Almost Kiss

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Zayn era nervoso. Sapeva che le doveva delle spiegazioni, lo sentiva e lo vedeva nei suoi occhi. Cercavano risposte. L'ombra di un sorriso apparve sulla bocca di Kiki, a fianco a lui adesso, mentre si dirigevano nel boschetto isolato. Così bella, così dannata. Pensò. I capelli corti le davano quell'aria da dura, e a lui faceva impazzire il modo in cui s'imbronciava, quando qualcosa non le piaceva, cioè continuamente. Il suo dolce profumo, e la scia che si lasciava dietro. Una scia sicura, provocatrice, ma dolce. Ogni cosa che faceva o metteva, rappresentava la sua anima, il suo modo di essere. La consapevolezza che si portava continuamente dietro, scavalcando in modo sicuro, i muri del moro. La consapevolezza di un passato orrendo, non la rendeva affatto insicura. Tutto di lei, lo faceva impazzire. Ma questo, solo la sua anima lo avrebbe saputo se non avesse fatto qualcosa al più presto possibile. Sentiva la necessità di fare qualcosa, qualunque cosa per avvicinarla, per toccarla. Un'attrazione fuori dal normale.
Scosse il capo, infelice dei suoi pensieri. Era anormale, il fatto che sarebbe impazzito da lì a poco, solo guardandola. Guardando la sua pelle chiara, il suo sorriso invisibile. Dio, se gli piaceva. Persino il modo in cui batteva le palpebre sicura, diamine!
Voleva parlare, ma le parole si erano bloccate, come tutto il resto attorno a loro. Si fermarono sulla piccola panchina, vicini quanto basta. Nessuno dei due si decideva ad aprir bocca. Poi fu un attimo: Zayn si avvicinò rudemente al viso di Kiki, che, meravigliata e stranita, non riuscì a scostarsi. Il moro si fermò ad un millimetro dalle sue labbra. Assaporò il suo fiato, forte per la mentina che la bionda metteva costantemente sulla punta della sua lingua. Un altro vizio insolito. Proprio come lei.
Kiki non era riuscita a reagire, lo guardò un istante, negli occhi. Quegli occhi che a momenti sarebbero stati la sua più grande attrazione, il suo punto debole o il suo punto felice? Sentiva le domande che doveva porgli, svanire assieme alla distanza tra i loro corpi. Si sentiva attratta dal corpo imponente di Zayn, dalla sua bocca che sapeva leggermente di fumo. Per la prima volta, dopo tanto tempo, si sentiva impotente, aveva perso il respiro per quella assurda vicinanza alle sue labbra. Era impaziente, ma allo stesso tempo felice che non si fosse ancora deciso a baciarla. A toccarla. Solo le loro labbra, costrette ad una vicinanza fatale. Chiuse gli occhi, un pò frustrata, un pò sollevata. Dio, non ci capiva più niente.
