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"Jacob alzati, dobbiamo fare spese!"
urla mia madre dal piano di sotto.
Oggi é domenica, ed é il mio ultimo giorno di libertà.
Cioè siamo ad ottobre, con la scuola già iniziata da un mese, le classi già formate, e io dovrei andare a scuola.
Se questo è un incubo svegliatemi.

Io e la mamma siamo andati in centro a comprare le cose per la scuola, purtroppo da quando ha divorziato con papà non possiamo permetterci chissà cosa, ma lei cerca di non farmi mancare niente.
Mentre giriamo per i negozi incontriamo Riley e sua madre.

"Ehi Riley" la saluto.

"Allora emozionato per domani?"
dice lei.

"Anche troppo." Sorrido forzatamente e lei ride.
"Dai forse sei nella mia classe."
mi rassicura.

"Lo spero proprio" le dico.

Quando torniamo a casa e inizio a preparare tutte le cose per domani.
É un grande giorno anche per mia madre che farà un colloquio di lavoro, e sono sicuro che andrà bene.
Dopo aver cenato mi butto sul letto e controllo il telefono, trovando un messaggio da un numero sconosciuto.

'Buona fortuna per domani.'

'Chi sei?'

'Oh sono Riley'

'Okay non ti chiederó come hai avuto il mio numero... comunque grazie!'

'Di nulla, notte Jac'

'Notte'

É la seconda persona dopo Rebecca che mi chiama 'Jac'.

...Rebecca!
Non le ho mandato nemmeno un messaggio da quando sono qui, mi affretto a riprendere il telefono dal comodino e digito il suo numero.

'Pronto?'

'Reb, sono io!'

'Jac!'

'Mi dispiace tanto di non averti chiamata ieri.'

'Ti capisco, avrai avuto da fare...come va?'

'Direi bene, tu come stai?'

'Hai conosciuto qualcuno?'

'Si una ragazza, ma tu non hai risposto alla mia domanda'

'Come vuoi che stia Jac?'

'Mi manchi anche tu Reb'

'dimmi chi é questa ragazza?'

'Si chiama Riley, é simpatica.'

'Ovviamente... mi rimpiazzi in fretta, eh?'

'Ma cosa dici?'

'Dai scherzo... ti voglio bene Jac, adesso devo andare'

'Vado anche io, ti voglio bene'

Dico e chiudo la chiamata.
Non può veramente aver pensato che io la possa rimpiazzare così.
Cerco di mandar via questi pensieri e finalmente mi addormento.

"JACOB CAVOLO ALZATI"
Urla mia madre sulla porta.

"Si okay ma calmati"
Dico io con voce assonnata.

"JACOB É TARDISSIMO"

"Che ore sono?"

"Le 7:40"

Mi catapulto davanti all'armadio e prendo dei jeans e una maglia a righe bianca e nera.
Mi sistemo un pò i capelli e indosso il mio cappello nero.
Finisco di prepararmi e afferro una mela al volo, uscendo di casa alle 7:51.
Mia madre non puó darmi un passaggio o farà tardi anche lei, così la madre di Riley si offre di accompagnarmi.
Io e Riley arriviamo in orario e ci catapultiamo all'interno dell'edificio.
Mi accompagna dalla preside mentre lei va in classe.

"Buongiorno tu devi essere Jacob Sartorius, vieni dal Canada giusto? "
Mi chiede la preside, una donna sulla quarantina ,alta e bionda.

"Si" rispondo titubante.

"Vieni ti accompagno nella tua classe."

Dice ed usciamo dal suo ufficio.
Camminiamo per i corridoi, dove sgrida alcuni ragazzi che non si decidono ad entrare.
Poi si ferma davanti a una porta che rivela la mia classe.
Apre la porta facendomi entrare e poi la richiude.
Tutti i ragazzi si alzano sbuffando poi ,dopo il consenso della preside, si siedono e lei inizia a parlare.

"Lui é Jacob Sartorius, viene dal Canada é sarà un vostro compagno, fatelo sentire a suo agio, buona permanenza."
Dice guardandomi e poi esce dall'aula, lasciandomi in piedi davanti a circa venti ragazzi che mi guardano come se fossi un alieno.
Non ho nemmeno alzato lo sguardo per vedere se ci fosse Riley, e non rimango sorpreso quando la vedo, è un sollievo conoscere qualcuno.
Dopo due imbarazzantissimi minuti il prof. si decide a parlare.

"Bene Jacob, conosci qualcuno?"

"Si, Riley" dico e alcuni mi guardano in modo strano.

"Bene, puoi sederti dietro di lei."
dice e io mi dirigo al mio posto, sentendo tutti gli occhi su di me. Mi siedo e Riley si gira verso di me.

"Che fortuna averti in classe!
Dopo ti faccio conoscere tutti."

Si rigira e io inizio a squadrare un pó la classe.I ragazzi sono di piú rispetto alle ragazze, sembrano tutti simpatici o almeno lo spero.
Le ragazze , saranno circa nove, e una mi colpisce particolarmente; non ha gli occhi azzurri, né i capelli biondi, ma ha qualcosa di particolare.
Ha lunghi capelli castani, e occhi color nocciola, che sembrano spenti.
Sembra essere in un altro mondo, come se noi tutti attorno a lei non esistessimo, sembra spaesata, sola e triste. Ha una felpa nera molto larga ,dei leggins neri e un paio di vans dello stesso colore, chissà qual è il suo colore preferito.
Sembra diversa dalle altre ragazze, e questo mi piace.

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