《Non ti ho mai chiesto quanti anni hai》sussurrò Kiki sulle labbra del moro. Non si erano più staccati. Giusto il tempo di permettere a Kiki di infilarsi una camicia grigia di Zayn, logicamente molto larga. 《Venti fra un mese esatto》rispose sorridente il ragazzo. Non aveva smesso di sorridere, quel pomeriggio. Anche Kiki, certo. Ma Zayn si era sentito completo, in un certo senso. Non si aspettava di provare così tante emozioni con Kiki. Certo, era attratto da lei anche prima, ma i suoi baci lo ammaliavano. Come una droga. Quando inizi, non vuoi smettere più. Però, con un lunatico come lui, non si può mai sapere sicuro. Per esempio, c'erano ancora alcune cose orribili sul suo conto, forse le più importanti, che Kiki non conosceva. C'erano molte parti di sé che la ragazza sicuramente non avrebbe approvato. E infine, c'era quella tremenda paura di rovinare tutto, con un solo sguardo, una parola non usata in modo corretto. Aveva già pensato di smettere ancor prima di cominciare con la ragazzina, l'avrebbe sicuramente distrutta. Aveva pensato, mentre si baciavano all'inizio, di fermare tutto e allontanarsi da lei prima che sia troppo tardi. Non l'aveva fatto, e perciò sentiva di doverla per lo meno avvertire. Kiki non era stupida, poteva prendersi le sue responsabilità e prendere decisioni da sé. 《Kiki》la chiamò nonostante non sapesse cosa e come dire. La ragazzina era appoggiata sul suo petto, e non pensava a niente. Era così rilassata che proprio non le andava di intossicarsi di perché è robe varie. Così rispose con un mormorio vago. 《Non so da dove iniziare, sinceramente》disse il moro. Da suo tono, Kiki dedusse fosse importante, così alzò il capo guardandolo negli occhi profondi. Dannazione, se aveva ragione. Una tempesta incombeva su di loro in continuazione. Da lì a poco sarebbe scoppiata una guerra, la tensione lo confermava. 《Sono un rullo distruttore, te l'ho già detto. Non voglio che tu stia con me》cominciò Zayn chiudendo gli occhi. Non voleva incontrare quelli della ragazza, perché sapeva che si sarebbero riempiti di lacrime o di rabbia da lì a poco. Forse stava facendo e dicendo una cazzata, ma era il senso di protezione a prevalere per quella ragazzina. 《Non voglio che tu ti faccia male》continuò. Scosse il capo. 《Non voglio》sussurrò ancora. Si sentiva debole, perché stava facendo qualcosa contro la sua volontà. Al contrario Kiki, era serena. Sapeva dove il moro volesse arrivare. Così rise, semplicemente. 《Non ti permetto di continuare, pakistan》disse. Zayn sussultò guardandola stavolta. 《Non mi interessa se mi farai soffrire. Non si torna più indietro》rivelò. In effetti, era proprio una rivelazione. La sua frase voleva significare tante cose, una più importante dell'altra. Zayn pensò che con le ragazzine destarde come lei, avrebbe dovuto adottare un'altra tecnica. Doveva pensare qualcosa al più presto. Ma per il momento, si addormentarono stretti l'uno all'altra, incapaci di parlare ancora o di staccarsi.
Il rumore delle chiavi immesse alla toppa della porta principale, svegliò Kiki, che si alzò di scatto dal letto. 《Zayn》sussurrò tra i denti il più vicino possibile all'orecchio del moro. Poteva essere la zia di Zayn, come un ladro che ha aperto la porta con delle chiavi che non si sa come, aveva. Oppure era Kiki troppo paranoica a farsi strani film mentali. Ovviamente, l'ultima opzione era quella giusta. La ragazzina paranoica. Si scherza, ma con quello che le è successo, il periodo più brutto della sua vita, l'aveva passato anche con la paranoia. Quando vide che il moro non si era neanche mosso, sbuffò e cominciò a stringerlo mentre i passi di qualcuno si facevano sempre più vicini. 《Cazzo Zayn!》esclamò sempre tra i denti. 《Dannazione Kiki, fa piano》mormorò il moro con voce impastata. Era certa che neanche una bomba lo avrebbe svegliato. 《C'è qualcuno》continuò Kiki. In effetti, andava un pò di fretta. La paura di essere scoperta in camera con Zayn, indossando una sua camicia e dei pantaloncini striminziti, mandava il suo sangue in ebollizione. 《È mia zia, tranquilla》rispose Zayn ancora in trans. La attirò sopra di se con un braccio, senza sforzo. 《Spero tu stia scherzando》disse Kiki scostandosi. 《Come faccio io ad andarmene?》chiese. Zayn sbuffò. 《Dalla porta?》chiese retorico Zayn. La ragazza si fece scappare una risata isterica, del tutto finta. 《Vedo che sei di buon umore. Divertente, davvero. Ma adesso, alzati!》esclamò a bassa voce. 《Devi stare tranquilla, Kiki. Mia zia non entra qui》disse nuovamente borbottando per poi attirare ancora la ragazza a sé. 《Come se bastasse a farmi stare tranquilla》rispose. Quando Zayn sbuffò per l'ennesima volta, decise di lasciar perdere e farlo riposare, pregando che sua zia non entri. Avrebbe voluto addormentarsi, ma con tutti quei pensieri che le frullavano in testa,non c'era verso. Zayn aveva cercato di allontanarla immediatamente, e questo la spaventava, nonostante non l'aveva dato a vedere. In effetti era brava in questo proprio come lui, a nascondere le cose. E sapeva perfettamente come comportarsi proprio per questo. Perché anche lei voleva allontanarlo, prima che sia troppo tardi. Con l'unica differenza, che per la ragazza era già troppo tardi. Zayn era riuscito a prenderla mentalmente, e fisicamente, pur non avendo fatto molto. Onestamente, non aveva fatto proprio nulla. Semplicemente la guardava negli occhi, in modo intenso e poco trasparente. Senza parlare, perché a volte le parole non servono, a volte non esistono o tendono a screditare ciò che è troppo grande da poter spiegare a voce. Gli occhi sono lo specchio dell'anima, dicevano. Ma gli occhi parlano con la verità, pura e semplice.
•Spazio autrice
Salve! Mi dispiace per il capitolo: fa schifo ed è corto. Ma Wattpad aveva pubblicato solo la metà di ciò che avevo scritto dal principio. Insomma, è una merda e me ne sono accorta solo ora. Farò di meglio nel prossimo capitolo. Intanto, lasciate un commento o votate! Ne sarei molto entusiasta.
Alla prossima
-allnight_99
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Kiki [z.m]
FanfictionKiki, o meglio Karolina Kenneit, è la ragazza più complicata di tutta l'Inghilterra, se non di tutto il mondo. Vive in un mondo a parte, si crea un angolo di paradiso personale e se ne fotte altamente delle etichette che le affibiano nella sua scuol...