John Marvey guardava Kiki come se fosse una psicopatica, una di quelle malefiche streghe incallite. Beh, in effetti il volto della ragazza era talmente concentrato sul suo piano, che non le interessava altro. Sprizzava vendetta da tutti i pori, non vedeva l'ora di iniziare.
《Allora? Cosa stiamo facendo qui?》chiese poi il biondino. Erano più di mezz'ora seduti su una panchina non molto lontana dall'appostamento di Zayn e l'altra sciacquetta. Lei guardava attentamente i due, che limonavano indisturbati. Seppure da lontano, aveva notato in Zayn un espressione strana. Quasi come se fosse costretto. E per dire la verità, era così. La sua mente aveva acceso una lampadina: proviamo ad allontanare Kiki fingendo di stare con un'altra ragazza... ma sinceramente, era così banale e infantile da parte del moro. Non che Kiki stesse facendo di meglio... 《John, prima di iniziare ti ricordo che sei solo uno strumento in questo piano elaborato》disse arrivando dritta al punto. Quando il biondo tinto annuì, cercò di raccontare nel miglior modo possibile quello che aveva in mente. 《Stiamo saltando una lezione, non che mi interessi però, ma dobbiamo riuscirci per forza. Voglio dimostrare a Zayn che siamo solo amici, come dice lui》cominciò. 《Scusa ma non ti seguo》. Non era sorpresa dall'affermazione del ragazzo. Neanche lei stessa sapeva che questo piano possedeva realmente un filo logico. 《Zayn ti ha rubato la tua Terry, John. Per questo vuoi vendetta》tentò lei.
Quando John le fece cenno di continuare, sogghignò entusiasta. 《Dobbiamo far sapere a tutti che stiamo uscendo insieme》annucciò successivamente. 《Cosa? Ma noi non-》disse stranito il biondo senza cervello. Kiki alzò gli occhi al cielo, già non ne poteva più. 《È una finta per far ingelosire Terry, così tornerà da te》 strillò stanca. Sentì un borbottio al suo fianco, e continuò. 《Adesso, parlaremo senza degnarli di uno sguardo quando passeranno. Rideremo a squarcia gola, come se ci stessimo divertendo》.《Sei davvero divertente John!》tuonò Kiki per farsi sentire da Zayn. I due farabutti si stavano incamminando in fila indiana verso lei e John, che adesso si erano spostati più al centro del cortile per farsi notare. 《Ma quelli non sono-》sentì dire in lontananza da quella cubista. A quel punto, Kiki si girò verso l'altra coppia, mostrandosi stupita. 《Ciao ragazzi!》urlò sbracciandosi. Entrambi la guardarono straniti. Probabilmente è un pò troppo su di giri. Decise in quel momento di sciogliersi di più ma con meno enfasi. 《Zayn!》esclamò a mo' di saluto. Ricevette un cenno del capo. 《Perché siete insieme?》domandò Terry, con tutto il rossetto spalmato sulla faccia. I capelli un pò troppo cotonati, e la mini gonna ancora più mini. 《Parlavamo》restò vago John, che finalmente aveva capito il gioco, forse accecato dalla rabbia per averli visti entrambi in quello stato. Intanto, Kiki e Zayn si guardavano. Lei con un sorriso malefico sul viso, lui un mix come al solito. A tratti stupito, incazzato ma deciso. 《Ora uscite insieme, eh John?》disse poi Terry con un tono di voce decisamente alto. 《Quale sarebbe il problema?》rispose sempre lui. Stava procedendo tutto per bene, sembrava quasi che John stesse difendendo Kiki, e i risultati si stavano mostrando sul volto nervoso del moro. Ma ancora, non spiccicava una parola. 《A questo proposito, Kiki- esclamò John girandosi verso la ragazza- vorrei uscire con te domani sera》. Kiki strabuzzò gli occhi. Aveva detto fingere, ma sembrava decisamente troppo serio. Ci mancava solo che si inginocchiasse. La sua bocca emise una risata notevolmente isterica. E proprio quando stava per rispondere... 《Cosa? No》sbraitò il moro, che fino a quel momento non aveva dato tracce di vita. I tre si girarono verso di lui. 《Mi farebbe molto piacere, John. Infondo non sei come Will》 disse Kiki amareggiata. Pensava davvero di farle un dispetto sbaciucchiandosi con quella gatta morta? Sbagliava. Con Kiki non si scherza. Sapeva che pronunciando quel nome, sarebbe scoppiata una guerra, ma non aspettava altro. Nonostante ciò, precedette ogni mossa, qualsiasi parola. 《Andiamo, John》sibilò racchettando le sue cose per poi prendere il biondo dalla mano. Quest'ultimo, un pò pallido in viso, la seguì senza storie.
