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"Aaliyah, non è assolutamente colpa tua. Tu lo sai, io lo so."
Dico cercando invano di calmarla.

"Gli altri non lo sanno però."

"Mi spieghi perché sei rimasta zitta? Sapevi bene che non avevi colpe."

"Mi hanno praticamente minacciato...e poi mi hanno sempre detto che era tutta colpa mia, e ad un certo punto ho iniziato a crederci anche io."
Dice lei smettendo di piangere.

"Da fuori non sembra ma sei davvero una ragazza forte."

"No, non lo sono...Non mi sarei lasciata convincere dalle minacce di mio zio, e in questo momento non starei piangendo."
Dice abbassando il capo.

"Ogni tanto fa bene a tutti piangere e sfogarsi, e credo che non ci sia persona più forte di quella che mostra anche le sue debolezze."
Dico strappandole un sorriso.

"Perché lo hai fatto Jacob?"
Mi chiede guardandomi dritta negli occhi.

"Cosa?"

"Tutto questo...avvicinarti a me e tutto il resto."

"Oh. A dire la verità mi sei sempre interessata. Ti vedevo così diversa dalle altre persone e questo mi piaceva."
Dico con la faccia più rossa di un pomodoro.

La vedo arrossire perciò decido di cambiare argomento.

"Perché stai sempre da sola?
E parlo di prima dell'incidente."

"Io...non lo so. Cioè il mondo sembra avere un problema con me, e io ho un problema con il mondo. Io non sopporto le persone e loro non sopportano me. È sempre andata così, credo."
Dice lei.

"Non hai mai avuto un amico?"

"Beh si. Avevo un migliore amico, ma all'età di sette anni gli hanno diagnosticato una malattia e..."

"Mi dispiace tanto, era molto importante per te?"
Le chiedo.

"Eravamo piccoli lo so, ma con lui ero sempre felice, nonostante la mia famiglia non mi calcolasse.
Da quando è morto vado ogni giorno al cimitero a portargli un fiore. Nessuno sa di questa storia, nemmeno i miei genitori lo conoscevano."

"Aaliyah sai che ora che ho scoperto tutta la verità la situazione cambierà, vero?"

Era scontato che non me ne sarei stato senza far nulla.

"Lo immaginavo ma ti prego Jacob, non puoi farlo. Non sai a cosa puoi andare incontro, non è uno scherzo.
Ti giuro che sono felice di averne parlato con te e ti prometto che a scuola non mi comporterò più da apatica.
Ma non farlo, ormai vivo in questa situazione da anni, sono abituata."
Dice tutto in un colpo solo.

"Ehi, calmati. Se non vuoi, io non dirò nulla. Ma vuoi davvero continuare a vivere così? Voglio solo aiutarti."

Dico prendendole spontaneamente la mano.
Si irrigidisce subito ma io stringo ancora di più la presa.

"Hai già fatto troppo e te ne sono grata. Ma la mia vita purtroppo deve andare in questo modo."
Dice togliendo la mano dalla mia.

"Io invece credo che nella vita ci sia sempre una seconda scelta, una seconda opportunità, un'altra via d'uscita. A volte se non puoi passare per la porta principale devi provare a passare dalla porta sul retro, e se non hai nemmeno quella, passi per la finestra. C'è sempre una seconda scelta."
Le dico, ma lei non mi risponde, così continuo il mio discorso.

"Sai Aaliyah, c'è tanta gente infelice che tuttavia non cerca di cambiare la propria vita perché è condizionata dall' insicurezza. Ma sai che ti dico? La gioia di vivere deriva dall'incontro con nuove esperienze, dal rischiare tutto quel che si ha. Dobbiamo trovare il coraggio di cambiare la nostra vita se quel che abbiamo non ci sta bene."

"Grazie Jacob per queste belle parole, ma purtroppo la mia vita non può cambiare."
Sforza un sorriso.

Nella stanza cala il silenzio, così Aaliyah decide di cambiare argomento.

"Ehm io stavo giusto per andare al..."
Dice ma la interrompo subito, capendo dove vuole arrivare.

"Andiamo."
Dico solo e lei si alza confusa.

Il tragitto è breve e questo posto mi mette i brividi.
Beh è pur sempre un cimitero.
Aaliyah si fa strada tra le tante tombe, e a quanto pare ci siamo solo noi in questo posto.
Finalmente si ferma ,davanti a quella che dovrebbe essere una tomba. È così piccola e per niente illuminata.
Ci sono pochissimi fiori ormai appassiti, probabilmente li ha portati tutti la ragazza al mio fianco.
Si accorge di non aver preso un fiore e senza dirle niente, mi catapulto vicino a un tavolino di un ragazzo che vende fiori. Prendo il più bello riportandolo ad Aaliyah che mi mima un 'grazie' e mi sorride. Si inginocchia e poggia il fiore sopra la piccola tomba per poi alzarsi a fissarmi.
Non dice niente e non si muove di un millimetro, semplicemente mi guarda come se stesse pensando a qualcosa.

E poi come se si fosse stancata di pensare si avvicina velocemente e mi bacia.
È cosi strano, è molto diverso dal bacio con Rebecca, dato che si trattava di un semplice bacio a stampo.
Questo è probabilmente il mio primo vero bacio e mi sento così piccolo ma allo stesso tempo così grande.
Non riesco a credere di star baciando quella ragazza che ha tormentato la mia vita fin dal primo giorno in cui sono arrivato a Miami.

"Riley chi è lei?"
Le chiedo indicando la strana ragazza.
"Oh lei é Aaliyah...ma non devi avvicinarti a lei,capito? "
Mi dice seria Riley.
"Perché? Cosa ha che non va?
Chiedo io.
"Non ti deve interessare okay? Tu non avvicinarti e basta."
Mi dice lei,inizia a farmi paura.
"D'accordo"

Ripenso alle parole di Riley al primo giorno di scuola, e guardandomi ora... beh chi lo avrebbe mai detto.

Non avrei mai pensato che avrei dato il mio primo bacio in un cimitero. È una cosa così macabra e inquietante ma allo stesso tempo affascinante e bellissima.
Nei film le persone si baciano sotto il cielo stellato o sopra la parte più alta della tour Eiffel.
Ma lei è Aaliyah, e la normalità non ha mai fatto parte della sua vita, ed è proprio ciò che mi ha colpito fin dal primo giorno che l'ho vista: Il suo essere diversa.

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