Capitolo VIII: Hugo [Parte 2]

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Le porte della corsia di emergenza si aprirono di colpo, sbattendo il loro retro sul muro ospedaliero che fin troppe volte aveva assistito, immerso in un pietoso silenzio, a scene simili a quella.

Beep Beep Beep Beep Beep

Il cigolio delle piccole ruote che sorreggevano il peso della barella su cui il programmatore francese era adagiato in fin di vita facevano da sottofondo all'irrequieto e terribilmente ansioso rumore dei veloci passi dei medici e delle infermiere che correvano verso la sala operatoria trascinandosi dietro Hugo e varie apparecchiature mediche composte da tubi e siringhe infilati all'interno del suo corpo molle e gelidamente fermo.

"HUGO, STAY WITH US!"

L'insistente pulsazione sonora del battito cardiaco si faceva sempre più accellerata, come se la Morte, incurante dei primari che si urlavano a vicenda i parametri vitali del paziente insieme alle cause dell'incredibile lacerazione e le procedure da seguire e degli sguardi disperati degli amici miracolosamente scampati alla strage, avesse per un attimo lasciato la sua falce per raccogliere fra le sue mani ossute il metronomo della vita di Hugo, accelerando le pulsazioni sempre di più, in una macabra composizione sonora del Mozart dell'aldilà la cui protagonista era Ade in persona intento a ballare uno dei sirtaky più tremendamente rapidi che la Grecia avesse mai incontrato.

Beep Beep Beep Beep Beep

"HUGO, RESIST!"

"I'm sorry, but you can't continue with him."

"WE HAVE TO!"

"I can understand your anxiety, but you must stay there and let the doctors save him."

"NO, HUGO!"

Il loro amico, completamente coperto da tubi respiratori, bende e vari tipi di flebo, venne spinto nel corridoio successivo, la cui porta tagliò subito una netta distinzione fra la triste frenesia dei chirurghi e l'ansia e l'amara consapevolezza delle poche possibilità di sopravvivenza di Hugo degli amici.

Beep beep beep beep beep beep beep beep beep beep beep beep beep beep beep beep...

Se da una parte della porta l'atmosfera era satura di sguardi lucidi, dall'altra era ricolma di occhiate tese e vigili.

Beep beep beep beep beep

I primari avevano appena iniziato la preparazione per il delicatissimo intervento per evitare l'amputazione della gamba, quando avvenne la più prevedibile delle improbabilità. 

Beep beep beep
Beeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeep

Ai dottori, così come alle infermiere e a chiunque sano di mente fosse passato di lì, bastò un milionesimo di secondo per capire cosa fosse appena accaduto.

"We need a defibrillator, quickly!"

Beeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeep

"CPR, NOW!"

Beeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeep

"Three, two, one, clear!"

Il rumore del corpo inerme di Hugo che - in seguito alla scarica del defibrillatore -  sobbalzava sul lettino dell'ospedale in cui era stato portato in condizioni disperate risuonò in tutta la stanza, colma di strumenti che non facevano altro che suonare e pulsare e lampeggiare per un solo ed unico fine: avvertire che il battito cardiaco di Hugo era assente.

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