Non dovettero fare molti passi prima che un braccio pieno di tatuaggi afferrò Kiki con troppa brutalità. Il contegno, Zayn lo stava mandando a quel paese. La rabbia poteva tranquillamente accecarlo, lui non avrebbe fatto niente per calmarsi. 《Tu non vai da nessuna parte》disse a denti stretti. Le fiamme nelle iridi, ora, chiare. 《E chi me lo impedisce? Il mio amico?》sputò Kiki, ricalcando prepotentemente l'ultima parola, parlando proprio di lui. Di risposta Zayn la tirò ancora più vicino a se', forse per non farsi sentire dagli altri due ragazzi. 《Me lo stai facendo apposta? Solo perché io ho detto a mia zia in quel modo?》chiese sottovoce. Kiki rischiava di perdere la sua copertura, così iniziò a ridere. Una di quelle risate alla Joker, o meglio, come un'isterica. Faceva seriamente paura. 《Tu pensi che giri tutto intorno a te, Malik... ma indovina un pò: PER ME TU NON CONTI》urlò a squarciagola scandendo bene tutto.
Il moro avrebbe voluto seriamente spaccare qualcosa, urlare fino a farsi sentire persino in Afrika, e picchiarla. Avrebbe voluto metterle le mani addosso, roviarle quel viso pallido e poco delicato. Non riusciva più a controllarsi. Quelle ultime parole lo avevano colpito come una fottuta doccia fredda mentre fuori vi erano -20 °C. Perché, poi? Perché faceva male? Prese un lungo respiro, e la guardò dritto in quegli occhi color oceano. 《Allora perché lo fai?》domandò con un filo di voce. Stava per caso mostrandosi ferito? Riprenditi, Zayn. Parlò la sua coscenza.
《Io non mi pongo limiti. Io, non mento davanti alla gente su cose che ho fatto. Io, e solo io, sono libera di fare tutto ciò che voglio. Adesso, ciò che voglio, è uscire con John》. Rispose Kiki con lo stesso tono di voce. Era vero. Non si era mai posta limiti di alcun genere. Se c'era una cosa da fare, lei la faceva senza pensare alle conseguenze, e farsi complessi. Limite non era una parola del suo vocabolario.
《Vieni con me》ordinò Zayn, anche se nella sua voce c'era quel velo di desiderio che Kiki stava imparando a sentire. Scorgeva negli occhi di Zayn qualsiasi sentimento adesso. Solitamente era così difficile leggerlo, comprenderlo. 《No》sibilò la bionda prima di approfittare di quel lieve momento di debolezza di Zayn, per andarsene completamente dal suo raggio visivo. Insieme a John. Lottò contro se stessa per cercare di non voltarsi. Ma sentiva già lo sguardo del moro attaccato alla sua figura che mano a mano si faceva sempre più lontana. Sembrava come un laser, e Dio, se gli occhi avessero potuto fare qualcosa, lui l'avrebbe letteralmente bruciata viva. Restò, però sempre lì dove l'aveva lasciato. A rimurginare e tentare, invano, di calmarsi. 《Andiamo da me se vuoi》disse Terry. Non vi era momento più sbagliato. La fulminò, facendola scappare. Poi, si lasciò andare contro un muretto nascosto a qualsiasi occhio curioso nelle vicinanze. Quella ragazza lo stava trasformando in qualcosa si inspiegabile. Da quando lo ferivano delle stupide parole senza senso? Lui contava per lei, diamine se contava qualcosa! Glielo aveva dimostrato con piccoli baci, sguardi, comportamenti strani. Zayn notava sempre tutto ciò in Kiki, quando stavano insieme. Cazzate. Tornò a pensare la coscenza. Effettivamente, a che diavolo stava pensando? Era incazzato, aveva voglia di distruggere ogni cosa. Tuttavia, si sarebbe rifiugiato nell'alcol, come sempre, ricominciò la sua routin.《Faceva paura》commentò John ad una Kiki che guardava un punto impreciso. Cosa stava facendo? 《Tu dici che ci sono cascati?》chiese poi. Un vano tentativo di attirare l'attenzione della ragazza. 《Terry sembrava accecata dalla gelosia》disse entusiasta. 《E Zayn... Beh, come ho detto prima: faceva paura》. Kiki sbuffò. Non aveva sentito una minima parola di ciò che le stava dicendo. O almeno, non avrebbe trovato un filo logico, perché aveva altro a cui pensare. 《Forse dovremmo continuare》annunciò poi. E non disse nient'altro. Semplicemente scappò a casa sua, nella sua stanza, dove poteva trovare un pò di pace. O così pensava...
