James' pov
Sto per chiamare Sel quando bussano alla porta. Mi alzo controvoglia andando ad aprire, seguito da Fox.
Sorrido nel vedere la mia ragazza e il mio migliore amico sul portico di casa, ma questo sorriso si incupisce notando l'espressione di Sel.
È strana. Sorride. Ma non sta bene. Il suo sorriso è triste.
Senza dire nulla l'abbraccio. Mi è mancata.
Sento il suo fragile corpo tremare, penso subito che ha freddo, ma poi la sua temperatura si alza e le sue lacrime silenziose mi bagnano la maglia. Le accarezzo i capelli. Adoro farlo, e adoro pensare che la tranquillizzi.
Guardo Carlos, in silenzio, per cercare nel suo sguardo un pò di verità, e trovo solo malinconia.
"Tranquilla Sel" le sussurro all'orecchio "vieni" dico prendendola in braccio e portandola sul divano dove ero io pochi minuti prima.
Carlos ci segue sedendosi sul divano.
La metto seduta con la schiena contro la mia pancia e la stringo forte dai fianchi. Vorrei darle sicurezza. Appoggia la testa alla mia spalla e sembra calamarsi.
Accarezza il mio braccio coperto dal pigiama, facendo avanti e indietro.
"James" la sua voce è ancora strozzata ma un pò più tranquilla "Ho litigato con papà" confida
"È andato a parlare con i professori..." continua "ma è andata male, gli hanno detto un sacco di balle e lui ci ha creduto, io non so come fa, insomma lui sa che ti amo, non ha potuto fare così" è nervosa. Fatico a seguire il suo discorso. Ma sta per lo più tirando fuori i suoi pensieri, e adesso, non hanno un filo logico. Continuo ad accarezzarle i capelli lasciandole alcuni baci.
"Non riesco a capacitarmene" sussurra "James"
"Sono qui"
"Gli hanno detto che frequento una brutta compagnia" - "Voi non siete una brutta compagnia chiaro? Diamine è proprio vero che ti dicono che sei cambiata quando non sei più come ti vogliono loro!" - "Senza di voi sarei la solita sfigata, una stupida asociale! Perché la gente odia tanto vedere le persone felici una buona volta?"
"Sel adesso basta!" La sgrido "Non sei una sfigata! Ok? Non lo sei mai stata! Non ti screditare, non lo sopporto" la stringo
"Tu e i ragazzi mi avete migliorata, mi avete resa felice è tanto difficile da sopportare?"
Così amore mio sfogati.
"Amore..." non vorrei chiederglielo ma... "cosa ha detto tuo padre?"
"Ha detto che...i professori-"
"No. Lasciali stare a loro. Tuo padre che ha detto."
"Che hanno ragione... e che da quando sto con te, i miei voti sono molto scesi, ha detto che sono molto distratta e che sono cambiata troppo, ha detto di non riconoscermi."
È vero! Tutto ciò che ha detto è vero! La sto rovinando. La sto distruggendo. Lei non se ne accorge ma io le faccio del male. Il mio carettere, la mia vita, tutto fa schifo in me, e questo la sta trasformando. Come ho fatto a permetterlo? Come ho fatto a non accorgermi del danno che le stavo procurando?
Notando il mio silenzio mi stringe un braccio.
"Hanno ragione" la mia voce trema
"Come?" È Carlos a parlare.
Non rispondo.
"J-james c-che vuoi dire?" La voce tremante e impaurita di Sel mi spezza. Spezza qualcosa dentro me. Qualcosa di indispensabile per parlare.