Zayn si stava ubriacando del suo odore, prepotente. Ma non sentiva di doverla baciare, non ancora. Ed era strano, perché un attimo prima si sentiva così attratto da prenderla e violentarla qui, su questa sudicia panchina. E l'attimo dopo sentiva la necessità di allontanarsi, gli bastava averla sentita vicina. Gli bastava aver sentito brividi lungo tutta la colonna vertebrale, finalmente. Si, finalmente aveva provato qualcosa. La ragazzina era riuscita a smuovere in lui delle sensazioni che non sentiva da un tempo incontabile. Aveva dato il via libera a qualcosa di estremamente grande e...bello. Dio, era così felice di aver ritrovato quell'ebrezza, quell'attrazione che aveva momentaneamente perso. Sapeva che grazie a Kiki, sarebbe riuscito ad amare. Non sapeva però, se sarebbe riuscito a stare con lei, lei che tutto aveva cambiato, lei che con solo poche parole ma tanti sguardi, aveva catturato la sua totale attenzione. Doveva riuscire a trovare un modo. Un modo per liberarsi completamente da quelle catene in cui una persona lo aveva rinchiuso. Sentiva che mancava un solo passo, e poi si sarebbe sentito come qualsiasi essere umano vorrebbe. Trovare amore e felicità. Lei poteva dare amore? L'amore che Zayn cercava? Era disposta ad amarlo incondizionatamente, per chissà quanto tempo? Zayn aveva bisogno di comprensione, di assistenza psicologica, di qualcuno che non avrebbe avuto paura di lui, nonostante i suoi scatti d'ira. Già... Zayn sentiva la rabbia salire, ogni tanto, quasi sempre. Doveva combattere ogni giorno con qualcosa più grande di lui, di loro. Ma Kiki sarebbe riuscita ad affrontare il mostro che era in lui? Sarebbe riuscita a sostenere un peso così grande? Lei che era sempre sofferente, invisibilmente. Avrebbe retto un'altra lotta contro i mostri della sua anima? Zayn si sentì pieno, in quel momento. In quell'istante, poteva bastare. Sapeva che l'avrebbe delusa, andandosene. Ma era l'unico modo che conosceva, fuggire. Era sempre scappato dalle cose belle...Dalle persone belle. Sapeva dentro di se, che se fino a quel momento non era riuscito a provare emozioni, non era solamente per colpa di una grande delusione. Ma anche perché aveva paura di provare, ancora, qualcosa che avrebbe potuto distruggerlo del tutto. Faceva male: sapere di avere un mondo dentro di se, e non riuscire ad esternarlo. Faceva male: sapere di non essere mai stato come gli altri ragazzi, allegri e spensierati. Zayn aveva in se, un mostro che era riuscito a mangiare la sua unica parte buona, tranquilla. Aveva sempre avuto un buco nero, nel cuore, e nessuno l'aveva mai ricucito. Ma ciò, perché la delusione passata e la sua paura, non gli avevano permesso di trovare una persona adatta a lui e ai problemi che si portava dietro. Ma con Kiki...Dio. Non riusciva neanche a pensare lucidamente. Soddisfatto, si allontanò sorridente. Via, dove avrebbe potuto pensare meglio, e di conseguenza agire diversamente. Ora che l'aveva liberato.
Kiki ancora una volta, era confusa e frustrata. Si..frustrazione, era la sensazione che sentiva costamente. Quando stava con Zayn, per lo meno. Come se non potesse più sentire altro. Se n'era andato, come al solito, lasciandola nella più totale confusione. Dovette però tirare un sospiro, lungo. Come se l'avesse chiusa dentro una gabbia in quei pochi minuti. Chiuse ancora gli occhi, rivedendo quella scena nella sua mente.
C'era lei, ribelle e ferita dal passato. E c'era lui, un mostro che nascondeva per bene una parte di se stesso, la più bella. Tutto girava attorno a loro, fermi con pochi millimetri di distanza tra le loro bocche. Si respiravano a vicenda.
Riaprì gli occhi di scatto. Se prima le domande che doveva porgli erano si e no, due o tre, ora si erano duplicate. Si alzò in fretta dalla panchina, e andò a cercarlo. Sebbene sentiva di doversene stare buona, al suo posto e fregarsene, la parte curiosa di lei, prevalse. Invece di allontanarlo, lo avrebbe rincorso, finché necessario. L'unica sua paura, era il tempo. Non sapeva se avrebbe avuto il tempo per scoprire ogni singola parte di quel ragazzo, più oscuro di lei. Mentre lei usava delle maschere, lui sembrava peggio. Un mostro che si era impossessato di un Dio. Magari il Diavolo in persona, si era appropriato di un corpo così bello, e l'aveva reso buio, terribile. Un demone. Era vero. Che ognuno doveva fare i conti con i propri demoni, del passato, del presente e del futuro.
