Persino la casa di Zayn era contro ogni aspettativa. Certo, questo sempre grazie a sua zia, la proprietaria. Era così graziosa agli occhi di Kiki, che cercò di fare il più presto possibile per entrarci. Piccola e aggrazziata, all'esterno era ricoperta di rami, con un piccolo garage affianco e un vialetto stretto. Le finestre bianche proprio come piacevano a lei, enormi, permettevano di intravedere qualche lampadario gigante all'interno. 《Mia zia è al lavoro, abbiamo casa libera》disse ad un tratto il moro, con un accenno di malizia. In effetti, Zayn non pensava ad altro in quel momento, mentre la osservava davanti casa sua. Si perché nonostante non fosse lui il proprietario, sentiva che la casa fosse diventata sua e basta. Kiki guardava la piccola casetta con aria sognante, prima che Zayn parlò, rovinando l'atmosfera. 《Sei un cretino》lo offese scherzando. Voleva seriamente picchiarlo, ma si trattenne. Soprattutto quando un sorriso comparì sul volto del pakistano. Sembrava veramente un Dio, con uno strano luccichio nelle iridi marroni e quei denti così perfetti. Lo invidiava, perché nonostante fosse così tetro, riusciva ad essere bellissimo. E lo odiava, perché con la sua bellezza le aveva scavato un pezzo di cuore, e si era appostato lì. Lo detestava perché non riusciva ad allontanarlo, o almeno ad arrabbiarsi con lui. 《Hai i superpoteri?》parlò Kiki pentendosene l'attimo dopo. Non avrebbe mai capito, ma sentiva lo stesso un leggero imbarazzo salirgli nello stomaco.
Infatti Zayn, aveva la faccia confusa e leggermente divertita. Che stramba. Aveva pensato. Si avvicinò a lei, che era così bella con quello strano rossore sulle guance. Non poteva resisterle. 《Fermami》sussurrò Zayn ad un passo dalle labbra di lei. Kiki non si mosse, prese a guardarlo insistentemente negli occhi, mentre lui bramava le sue labbra. La stava facendo sentire voluta, senza sforzo. Kiki capiva perfettamente che Zayn non si sarebbe fermato se solo lei glielo avesse lasciato fare. Non lo fece, anzi. Si avvicinò all'orecchio del moro e sussurrò sensualmente delle parole non proprio decifrabili. 《Si fa a modo mio, Zayn》. Kiki avrebbe voluto baciarlo più di ogni altra cosa, ma voleva andarci piano, e magari farlo morire nel frattempo. Zayn era incredulo, aveva veramente pensato di poterla baciare con il suo consenso? E la desiderò ancora di più. Perché nonostante fosse scontato, le ragazzine sfacciate che si facevano desiderare, erano attraenti. Kiki era la prima che conosceva con quella particolarità. Anche se, andava ammesso, era tutta particolare. Il carattere, l'aspetto. Così perfetta nella sua imperfezione. Scosse il capo, ed entrò in casa, seguito dalla bellissima ragazza che aveva occupato la sua mente.
Kiki guardò la maestosità del salotto, ma anche la semplicità della cucina. Sembrava tutto così rustico ma ben curato. 《Ti mostro il resto della casa》parlò Zayn non propriamente attento. D'un tratto aveva cambiato espressione, sembrava assente, perso nei propri pensieri. Dopo tutto, la ragazzina gli stava fondendo il cervello. L'attrazione stava superando ogni limite. Era certo che avesse messo quella maglia trasparente per provocarlo. Quella mattina a scuola era coperta da una felpa, ma la tolse appena entrò in macchina. Solo quando scesero dall'auto Zayn si accorse del modo in cui quell'inutile tessuto fasciava il suo busto. Poteva benissimo vedere il reggiseno, di pizzo. Maliziosa, la ragazzina. Non poté che pensare. Se aveva messo un intimo del genere, forse anche lei si aspettava qualcosa di più che un dialogo. Zayn lo sperò, ma era certo che anche se non fosse successo niente tra i due quel giorno, avrebbe comunque continuato a desiderarla come non mai.
