Deleterious

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Kiki ormai sapeva dove trovarlo. Si erano dati appuntamento oggi, ma non gli aveva chiesto neanche il luogo, visto che era palese. Il pub che frequenta Will è sempre lo stesso: logoro e deleterio, come la sua anima. Entrò nel piccolo locale già strapieno, nonostante fossero le quattro del pomeriggio. Per tutta la mattina non aveva fatto altro che pensare a quello che avrebbe fatto da lì a breve. 《Eccola》gridò Will prendendosi l'attenzione di Kiki e di altre tre o quattro persone. La biondina lo guardò attentamente. I suoi occhi sembravano più stanchi del solito, e il suo viso la diceva lunga. Sembrava appena uscito da Alcatraz. 《Vieni bambina, ti aspettavo》disse poi più silenzioso porgendole una mano. Kiki guardò anche quella. Persino le sue mani sembravano stanche. Dio, quanto aveva lavorato? La ragazza lo guardò con disprezzo e amarezza sul viso. 《Che ti è successo?》gli chiese poi. In realtà non le interessava molto. Aveva sempre sperato che lui soffrisse, anche solo per così poco. Will ghignò. 《Non devi preoccuparti per me, Karol》.
Lui aveva sempre avuto la brutta abitudine di giocare con il nome della ragazza. Passava dal chiamarla Karolin a Kar, e questo a lei non piaceva affatto. 《Parliamo e finiamola》lo liquidò sedendosi al suo fianco sullo sgabello del bancone. 《Le posso portare qualcosa signorina?》chiese il barman. 《Uno Gin Tonique per favore》. Will spostò lo sguardo sulla ragazza che ordinava il suo drink. Non la ricordava così bella. I capelli corti le davano un'aria più sofisticata ma sbarazzina allo stesso tempo. Le labbra sempre più grandi si muovevano, e ciò lo eccitava molto, visto che gli faceva pensare ai loro momenti più intimi. Era stato meschino ciò che le aveva fatto, ma in cuor suo sapeva che teneva davvero a questa ragazzina. 《Allora, vuoi riprovarci con me? Magari potremmo finire ciò che abbiamo iniziato tempo fa》sussurrò al suo orecchio. Kiki lo spinse. La sensazione che stava provando non le piaceva, il solo sfioramento da parte sua le faceva ribrezzo. 《Tu mi hai rovinato la vita》lo informò. Una risatina fastidiosa le arrivò alle orecchie, facendola innervosire. Si girò per vedere chi fosse. Cassidy, la troietta, si era appostata dietro la coppia che un tempo faceva scintille. 《Non ci posso credere. State ancora insieme?》chiese sorpresa. 《Va via, bambola. Passo a trovarti dopo》le disse Will ammiccando. Se possibile, a Kiki faceva ancora più schifo. Infatti, fece uscire un suono che descriveva a pieno la situazione. 《Che c'è? Sei gelosa amore?》continuò Will, avendola sentita. La ragazza non rispose, ma alzò gli occhi al cielo aspettando impazientemente che quella ragazza dall'aspetto malandato se ne andasse. Per fortuna, dopo alcuni minuti di strusciamento sul suo ex, la salutò con un cenno. 《E così ti ho rovinato eh?》parlò Will. Kiki lo guardò scioccata. Lo stava chiedendo davvero? 《Hai preso ogni cosa di me, e ci hai giocato. Certo, che mi hai rovinato la vita》rispose ancora incredula. Will la guardò intensamente negli occhi. Erano un pò spenti, senza quella scintilla che era solito vedere quando l'aveva conosciuta. In effetti, più stavano insieme, più la ragazza diventava cupa e piatta. 《Lo so》disse poi ammettendo finalmente di averla rovinata. Di aver cambiato per sempre quell'aspetto di lei che tutti amavano. L'aspetto scherzoso e ribelle ora era tramutato in qualcosa di marcio e oscuro. Will aveva preso parti del suo cuore e della sua mente, lasciandole all'asciutto, e lentamente ogni sentimento, ogni emozione era appassita. Oh, quanto desiderava non averlo mai conosciuto. 《Mi hai distrutta. Potevi prenderti quello che volevi subito, usando la forza. Invece hai scelto la strada più lenta e crudele: sedotta e abbandonata. Ma non sarà più così》disse poi volendo finire il suo discorso al più presto e tornare dai suoi amici, che sicuramente la stavano aspettando. Will sbuffò già stufo. Sapeva ciò che aveva combinato, ma ricordarlo lo annoiava terribilmente. Kiki però, non voleva smetterla, era decisa a finire in modo lineare il suo discorso. Nella speranza, che parlando ad alta voce contro chi le aveva fatto del male, il dolore che provava si affievolisse. 