Chapter 9

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"Caro diario, oggi è mercoledì andrò a fare il primo ciclo di terapia, la castana si era offerta di venire ma non voglio che mi veda in quelle circostanze, devo prima abituarmi a questa nuova situazione più in là vedrò di rendere lei partecipe. Non ricordo quando sia stata l'ultima volta che la mia famiglia non conoscesse il termine ospedale, forse avevo tre anni lì ero una bambina innocente e spensierata, il mio cervello ancora come quello dei pulcini mai si sarebbe aspettata una vita piena di calvari, non ho la più pallida idea di come saranno le mie giornate quando andrò a fare la terapia, non ho la più pallida idea se ci saranno miglioramenti, non ho la più pallida idea se il mio carattere cambierà, sarò più forte o più debole?, come dice una nota canzone di non ricordo chi, "Lo scopriremo solo vivendo", paure? Mentirei se scrivessi no, il mio animo è pieno di paure, i demoni continuano ogni giorno la loro danza e sembra che stiano riuscendo nei loro obbiettivi, a volte mi sento un leone altre una formica da schiacciare che si farebbe ammazzare volentieri talmente non ha la forza di reagire, dovrei comportarmi diversamente essere sempre pronta a combattere, trovare dei lati positivi in tutto questo, mi giro in cerca di questi lati positivi ma non ne trovo, buio intorno a me, forse l'unica fortuna è aver trovato Cat, ma ho paura che si stanchi di me, ho paura che non vorrà più sprecare il suo tempo con me, ho paura che mi abbandoni perché non può sopportare la povera malata, troppi film la mia mente sta elaborando in questo momento, che posso farci sono come le difese immunitarie devo sempre essere pronta a un attacco o una fregatura. Troppe le amicizie finite, troppe le delusioni, troppo lo schifo che ho provato verso quelle persone in cui credevo fossero leali, amiche, ma soprattutto che non mi avrebbero mai voltato le spalle o pugnalato, ho dato me stessa per queste persone, ci avrei messo la mano sul fuoco, sono anche andata contro la mia famiglia per seguire il mio istinto e la mia fottuta testardaggine fino a quando non ho incontrato dei muri e ci ho battuto la testa lì ho capito di aver sbagliato tutto, lì ho capito di aver sprecato tempo prezioso appresso a esseri inutili, forse qui il mio carattere automaticamente ha deciso di voltare pagina tracciare nuovi capitoli, in peggio direbbero alcuni, ma me ne fotte zero, le esperienze ho imparato che aiutano una persona a non commettere di nuovo le stesse stronzate, e grazie a lei se oggi in alcune circostanze sono stronza, chiusa e menefreghista, ho imparato che fidarsi totalmente di un amica/o non è una mossa intelligente, mia madre mi ha sempre detto "Nour nella vita bisogna sempre bilanciare, né dare troppo né dare poco, la vita è stata creata come una bilancia, se sarai capace di fare questo allora avrai meno problemi nel tuo percorso e le persone ti apprezzeranno sempre", ho scritto dentro di me queste parole, mi hanno aiutata molte volte, tranne che per gli amici ma non importa. Prima ero una lupa solitaria non dico che non lo sono più sia mai, ma ho permesso di aggiungere un lupo al mio branco spero di non commettere l'ennesimo errore, quello che è sicuro che io non cambierò per nessuno, fiducia poca, chi mi vuole così è benvenuto chi no può anche andare a fanculo, cerco solo persone che capiscano la mia situazione, che siano sempre pronti ad aiutarmi, che non mi giudicano, che siano sempre vicine a me. Adesso vado la terapia mi aspetta saluti sempre la povera malata"

La mia mano mi supplica di fermarmi, devo stare qualche minuto immobile per farla riposare , chiudo gli occhi non so facendo così ho sempre avuto l'impressione che il dolore passi, non posso tenere oggetti per tanto tempo, la mano ha il cosiddetto tunnel carpale, si trova al lato del braccio, quando scrivo troppo o faccio qualcosa, sento bruciore o scosse e devo fermarmi, se no cedo o rompo qualcosa. Poso il diario, riempio la borsa con l'mp3, un libro, dei fogli e una penna e i miei occhiali per scrivere e leggere ne possiedo altri che indosso ora sono per vedere da lontano e vicino, sono particolare, finito al solito chiudo la porta della mia camera a chiave, vado in bagno faccio i miei bisogni, mi lavo la faccia i denti e pettino i capelli, applico una crema protettiva sul viso perché ho la pelle troppo secca, lo faccio anche quando esco dalla doccia, applicandola pure sul corpo, scendo in salotto tenendomi alla ringhiera perché le mie gambe cedono a volte, Asma e Alì sono già pronti che mi aspettano, -Finalmente Nour, stavo salendo per vedere cosa stavi combinando-, mia madre sempre puntuale, -Stavi scrivendo su quel diario?-, penso che mio padre lavori anche per la Cia sa sempre tutto, -Quando la smetterete di spiarmi?-, metto le braccia conserte sbattendo il piede a terra ripetutamente, -Dobbiamo controllare che tu stia bene-, -Certo che respiro, che non vado in shock anafilattico, sono grande adesso so badare a me stessa, dovete permettermelo, devo imparare a essere indipendente-, -Mi dispiace non può essere devi metterti in testa che sola non puoi stare, lo facciamo per il tuo bene-, -Mamma così mi soffocate, non fate il mio bene, chiudetemi in una campana di vetro a questo punto-, sbuffo ed esco fuori per prendere aria un minuto più là dentro e sarei esplosa non sopporto quando fanno così, mi immagino a trent'anni vivere con loro perché non posso stare sola, assolutamente no! Non esiste. Prendiamo un taxi, dato che non possiamo permetterci ancora una macchina, poi ci sarebbero tanti documenti da sbrigare, visto che da ora in poi saremo cittadini Americani


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