Zayn accompagnò Kiki a vedere il resto della casa, un bagno, la camera della zia, una camera degli ospiti molto semplice...Ma tralasciò una porta. Sicuramente lì nascondeva la sua camera. Doveva aspettarselo da Zayn. Un ragazzo privato come lui, avrebbe sicuramente nascosto i suoi segreti nella tana. Voleva entrarci e scoprirli tutti, e magari si sarebbe anche spaventata. Ma bisogna andare cauti in certe situazioni. Lei stessa si promise di andarci piano, essendoci già passata. 《Tua zia ha davvero una casa splendida》cominciò Kiki. 《Sarebbe un sogno viverci》continuò poi, guardandolo. Sembrava essersi appena svegliato. 《Me ne sono innamorato nel momento in cui l'ho vista》rispose Zayn ricambiando lo sguardo. Il respiro di Kiki divenne irregolare. La stava guardando in un modo così intenso, che sentiva le gambe cedevoli. In quel momento, sperò che Zayn avesse sbagliato frase. Sperò che si riferisse a lei. Ma non voleva esagerare. 《Già》. Zayn distolse lo sguardo. 《Vuoi mangiare qualcosa?》disse dirigendosi in cucina. Lo stomaco di Kiki era chiuso, specialmente in quella situazione. L'ansia non riusciva ad abbandonarla. Stava sempre lì a distruggere ogni momento. Scosse la testa. 《Cosa vuoi fare allora?》. Il tono brusco di Zayn le fece alzare le sopracciglia. 《Che lunatico》parlò dando voce ai suoi pensieri. Spalancò gli occhi, come Zayn. 《Ripetilo》ordinò Zayn. Kiki tirò un sospiro di sollievo quando sentì del divertimento nella voce del moro. 《Sei un lunatico, kamikaze》lo sfidò. Una risata dolce uscì dalle sue labbra subito dopo aver parlato. Zayn fece lo stesso, per poi cominciare ad avvicinarsi. 《Che vuoi fare?》disse Kiki improvvisamente seria. Cercò di fare qualche passo indietro ma Zayn fu molto veloce. La prese in braccio. Come fosse un sacco di patate.
Kiki era davvero leggera, questo lo spaventò, sembrava una piuma. Sul serio, spaventoso. Non osò immaginare quanto potesse essere brutto non mangiare. Si preoccupò, anche. In effetti non l'aveva vista mangiare niente oltre che una stupida insalata. Corse nella camera degli ospiti e la buttò sul letto, ridendo assieme a lei. Sembravano due bambini sincronizzati. L'aria si fece più pesante quando Zayn si buttò affianco a lei sul letto, facendo finta di essere sfinito. 《Mi stai per caso facendo capire che sono troppo pesante, Zayn?》disse Kiki quando lo vide col fiato smorzato. Il moro sorrise. Le donne, sempre a preoccuparsi del loro peso. Pensò. 《Sei una piuma Kiki》disse serio voltandosi completamente verso il suo volto. Kiki distolse lo sguardo. 《E allora cosa ti sfinisce?》chiese. Zayn era combattuto. Il suo cuore gli diceva di dire quello che stava pensando, e la sua testa lo bloccava. Ma essendo lui spontaneo, non riuscì a pensare più di tanto. 《La tua bellezza, ragazzina》. Entrambi si guardarono per un tempo infinito, dopo quella frase. Agli occhi e alle orecchie altrui, sembrava una banalità. Ma per Kiki, sentirsi così apprezzata da Zayn, era tutt'altro. Aveva questo potere il moro: nonostante avesse un distacco che pareva un abisso, riusciva a far sentire importante anche un sacchetto della spazzatura. Si piacquero, sempre di più con quegli sguardi che sapevano d'amore. 《Ti va di raccontarmi qualcosa?》disse Kiki cambiando discorso. Sentirsi il centro dell'attenzione non le era mai piaciuto. L'aveva fatta sentire importante, e questo bastava. Zayn a quella domanda sospirò. Si era preparato a quello. Kiki adorava fare domande, e poteva fidarsi di lei. 《Che vuoi sapere?》chiese. 《Mi hai accennato la tua famiglia. Voglio sapere di più》parlò decisa. Passò un tempo inquantificabile. Infondo, Zayn doveva prepararsi al discorso più lungo della sua vita. Raccontare la sua storia dagli inizi. Ma avrebbe comunque tralasciato qualche particolare, seppure importante. 《Sono cresciuto in una famiglia povera. Mio padre era alcolizzato, e mia madre si droga. Ho due sorelle: una è una specie di troia, e l'altra passa tutte le giornate a piangersi addosso invece di svegliarsi e fare qualcosa di questa vita...》cominciò. I suoi occhi si chiusero, tanto per trattenersi. Kiki cominciò ad accarezzarlo sui bicipiti scoperti. 《Mio padre è morto tre anni fa per un incidente. Non c'è bisogno che ti spieghi il motivo. Mia madre da lì cominciò a strafare, a stare sempre in casa per fumare e robe varie. Non molto tempo fa iniziò persino a picchiare mia sorella minore, quella che si piange addosso》continuò. Non era finita, Kiki lo sapeva. Ma a Zayn serviva tempo, e lei era disposta a regalargliene quanto più possibile. 