《Io non credo in niente ormai. Ma sono certa che avrai quel che ti spetta. Ti innamorerai di qualcuno, magari un diavolo vestito da angelo, e soffrirai come un cane quando ti userà per uno scopo preciso e quando avrà finito, ti butterà da un dirupo prosciugando ogni cosa buona di te. Vorrei non averti mai incontrato, ma è successo, e avevo bisogno di un modo per ammettere a me stessa di aver sbagliato a lasciarmi andare. Mi fai schifo...》disse tutto d'un fiato, prendendosi poi una pausa. Will aveva gli occhi fuori dalle orbite, incredulo di quanta rabbia repressa gli stava arrivando addosso. 《Voglio che tu marcisca all'Inferno Will. Voglio che tu soffra davvero molto, e che tu non faccia a nessun altro ciò che hai già fatto a me》continuò dura. Si sentiva molto più vuota adesso, più leggera. Will, dentro di se, sapeva che la ragazza avesse tutta la ragione del mondo, e che un giorno gli sarebbe costato molto ciò che ha fatto. Ma la parte cattiva di lui, prendeva sempre il sopravvento. 《Non ti facevo così scorbutica》ghignò infine. Kiki voleva prendersi la sua vendetta a parole, voleva ricordargli il dolore fisico e mentale che le aveva causato poco tempo prima. 《Mi hai sedotta. Mi hai fatta innamorare di te, e tutto solo perché il tuo organo genitale non funzionava molto correttamente con le altre ragazze. Ti sei mai chiesto perché? Magari sei gay》ridacchiò malvagia. Will sobbalzò. 《Mi sembra di averti dimostrato molto bene che non lo sono》. Kiki sorrise ancora più velenosa. 《Già...Sei stato insieme a me per tanto tempo. Solo alla fine però hai deciso di prenderti anche la mia verginità oltre a tutto il resto per uno scopo personale. Anzi, sai che ti dico? Tu l'hai fatto per dimostrare qualcosa. Ma vorrei ricordarti che hai dimostrato solo la tua vera identità. Sei un perdente William, un senza palle》sputò stufa della piaga che aveva preso il suo discorso. Nelle sue parole non c'era più odio. Ormai le faceva pena. 《Non credo che potrai più soddisfare i tuoi luridi scopi. Ormai sanno tutti ciò che hai fatto》lo informò. Era vero, tutta la città e oltre sapeva che il caro erede dell'Impero Hamilton aveva usato e picchiato una ragazzina. Ciò gli aveva rovinato la reputazione, e Kiki ne era soddisfatta. 《Tu pensi veramente che alle troie di questo posto importi? Pensi veramente che a qualcuno importi di come ti ho trattata? Tu non sei nessuno, mentre io si》tuonò avvicinandosi pericolosamente. Kiki non si spostò. Non era nemmeno spaventata. 《Guardati. Sei caduto così in basso》gli rispose per niente intimorita. Aveva colto il segno. Will era spaventato anche da se stesso ormai. Non era più nessuno. Tutte quelle certezze erano cadute. Ora cercava soltanto di fare lo spavaldo, ma senza alcun successo. Oramai Kiki lo aveva scoperto, e si disse che non c'era più bisogno di mentire. Ne alla ragazza che aveva deluso, ne a se stesso. 《Non sai più niente di me》iniziò prendendosi la completa attenzione della ragazza. 《Dopo ciò che ho fatto, sono diventato un vegetale ricoperto di spavalderia finta. I miei mi hanno cacciato, e ora mi faccio il mazzo per andare avanti. Mi ubriaco come sempre, quello non è cambiato affatto. Ma se c'è una cosa che è cambiata in me, è proprio quello che tu odi. Non sono più uno stronzo che approfitta delle ragazzine. Mi faccio solo ragazze consezienti, se proprio vuoi saperlo. Aspetto solo quella giusta. Questo grazie a te, Kiki. Mi hai aperto gli occhi. Non fraintendermi, sono sempre quello stronzo che preferisce spaventarti che farti complimenti. Ma grazie a te, la mia prospettiva di vita è cambiata》. La biondina non riusciva a credere per niente alle parole di Will. 《Pace?》disse poi il ragazzo aprendo le braccia, invitandola. 《Non ti perdonerò mai per quello che hai fatto, ma mi fa stranamente piacere sapere che tu sia consapevole di essere ciò che sei》gli disse severa. Decise comunque di abbracciarlo, un ultima volta. Si sentiva così libera. La sensazione più bella del mondo. 《Ti è dato di volta il cervello?》tuonò una voce tremendamente familiare alle sue spalle. 《Non ci posso credere》continuò poi una seconda voce maschile, anch'essa molto conosciuta. Zayn e Peter, che avevano rispettivamente urlato contro di lei, la guardavano malamente. Nei loro occhi compariva disgusto e si vedeva lontano un miglio che erano increduli. E adesso, come avrebbe spiegato ad ognuno di loro che inizialmente si era presentata da Will per autodistruggersi ma che poi le era servito a tanto?

•Spazio autrice
Hello everybody, ecco l'incontro tra Will e Kiki. Che ne pensate?
A presto,
allnight_99

Kiki [z.m]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora