Aveva perso, ancora un'altra volta. Quante volte prometteva a se stessa di non crogiolarsi nel dolore? Quante volte aveva promesso di non cadere. E invece ancora una volta si era mostrata debole agli occhi di tutti. Peter le aveva detto la verità. Non era stato lui a portarla in salvo, come avrebbe dovuto fare. Will, l'aveva portata a casa di Olly e le aveva mandato un paio di messaggi per sapere le sue condizioni di salute. Peter ancora una volta, si era comportato da immaturo orgoglioso, quale è. Aveva apprezzato che si fosse fatto avanti almeno per quella volta, e che avesse detto la verità, ammettendo persino di aver sbagliato. Avevano fatto pace con i loro soliti modi di fare, fraterni quanto basta. Coccole e film assieme ad Olly. Si sentiva così amata, che non aveva pensato a Zayn neanche una volta.
Fino a quel momento, ovviamente. Il week-end era purtroppo finito, e la scuola l'aspettava ansiosa di rovinarla. Si era messa i suoi soliti skinny, gli stivaletti sgualciti e un parka verde oliva. Si è fatta forza, com'era solita fare ogni fottuto giorno della sua vita, ed è partita verso la prigione di Covington assieme alla sua migliore amica. 《Dovresti togliere i piedi dal cruscotto, tesoro》borbottò Olly vedendo l'amica comodamente seduta al suo fianco. Aveva sempre avuto questo vizio, con chiunque.
Kiki sbuffò e si maledì per non aver preso la patente, come invece Olly aveva fatto qualche mese prima. 《Pensi che ci sarà?》domandò cambiando discorso. Olly ovviamente aveva capito subito a chi si riferisse. Il pakistano tatuato era entrato nella sua mente, ma di certo non si sapeva se fosse stato un bene o un male per Kiki. Nessuno si preoccupava di ciò, Kiki era forte e sapeva cavarsela da sola in ogni situazione. La sua corazza reggeva, e le sue maschere stavano sempre lì al solito posto, dentro di lei, ad aiutarla a finire la giornata con un falso sorriso. Un disastro, insomma.
Peter aspettava le sue due più care amiche davanti al cancello, buttando sguardi poco casti su alcune ragazzine del primo anno. Olly e Kiki erano come al solito in ritardo, forse perché stavolta la prima citata aveva perso la testa oltre che al cellulare. Improvvisamente una figura molto familiare gli si presentò davanti agli occhi con il suo solito broncio innervosito e il volto stanco.
Zayn, vestito continuamente di nero, attraversava irrequieto i cancelli della scuola. Non aveva visto Peter, e neanche si sarebbe fermato a conversare. Non era dell'umore giusto; non che gli altri giorni lo fosse, precisiamo. Ma oggi qualcos'altro lo turbava, oltre alle solite altre stupide cose. Rivedere Kiki. Non sapeva che effetto avrebbe fatto guardarla negli occhi, dopo ciò che aveva visto. Diciamo la verità, una volta per tutte. Era geloso di Kiki. Ma nonostante lo avesse ammesso a se stesso, non si sarebbe mai fatto avanti. Non lo avrebbe mai accettato davanti a lei, o ad altri. Sperava, da quando si erano parlati al The Common Ground Coffee, in un qualcosa in più con la ragazzina. Si era illuso un'altra volta. Aveva un vortice di sensazione dentro di se, che assolutamente non gli stavano bene addosso. Non più, almeno. Era confuso, agitato, incazzato, spaesato. E se ne stava lì, a camminare con la sigaretta alle labbra, un vano tentativo di calmarsi, entrando in quell'edificio scuro, proprio come il suo umore. Un disastro, insomma.《Buongiorno, ragazzi》urlò la professoressa Fox, tentando di attirare l'attenzione sulla classe. Come al solito, c'era un caos. Studenti che parlavano a destra e a manca. Palline accartocciate volavano su i primi banchi, dove solitamente si sedevano i nerd. Kiki, infondo all'aula, annoiata, pensava a quanto odiasse le etichette. Tutti in quell'Istituto, ne possedevano una. Alcuni ci soffrivano, altri ne ridevano, e una piccolissima parte, non se ne curava. 《C'è in programma una gita!》strillò poi. Stavolta riuscì a farsi ascoltare. Alla parola "gita" anche i muri si erano girati verso la sua figura snella e vecchia. 《Io, il preside e tutti gli altri vostri insegnanti, abbiamo deciso di concedere a voi, e ai ragazzi dell'ultimo anno, una specie di vacanza all'estero. Sapete, un viaggio culturare...》iniziò per poi essere interrotta da vari schiamazzi, o meglio urletti, di ragazze possedute da chissà cosa. Cominciarono a parlottare, fingendosi emozionate. Mentre Kiki, era scocciata dal fatto che ci fossero stati anche quelli dell'ultimo anno. 《Non vi ho detto neanche la meta! Ragazzi!》richiamò. Sbuffò sonoramente. 《Una gita? Non l'avevano mai fatto!》esclamò Olly facendo sussultare l'amica. Kiki alzò gli occhi al cielo, di rimando. E si chiese ancora una volta cosa ci fosse di così eclaltante. Si maledì, per aver scelto le stesse lezioni di Olly. Fatta eccezione per il teatro, naturalmente. Aveva preferito musica, ma mai avrebbe scelto teatro. Certo, tu reciti tutti i giorni, in ogni occasione. La sua coscienza dispettosa e veritiera, si fece sentire. 《Vi porteremo ad Orlando, in Florida! Non siete contenti?》disse fischiettando la vecchia insegnante dai denti perfetti. Kiki sentii alcuni balbettii. Come ad esempio un "Cosa? Ma non potevate scegliere Miami? È anche in Florida, maledizione!" Seguiti da alcuni sbuffi. 《A quanto pare, dovremmo accontentarci》esclamò scocciata Olly. Kiki sorrise incredula. 《Guarda che ad Orlando è stato girato gran parte del film Città di carta. E ci sono numerosi teatri famosi》la informò Kiki. Si meravigliò dell'ignoranza appena manifestata da Olly, e dal resto della classe. Dopo tutto, nonostante lei non fosse una so tutto io, o una secchione, le cose importanti le sapeva. 《Cosa? Oh mio Dio, com'è che non lo sapevo e tu si?》esclamò Olly. Decise di lasciar correre.