《Un giorno, tornai da lavoro, e le vidi ammazzarsi sul pavimento di quel fottuto buco di appartamento. Mia sorella era inerme, mentre lei continuava a darle pugni e calci dappertutto. È stato orribile... Dovetti spingerla per salvare mia sorella, persino darle uno schiaffo in pieno viso, quando cominciò a picchiare anche me》. Il moro scosse il capo, cercando in tutti i modi di trattenere tutte quelle emozioni. Era la prima volta che diceva quelle cose ad alta voce. 《È svenuta, esattamente come mia sorella. Pensavo fosse morta, con tutta quella droga che le circolava nel sangue, il mio schiaffo aveva peggiorato le cose. Cominciai a piangere in mezzo a quei due corpi, e non so come mi addormentai. Mia sorella maggiore e la polizia mi trovarono su quel pavimento, mentre mia madre fuggì non so dove. Decisi di cambiare aria, e mia zia è l'unica persona sana della mia famiglia. Odio il fatto che abbia dovuto picchiare mia madre, odio il fatto di essere nato tra quella gente》. Kiki mise le mani a coppa sul suo viso. 《Nutri tanta di quella rabbia, Zayn. Non voglio giustificarti, ma l'hai fatto per salvare tua sorella》parlò Kiki. Non era all'altezza della situazione, ogni parola potrebbe sembrare inutile. Ma tentar non nuoce. Zayn scostò le mani della ragazza, un pò turbato. 《Tu non puoi capire》disse. Kiki non si fece intimidire dal suo tono rabbioso. Doveva provare a capirlo in quel momento. Riprese il suo volto tra le mani. 《Io potrò anche non capire Zayn, ma ciò non toglie che sono qui, ad ascoltarti. E questo non è un niente》rispose. Zayn si arrese al suo tocco. 《È vero. Ho tanta rabbia addosso. Questo non cambierà mai》disse guardandola finalmente negli occhi. 《Non importa chi ci sia davanti a me, non riesco a trattenere l'istinto. Sono pericoloso, Kiki》continuò. 《Non mi fai paura Zayn》tentò di bloccarlo. 《Distruggo tutto ciò che tocco》continuò Zayn imperterrito. La stava allontanando? Anche se non voleva? 《Io sono già a pezzi》rispose ancora Kiki, abbassando lo sguardo. 《Allora, siamo in due》parlò Zayn. Era una situazione strana per entrambi. 《Voglio fare una cosa Kiki, ma stavolta, te ne prego, non fermarmi》. Kiki capì immediatamente cosa volesse fare. Anche se ebbe paura che fosse solo la situazione in sé, ad aver scatenato quell'impulso al moro, lasciò correre. Lo lasciò fare. Entrambi si unirono in un bacio che sapeva di tutto. Sapeva di rabbia, di compassione. Sapeva di menta e di vaniglia. Sapeva di odio e sapeva di amore. Sapeva di Zayn, e sapeva di Kiki. Due puzzle da ricostruire lentamente.
Il bacio diventò sempre più passionale, voluto da entrambi. Kiki sussultò quando sentì la pelle fredda delle mani di Zayn toccarle la pancia. Lei sembrava un pò impacciata, nonostante non fosse niente che non avesse già fatto. Ma in quell'istante capì che non era la situazione ad averla scombussolata in quel modo, ma Zayn stesso. Con i suoi modi, il suo odore. Le levò lentamente la maglietta, allontanandosi leggermente dalle sue labbra, per guardare quell'altra parte del suo corpo, ora scoperta. Si spaventò quando vide la pelle scavata di Kiki. Aveva ragione. Kiki non mangiava. Dio, sapeva fosse magra, ma non così tanto. Lasciò leggeri baci sul suo petto. Sembrava fatta di porcellana. Dentro e fuori. Il minimo sforzo, e l'avrebbe distrutta. 《Zayn》lo chiamò la ragazza quando vide che si era soffermato sulla sua pelle magra. Troppo magra. Lo attirò a se, evitando di farlo parlare.
Continuarono per le ore seguenti a baciarsi, a ridere e a giocare. A farsi fotografie con una vecchia macchina fotografica trovata in uno dei mobili di quella stanza. E poi di nuovo a baciasi. Entrambi consapevoli, che quella sarebbe stata la loro droga. I baci.•Spazio autrice.
Salve a tutti! Ecco, il loro primo vero bacio *fagliocchiacuoricini*. Non ho niente da aggiungere, se non , lasciate un commento o una stellina.
Inoltre spero vi sia piaciuto, anche se non me lo dice mai nessuno. Ci tengo, sto dando me stessa a questa storia.
Saluti,
-allnight_99
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Kiki [z.m]
FanfictionKiki, o meglio Karolina Kenneit, è la ragazza più complicata di tutta l'Inghilterra, se non di tutto il mondo. Vive in un mondo a parte, si crea un angolo di paradiso personale e se ne fotte altamente delle etichette che le affibiano nella sua scuol...