La testardaggine di Leslie.

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La bella fata li accompagnò subito dopo,sull'uscio del castello,riconsegno' loro i cavalli e li salutò con le lacrime agli occhi e la promessa che sarebbero tornati a trovarla.
Leslie e Hoenir si rimisero in cammino ,in silenzio.
Gli alberi sibilavano nella notte e faceva molto freddo, e ad un tratto,Hoenir e ad un tratto,Hoenir,le comunicò il desiderio di fermarsi per la notte,adducendo come motivazione anche una descrizione dettagliata di tutti i pericoli che avrebbero potuto incontrare,in una notte come quella.
Leslie non voleva proprio saperne di ascoltarlo.
Era ansiosa di proseguire,di colpire con le frecce del suo arco,qualunque ostacolo le si fosse posto davanti e inoltre,persino il suo cavallo,sembrava propenso a proseguire.
Lui prima cercò di persuaderla con dolcezza,successivamente i toni di entrambi si inasprirono.
Leslie disse con fierezza che avrebbe potuto fare a meno di lui e rincaro' la dose ,dicendo,che era stata una pessima idea , farsi accompagnare da lui per la missione.
Hoenir non riusciva a contrastare la testardaggine dell'umana.
Nonostante gli costasse parecchio ammetterlo,teneva molto a quella giovane,ma per quella notte,non continuò ad insistere,anche perché gli sembrava impossibile che lei cambiasse idea.
La figura di Leslie si perse nella notte buia.
Hoenir rimase solo con i sensi di colpa e il desiderio che alla sua nuova amica,non accadesse nulla.
Cosa sarebbe successo adesso?
Si sarebbe resa conto che senza Hoenir avrebbe fatto fatica a poter continuare a vivere? O il suo orgoglio non le avrebbe permesso di tornare indietro?

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