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"Non ci dobbiamo arrendere!"
Urla Riley, facile a dirsi.

"Riley sto letteralmente impazzendo, a volte credo di sentirle anche io quelle voci!"
Dico io.

"Dai Jacob! Sono sempre stata contraria a questa storia e tu lo sai.
Ma per colpa tua, adesso questa faccenda mi tormenta."

"D'accordo, parlerò con Aaliyah, ma non oggi!"
Dico, ma mento. Non ho intenzione di parlare ancora con lei. Non che mi abbia fatto qualcosa, ma tanto lei non mi dice niente e quindi è inutile.

"Ci si vede Jacob."
Dice Riley cambiando strada.

Sono passati più di due mesi da quando io e il mio team di spionaggio non riusciamo a scoprire nulla di nuovo.
Siamo come bloccati e più ci sembra di essere arrivati alla soluzione, più in realtà siamo fuori pista. Che ci crediate o meno, ad un certo punto sono stato proprio io il primo a voler rinunciare a tutto questo.
Ma i miei amici mi hanno imposto di non mollare, mi ricordano che sono stato proprio io ad assillarli con questa storia e non posso rinunciare adesso.
Ma come faccio se ogni volta che vado da Aaliyah ricevo solo pali in faccia?

"Maya è inutile, mi fa solo illudere."

Riley e Maya vogliono convincermi ad andare di nuovo a casa di Aaliyah, non capiscono che è inutile.
Quante volte ci ho creduto di poter chiudere questa faccenda una volta e per tutte, e ormai ho perso tutte le speranze.

"Perché ti illude?"
Chiede Maya, come se non fosse ovvio.

"Ogni volta mi dice che vuole dirmi la verità, e poi finisce la frase con un:
'scusa, falso allarme'."
Dico io,e devo sembrare proprio disperato dato che entrambe scoppiano a ridere.

"Non è divertente! Sai che vi dico? Ho chiuso con questa storia e ho chiuso con Aaliyah!"

Non fanno in tempo a ribattere che il professore di scienze entra, iniziando a parlare delle piante, nulla di più interessante.

Non ne posso più di questa storia, davvero.
E mi dispiace perché io volevo sul serio aiutarla, ma a quanto pare non posso.
Non puoi o non vuoi?
Non posso perché non ci riesco, ovvio!

Le lezioni finiscono in fretta ma credo di non averne ascoltata nemmeno una.

"Jacob fermati"
Ordina Riley mentre sto tornando a casa.

"Ascolta lo so che sei stressato, la scuola è dura e la situazione di Aaliyah che non parla non aiuta per niente.
Ma prima di decidere di mollare, ricorda perché lo stai facendo, per quali valori stai combattendo e soprattutto per chi lo stai facendo."
Dice tutto d'un fiato.

"Io non lo so Riley...in questi giorni ho pensato a mio padre e al fatto che non lo sento da mesi ormai. Io aiuto Aaliyah ma chi aiuta me?"

"Lo so Jacob che anche tu hai tanti problemi, ma tu hai tua madre e degli amici che ti vogliono bene e lei? Pensa un pò a chi sta messo peggio."

"D'accordo...mi hai convinto.
Parlerò con Aaliyah."
Dico riprendendo a camminare.

"Grande! Ma ora dove stai andando?"

"A parlare con Aaliyah."
Urlo essendo ormai lontano da lei.

"Io intendevo dopo!"

"Io intendevo subito!"
Urlo ancora più forte e poi la figura di Riley scompare.

Non ci metto molto ad arrivare, e credo di non aver mai bussato il campanello di casa sua in modo così deciso.

"Jacob"

"Posso entrare?"

"Okay."

Saliamo in camera sua e ci sediamo sul suo letto stando in silenzio, per quelle che sembrano ore.

"Senti Aaliyah non sono venuto qui per perdere tempo, vorrei capire le cose come stanno una volta e per tutte. Anzi ora me ne vado prima che tu mi dica : 'Scusa, falso allarme.' "

"Questa volta non è un falso allarme." Dice lei.

"Ecco lo sapevo,me ne vado...aspetta, cosa?"

"Te lo giuro, voglio parlare."

"Sei seria?"
Chiedo incredulo, mi sta prendendo in giro.

"Mai stata più seria."

"Allora parla."

"Mh da dove inizio?
Sai pensavo che non ne avrei mai parlato con nessuno, ma tu sei piombato improvvisamente nella mia vita. Partiamo dal principio...
Io amavo la mia famiglia, sai?
Sono sempre stata chiusa in me stessa, ma con loro no.
Erano le uniche persone con le quali mi sentivo bene, potevo ridere come potevo piangere.
Non ho mai conosciuto il mio primo fratello ,è morto prima che io nascessi e non sai cosa ho fatto per far sparire la tristezza dai miei genitori. Ovviamente non ci sono riuscita, perdere un figlio non è una cosa facile da affrontare. Mi hanno sempre trattato bene, mi viziavano in tutti i modi possibili.
Quando avevo nove anni mi hanno dato la notizia dell'arrivo di un fratellino, ero un pò turbata all'inizio ma alla fine non vedevo l'ora che nascesse. Il bambino nacque e beh dire che ero invisibile è poco. Una volta mi hanno perfino dimenticato in vacanza, capisci?
Ma io gli volevo bene, non avrei mai potuto fargli del male.
In un certo periodo frequentavo spesso casa di mio zio, lui era uno psicologo e i miei genitori vedendomi strana, decisero di farmi parlare con lui. Sai cosa mi diceva? Di uccidere. È proprio da lì che nacquero le voci nella mia testa, che non sono altro che la voce di mio zio. Quella sera, la notte in cui tutta la mia vita è cambiata,
io ero da mio zio e avevo appena terminato la solita chiacchierata con il mio psicologo. Mi accompagnò lui a casa perché si erano fatte le due di notte e tutta la mia famiglia dormiva.
Poi è successo quello che sai ma...in realtà non è andata proprio nel modo in cui pensano tutti.
Io e mio zio entrammo in casa, mi disse che voleva salutare mio fratello ma io gli dissi che tanto dormiva.
Ma lui ha insistito e mi ha seguito dentro casa. Ad un certo punto ha finto di stare male, mi disse che gli mancava l'aria. Io non sapendo cosa fare l'ho portato in cucina e l'ho fatto calmare con un bicchiere d'acqua. E poi ha cacciato la pistola. Non avevo idea di cosa fosse, ci credi che non ne avevo vista nemmeno una in tutta la mia vita? Mi disse che si trattava di un gioco.
Mi disse che voleva giocare con me e con gli altri e che per svegliarli bisognava puntare la pistola contro di loro e premere il pulsante.
Stupida come sono, siamo andati nelle stanze di tutti e abbiamo iniziato a sparare, insieme.
Quando si rese conto che i nostri vicini stavano chiamando la polizia, ha rotto la finestra ed è scappato lasciandomi con la pistola in mano."

"Ma perché l'ha fatto?"
Chiedo mentre le lacrime scendono silenziose.

"Mio padre era molto ricco, e lui è semplicemente un pazzo.
Forse non sai che da quando vivo in casa con mio zio..."

"Aaliyah,no-non continuare..."
Riesco solo a dire singhiozzando.

"Ne passo di tutti i colori in questa casa."
Continua lei iniziando a piangere.

"Aaliyah..." Dico di nuovo abbracciandola.

"È colpa mia, è solo colpa mia."

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