terra, andate a fanculo e lasciatemi in pace, vi conviene ascoltarmi, prima che esca fuori e faccia entrare Samir il cane-, non ho nessun cane ma le signorine si spaventano di qualsiasi animale, infatti prendono tutte le loro cose e vanno via, sento la porta chiudersi, e le lacrime scendono una dopo l'altra, adesso che sono sola posso buttare tutto fuori


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