Era sparito nel nulla, come se si fosse materializzato. Aveva corso per un tempo interminabile, e finalmente era arrivata a casa, dove riuscì a cadere in un sonno profondo, col volto bagnato dalle lacrime salate che ormai conosceva bene. Se ne doveva fare una ragione, lei non poteva mentire sempre.

Peter e Olly se ne stavano nella macchina del primo, in un luogo troppo isolato. Entrambi guardavano un posto impreciso oltre il parabrezza. Entrambi per niente pentiti di ciò che era appena successo. Sebbene si erano promessi di non far succedere più una cosa del genere, non erano riusciti a contenere la passione, l'amore.  Olly sapeva che era amore quello. Non solo attrazione. Non solo desiderio. Era amore. Puro e semplice. Non poteva fare a meno di lui, si sentiva sempre vuota e incompleta senza di lui. Lo pensava costantemente, lo cercava in qualsiasi passante. Lo adorava in ogni cosa, anche nelle cose sbagliate. Ogni canzone, ogni frase detta o sentita la riportavano a lui. Se questo non è amore, diamine, cos'è? Ti amo, Peter, da sempre.
Peter sapeva nascondere bene le amozioni. Era sempre stato un ragazzo premuroso, gentile e affidabile. Ma quando si trattava di amore, di sentimenti, non era mai riuscito ad esternarli. Non a parole, almento. Guardando Olly, aveva visto la paura nei suoi occhi. La paura che qualsiasi ragazza sente. La paura del rifiuto. Di amare ma di non è essere amate. Lui la capiva, ma la sua bocca era bloccata, e i suoi occhi non parlavano. Non sapeva come dirgli che ricambiava il suo amore. Dio, se ricambiava. Da sempre. Ancor prima che si conoscessero, e che diventassero amici. La osservava da lontano, dall'ultima fila, fare il suo primo ingresso a scuola, le sue prime cotte e le sue prime amicizie. Aveva notato subito il vuoto nei suoi occhi, prima di conoscerla, e di conoscere Kiki. Un vuoto colmabile solo da persone vere, che potevano amarla incondizionatamente, sinceramente. Si era da subito innamorato di lei. Sin da quando si presentò precipitando al loro tavolo, cadendo su di lui. Ricordava come le sue guance si colorararono di un rosso intenso.
Poi ricordò tutte quelle volte che l'aveva vista piangere, e l'aveva immediatamente accolta tra le sue braccia, consapevole che nessuno sarebbe stato all'altezza di consolarla e amarla come lui invece sapeva fare. 《Ti amo Olly. E se non te lo dirò, tu ricordalo lo stesso. Non avere dubbi su di me, perché tu sei sempre stata l'unica. Chiaro?》parlò finalmente. Tirò un sospiro di sollievo. Si era liberato.
Olly sorrideva soddisfatta. Non soddisfatta di averlo fatto innamorare, no. Era soddisfatta di essere sempre stata se stessa, nelle buone e nelle cattive cose. In ogni situazione. Lui si era innamorato di lei, per quel che era dentro. Sapeva e sentiva che l'amore appena confessato l'avrebbe accompagnata per tutta la sua vita, anche se si fossero lasciati. Non poté che sentirsi felice, per essere ricambiata da colui che amava costantemente. Lo leggeva nei suoi occhi che non mentiva, come avrebbe potuto?
Restava un'unica grande cosa da fare, e poi sarebbero diventati liberi come uccelli, e spiccare il volo, lasciandosi andare. Riferire il tutto a Kiki, all'oscuro di ogni cosa. Un'impresa, praticamente.






•Spazio autrice
Salve! Ecco un nuovo capitolo. Sono abbastanza soddisfatta, le parole mi sono uscire a raffica. Sto mettendo tutta me stessa in questa storia, perciò è stato intenso lasciarmi andare così in questa parte, e siamo solo all'inizio! Wattpad mi ha creato problemi con questo capitolo, scusate. Mi scuso in anticipo per eventuali errori ortografici, votate e commentate ;)
XOXO
-allnight_99


Kiki [z.m]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora