Capitolo 42||Veranda

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La casa è un delirio, i miei poveri timpani rischiano di impazzire a furia di questo vociare. Siamo tutti seduti a tavola, bhè tutti tranne James e i miei cugini e cugine piccole, che insieme a Jaxon lo stanno distruggendo lentamente, seduti sul tappeto. Correrei in suo soccorso se non mi stessero già facendo il terzo grado. Non faccio in tempo a rispondere a una domanda che subito qualcun'altro ne ha un'altra pronta. Mamma e nonna fanno un andirivieni dal salotto alla cucina per sparecchiare e papà si gode il mio interrogatorio con un sorriso sadico che gli arriva fino alle orecchie.

"La scuola come va?" Chiede zio Paul spostando l'argomento da James alla scuola.

Sospiro e sto per rispondergli quando sento la nonna nominarmi mentre si avvicina al tavolo.

"Sel, tesoro ti vogliono al telefono" mi regala un sorriso e dopo avermi passato il telefono scappa in cucina.

Sorrido alla grande tavolata e mi allontano per sentire chi mi desidera.

"Pronto?"

"Dì un pò ti hanno tolto il telefono o cosa?" Sbraita una vocina sottile dall'altro capo della linea. Rido

"Cloe, che succede?"

"Ti avrò fatto una decina di chiamate!" Sbuffa

"Scusa, qui è tutto un caos e non avrò sentito, tutto bene? Com'è lì?"

"Si si tutto bene, qui è bellissimo, una vera meraviglia, sono sempre più convinta di trasfermici!" Esclama entusiasta

"Sono felice per te" sorrido sinceramente anche se non può vedermi.

"Tesoro certo che c'è un bel casino lì eh?"

"Si davvero un caos incredibile! Da te invece non si sente nemmeno una mosca, dove sei?"

"Al contrario di te non ho una famiglia numerosissima e la metà dei miei parenti sono a festeggiare in giro per il mondo, poi non sono neanche a casa mia... comunque sono in uno dei tantissimi ristoranti qui a Portland, un lusso sfrenato amica mia" sospira "Non immagini..."

"Si ma comunque non capisco perché andare così lontano... ci sono università bellissime anche qui in California.."

"Vero" si ferma, sembra che stia reprimendo qualche emozione "ma viaggiare è così bello, ogni tanto bisogna staccare la spina, provare cose nuove, allontarsi può essere un modo per trovare il proprio io, no?"

"Forse hai ragione... ma sei davvero convinta? Voglio dire è una cosa bellissima ma è davvero ciò che vuoi?"

"Certo!" Sbotta "che vuoi fare? Cerchi di farmi cambiare idea?" Si sforza di far suonare le sue ultime parole ironiche e leggere ma non ottiene un grande risultato

"Sel, devo... devo andare, mamma mi sta chiamando.."

"Cloe! Aspetta... ho detto qualcosa di sbagliato? Non capisco stavamo parlando così tranquillamente... sicura che non vuoi dirmi niente?"

"No hai ragione, tranquilla non succede niente, piuttosto tu non mi hai detto niente... hai sentito, hai sentito gli altri?"

"Non ti stava chiamando tua madre?" Assumo un tono investigatore

"Cosa? No. Era, era una signora che cercava sua figlia!" Risponde frettolosamente "Dicevamo... hai sentito qualcuno dei ragazzi?"

"Con questo intendi James?" Nominandolo il mio sorriso si allarga e mi invade la faccia

"No, non intendevo..-"

"Tranquilla, con lui è tutto apposto... abbiamo risolto e ora è sul divano che fa giocare i bimbi"

You're not alone||James Maslow||Selena GomezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora