Mentre osservo Tris atterrare con equilibrio dopo il salto dal vagone, qualcuno mi tocca la spalla.
- Quando la tua squadra ha vinto, dove avevate messo la bandiera?-
Cerco di non pensare al fatto che mi abbia toccato senza permesso, e cerco di formulare una frase in modo educato.
- Dirtelo non sarebbe esattamente nello spirito dell'esercitazione, Marlene- replico freddamente.
- Dai, Quattro- piagnucola lei, sorridendomi in modo civettuolo.
Quanto mi sta sul cazzo.
Me la tolgo di dosso, e vedo Tris sghignazzare.
Se fosse stata lei, avrei lasciato la sua mano sulla mia pelle all'infinito.- Molo della Marina.- grida un altro interno. - Mio fratello era nella squadra che ha vinto. Tenevano la bandiera nella giostra.-
-Andiamo lì, allora- suggerisce Will.
Nessuno obietta, così c'incamminiamo verso est, verso la palude che una volta era un lago.
-Siamo vicini al quartier generale degli Eruditi, vero?- chiede Christina, andando a sbattere con la spalla contro quella di Will.
Si vede palesemente che quei due si piacciono.
Come vorrei fare lo stesso con Tris.- Sì, è a sud di qui- conferma lui.
Si guarda indietro e per un secondo la sua espressione si colora di nostalgia.
Poi gli passa.
Ormai fa parte degli Intrepidi, o per lo meno quasi, e non deve più pensare alla vecchia fazione.
Attraversiamo il ponte, e una volta oltrepassato, la città cambia.
Alle nostre spalle, la maggior parte degli edifici è ancora utilizzata e anche quelli che non lo sono appaiono ben conservati.
Davanti a noi c'è un mare di cemento in rovina e di vetri rotti.
Il silenzio di questa parte della città è inquietante; sembra un incubo.
Ma per fortuna il buio e il silenzio non sono paure che mi appartengono.
Marlene tira fuori una torcia elettrica e la punta sulla strada davanti a noi.- Paura del buio, Mar?- la prende in giro Uriah, un iniziato interno.
- Se vuoi mettere i piedi sui vetri rotti, accomodati pure.- risponde lei stizzita.
Ma poi la spegne lo stesso.
Forse ha capito che fa parte dello spirito degli Intrepidi voler rendere le cose più difficili, per diventare autosufficienti.
Non c'è niente di particolarmente coraggioso nel camminare per le strade buie senza pila, ma non dobbiamo aver bisogno di nessun aiuto, neanche di quello della luce.
Dobbiamo essere capaci di tutto.
Poco dopo, fra gli alberi oscuri, intravedo la ruota panoramica, segno che ormai siamo quasi giunti a destinazione.- Pensate, la gente una volta saliva su quella cosa. Per divertimento. - dice Will, scuotendo la testa.
- Devono essere stati Intrepidi- azzarda Tris, richiamando la mia attenzione.
- Sì, ma una versione difettosa degli Intrepidi.- Christina ride. - Una ruota panoramica per Intrepidi non avrebbe le cabine. Dovresti semplicemente tenerti appeso per le mani, e buona fortuna.-
Camminiamo lungo il molo.
Tutti gli edifici sulla mia sinistra sono vuoti, con le insegne divelte e le finestre chiuse, ma è un tipo ordinato di vuoto.
Chiunque abbia lasciato questi luoghi lo ha fatto per libera scelta e senza fretta.
Non sono tutte così, le altre parti della città.Poco dopo raggiungiamo la giostra.
Alcuni cavalli sono scrostati e rovinati, con le code spezzate e le selle scheggiate.
Mentre gli iniziati osservano con cura la struttura, io tiro fuori la bandiera, che è di un giallo luminoso, fluorescente e facile da avvistare.
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Quattro & Tris ~ Divergent Collection. (love story)
Fiksi PenggemarQuattro é un ragazzo giovane,bello,intrepido..ma misterioso e solitario. Tutto cambia quando conosce Tris, un'iniziata abnegante: lei pian piano gli fa scoprire un lato che egli non conosceva di se stesso. *Il racconto, scritto dal punto di vista d...