A pranzo, si sedettero tutti e tre al solito tavolo. Accanto, sfortunatamente per Kiki, ai palestrati amici di Peter. La squadra di basket. Sudaticci e pieni di steroidi, parlottavano tra loro con discorsi stupidi e insensati. 《Mark mi ha chiesto di uscire con lui》improvvisò Olly abbassando il capo, evidentemente imbarazzata. Kiki la guardò con un sopracciglio alzato. Seguì subito dopo un verso di disgusto. Mark Roberts faceva schifo. Sembrava costantemente uscito da una vasca piena di profumo nauseante, aveva i capelli alzati in un immenso ciuffo, e il fisico da solito palestrato senza testa. 《Cosa? Non puoi uscire con quello》sbuffò Peter. Olly strabuzzò gli occhi. 《Ma se siete amici?》rispose poi la bionda. Kiki non stette più a sentire i loro litigi. Piuttosto una figura nera attirò fortemente la sua attenzione. Si era appena seduto ad un tavolo deserto, in fondo alla stanza. Combatteva con sé stessa per decidere se andare o restare a contemplare la sua innata bellezza da lontano, perdendo la testa a capire cosa lo avesse spinto ad allontanarsi da loro, da lei. Quando gli occhi del moro si posarono sulla ragazza, capì che era troppo tardi per ritirarsi. Prese il suo zainetto di pelle nero e il suo parka, e sotto gli occhi dei suoi due amici, si avviò verso il tavolo di Zayn. Chissà perché avevano improvvisamente smesso di discutere, quei due.
Zayn distolse immediatamente lo sguardo dal suo corpo snello, coperto da sottili strati di vestiti, per paura di essere scoperto a guardarla insistentemente. Si stava dirigendo verso di lui. E adesso cosa le avrebbe detto? Doveva inventarsi al più presto qualcosa. 《Zayn》lo richiamò sedendosi al suo fianco. Troppo vicina. 《Kiki》disse a mo' di saluto. Non la guardava, e questo fece infastidire la ragazza. 《Perché non sei seduto al nostro tavolo?》chiese. In realtà non voleva parlare di questo, ma lui non sembrava molto propenso ad affrontare un vero discorso serio con lei. 《Non mi andava. Qualche problema, signorina Hamilton?》sibilò facendo immediatamente capire quale fosse il vero problema. Kiki strabuzzò gli occhi. 《Perché mi hai chiamata in quel modo?》chiese a fil di voce. A Kiki sembrava...geloso? Non ci poteva credere.
Zayn, si maledì per essersi sbilanciato in quel modo, avrebbe voluto picchiarsi da solo per ciò che aveva detto con cotanta rabbia. Si alzò frettolosamente dal tavolo, e uscì dalla mensa. Era sicuro che la ragazzina lo avrebbe seguito, perciò non si girò neanche una volta. La ragazzina non era stupida, Zayn sapeva che avrebbe sicuramente capito il motivo per cui si era allontanato negli ultimi due giorni.
Kiki si affrettò a seguirlo. Faticò per tenere il passo del moro. Raggiunta l'uscita nel retro della scuola, ormai aveva capito dove si stesse dirigento. Era agitata all'idea di affrontare un altro confronto con il moro. E non potè fare a meno di sorridere ai suoi pensieri. Siamo due bellissimi disastri, Zayn.•Spazio autrice
Ciao a tutti ;) sono tornata con un nuovo capitolo e ho visto nuove visualizzazione. Ringrazio coloro che stanno seguendo la mia storia!
Alla prossima,
-allnight_99
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Kiki [z.m]
FanfictionKiki, o meglio Karolina Kenneit, è la ragazza più complicata di tutta l'Inghilterra, se non di tutto il mondo. Vive in un mondo a parte, si crea un angolo di paradiso personale e se ne fotte altamente delle etichette che le affibiano nella sua scuol...