Lo stupore dominava nella grande sala di casa Wells.
Davanti al camino acceso, e la tavola imbandita per la cena, Harrison Wells, Caitlin Snow e Jesse Wells, la figlia di Harrison, cercavano di stemperare l'imbarazzo.
Perlomeno ci provava Harrison.
Caitlin era stupita. Non sapeva della figlia o forse se l'era completamente dimenticato, dato che lui non ne parlava mai.
Jesse aveva un'espressione di rabbia mista ad incredulità.
Wells parlò per primo.
<< Jesse lei è la dottoressa Caitlin Snow, la mia stimata collega agli Star Labs.
Caitlin, lei è mia figlia Jesse. Studia all'Università di Parigi, dove vive da circa 5 anni. >>
Jesse sciolse le braccia incrociate sul petto e allungò la mano verso la donna che aveva davanti.
<< Piacere Jesse. Scusa non avevo immaginato fossi solo una collega. Credevo che mio papà avesse una nuova compagna. >>
Caitlin restò per qualche istante ferma e imbarazzata. La situazione era decisamente strana. Non era la nuova compagna ma non era neanche una semplice collega. Non dopo i baci e la passione che era nata tra loro poche ore prima. Ma decise di non sbilanciarsi per non mettere in cattiva luce Harrison.
<< Piacere mio >> rispose allungando la mano a Jesse con un sorriso.
Harrison osservava la scena non sapendo bene come gestire la situazione.
Non si aspettava il ritorno di Jesse e di certo la serata non aveva preso la piega che si aspettava.
Era contento di vedere Jesse dopo così tanto tempo ma avrebbe preferito essere avvisato questa volta del suo arrivo.
<< Jesse sono davvero felice di vederti, ma come mai questa sorpresa? Non ti aspettavo fino all'estate.>>
Lo sguardo incredulo di Jesse lo perforò.
<< Papà...eravamo d'accordo che il decimo anniversario della morte della mamma l'avremmo passato insieme.....te lo sei dimenticato?>>
la voce dura e ferita di Jesse era come una lama sottile nel cuore di Harrison.
L'anniversario di Tess.
Dieci lunghi anni erano già passati da quando lei non c'era più...e lui, preso dagli eventi agli Star Labs, dai metaumani e dai sentimenti che iniziava a provare verso Caitlin...l'aveva completamente dimenticato.
Chiuse gli occhi qualche secondo, alzando la testa all'indietro, cercando di trovare un modo per farsi perdonare.
Fu Caitlin a rompere quel silenzio imbarazzante.
<< Bene, io ora vado. Ho accompagnato tuo padre a casa e rimanderemo la ricerca che avevamo a un altro momento. Non è urgente. >>
Sorrise a Jesse e poi a Harrison.
Aveva bisogno di allontanarsi.
Aveva mantenuto il controllo davanti a loro, ma dentro stava esplodendo.
Harrison aveva una figlia e non glielo aveva mai detto.
In più, come ciliegina sulla torta, era l'anniversario di morte della moglie e madre di Jesse.
Al momento non voleva pensare a niente.
Desiderava solo di andarsene.
Improvvisamente si sentiva a disagio accanto ad Harrison.
Il sorriso di Jesse era l'opposto dello sguardo dispiaciuto di Wells.
Capiva che era addolorato ma se avesse potuto si sarebbe messa a correre subito lontano.
<< Mi ha fatto piacere conoscerti Caitlin. Spero di rivederti prima della mia partenza>>
Jesse la salutò e poi si avviò in cucina, lasciandoli da soli.
Harrison mise una mano dietro la testa, prima di parlare.
Le parole faticavano ad uscire. Si sentiva colpevole.
<< Mi dipiace....io non mi aspettavo che tornasse all'improvviso... è successo così in fretta che non ho avuto modo di parlartene...>> nella voce c'era tristezza, ma Caitlin lo fermò.
<< Va bene così. Vi lascio soli. Avrete molto da dirvi e ... dovete ricordare tua moglie...sua madre...>> Non riuscì a continuare. Si girò e se ne andò.
Harrison fece un passo per raggiungerla ma la voce di Jesse dalla cucina lo fermò.
<< Papà l'arrosto è pronto >>