《Madre》chiamò appena entrata in quell'orrenda abitazione che chiamavano villa. A lei sembrava più una prigione, un pò come la scuola. Riprovò più volte, chiamando anche la domestica e suo padre. Poi andò in cucina. Un ridicolo post-it, era attaccato al frigorifero.
"Tuo padre è dovuto partire per lavoro, e io lo accompagno, tesoro. Non sappiamo quanto ci metteremo, forse settimane, forse un mese. Mrs Ramirez ha chiesto proprio stamani venti giorni di ferie per raggiungere la famiglia. Spero tu stia bene, ti chiameremo appena potremo".
Chi aveva il coraggio di lasciare una diciassettene, in una casa tre volte più grande di una caserma di polizia, completamente sola? Loro, i demoni in persona. Li odiava con tutto il cuore. Poi notò un altro bigliettino sul tavolo.
"Abbiamo lasciato un bel pò di soldi nel comodino della tua stanza, e assunto una cameriera che verrà più o meno due volte la settimana. Di lunedì e di giovedì. Sono certa che te la caverai.
Mamma"
Che dolci. Avevano lasciato dei luridi soldi e una cameriera come baby-sitter. Non una chiamata, non un messaggio in segreteria. Sporchi soldi e bigliettini troppo bianchi. Lei si era preparata al peggio, già da tantissimo tempo. Forse a deluderla ancora una volta, fu sua madre, e la speranza che in lei qualcosa potesse cambiare. Vedi che succede a farsi illusioni sulle persone, Karolina?
Tirò un grande sospiro. Infondo c'era abituata alla solitudine, che cosa sarebbe successo di così tanto orrido? Sentì un groppo in gola, aveva uno straziante e sgraziato presentimento.
Per il resto della giornata pensò a come mandare avanti alla meno peggio il suo piano per far uscire Zayn di senno. Pensò a lui in generale, e mandò alcuni messaggi a Peter e Olly. Questi ultimi, venuti a conoscenza della solitudine della ragazza per i seguenti giorni, avevano deciso che sarebbero stati un pò da lei dal giorno seguente.
Mentre Zayn, malfatto, combatteva con Tahi. Era rientrato alle otto della sera, già ubriaco. Nessuno l'avrebbe mai più aiutato. Stava perdendo la fiducia di sua zia, e la ragazza che gli piaceva se ne stava con un altro perché lui aveva cercato fottutamente di allontanarla. Nonostante fosse in quelle condizioni, ammise a se stesso di essere attratto completamente e profondamente da Kiki. Doveva lottare per averla? Ma soprattutto, una volta avuta, per quanto tempo l'avrebbe potuta tenere al suo fianco?Ti adoro, Zayn. Pensava Kiki guardando la luna.
Ti adoro, Kiki. Pensava Zayn guardando la luna.
Potrebbe esserci una distanza infinitesimale tra due cuori che battono all'unisco. Tuttavia, siamo tutti quanti sotto la stessa Luna. Vediamo tutti lo stesso cielo, non importa da dove. Chiunque guarderà le stelle, e penserà a chi ama, penserà che non vi è distanza quando si guarda la stessa cosa ma da punti diversi.•spazio autrice.
In verità, non c'è un vero e proprio spazio autrice. Solo due righe per ricordavarvi che io sono qui, e che non mi arrenderò mai.
Buona lettura.
Baci,
-allnight_99
STAI LEGGENDO
Kiki [z.m]
FanfictionKiki, o meglio Karolina Kenneit, è la ragazza più complicata di tutta l'Inghilterra, se non di tutto il mondo. Vive in un mondo a parte, si crea un angolo di paradiso personale e se ne fotte altamente delle etichette che le affibiano nella sua scuol...