Capitolo 10.

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La luce del sole mi illumina il viso, apro gli occhi di scatto, Sebastian é la prima cosa che vedo, il mio nemico è a pochi centimetri da me, mi soffermo a fissarlo, il suo viso è perfetto, respira regolarmente, una ciocca di capelli gli ricade sulla guancia, sembra un bambino, così innocuo, eppure ho imparato a mie spese che può essere crudele, che con un solo sguardo può mandarti in frantumi. Ma io non sono ancora andata in piccoli pezzi, non lo farò, non per lui. Resto ancora un po stretta fra le sue braccia, quella sensazione di calore che emana mi fa stare bene. Questa notte non ho avuto incubi. Non so spiegarlo ma é così. Il mio sonno é stato tormentato, non ero rilassata, non ho dormito beatamente, ma non posso pretendere nulla, mi basta aver dormito. La testa mi fa malissimo, mi rendo conto di aver pianto la sera prima e di aver anche dormito pochissimo.Gli eventi mi ritornano in mente , con un piccolo movimento mi stacco da lui, non posso aspettare che si svegli. Due minuti dopo sono fuori la porta di casa sua, ho fatto tutto velocemente, ho infilato i miei vestiti e sono sgattaiolata via. Controllo il cellulare, ci sono 30 chiamate di Dan e Aly, non so quanti messaggi. Non voglio parlare con nessuno dei due, scrivo solo alla mia migliore amica che sto bene e che la chiamerò presto. Mi avvio lentamente verso casa, non sono troppo lontana, tengo le scarpe in mano e cammino a passo spedito, mi serve una doccia, non mi sono guardata neanche allo specchio, sapevo che se lo avessi fatto non sarei più uscita da quella casa. Mezz'ora dopo sono finalmente a casa mia, devono essere le nove, non so neanche di che giorno, sospiro, entro in camera e mi precipito alla doccia, tolgo tutti i vestiti e mi butto sotto il getto di acqua calda, la sensazione più piacevole della giornata, mi sento così strana, stanca, come se stessi lottando con me stessa da sempre, quelle lacrime mi hanno aiutata, per la prima volta in vita mia ho cacciato tutto il mio dolore, mi sono fatta vedere fragile e impotente ma cose del genere non dovranno più accadere. Ho bisogno di pensare, di stare sola e casa mia non è proprio il luogo adatto. Esco dalla doccia e mi avvolgo in uno asciugamano, lego i capelli in una coda alta e mi asciugo velocemente, dopo aver indossato l'intimo mi avvio al armadio. Indosso un pantalone nero a vita alta e una maglietta grigia,la prima che trovo, delle convers nere,lego i capelli in una chignon disordinata e metto gli occhiali da sole, dopo aver preso la borsa esco di casa. Cammino velocemente, ho preso un caffè latte e lo sto bevendo per strada, il posto in cui sto andando non é molto lontano, é un posto meraviglioso, lo conosciamo solo io e poche persone, si trova quasi fuori città e da lì puoi ammirare un paesaggio meraviglioso. Il luogo è più lontano del previsto, mi ritrovo a camminare per un bel po', arrivo avanti il grande edificio abbandonato e salgo per le scale antincendio, arrivata al ultimo piano spingo la porta con un po di forza e mi ritrovo sul tetto, una leggera folata di vento mi accoglie e mi scompiglia i capelli, mi lasciò sfuggire un leggero gridolino e sospiro, salgo sul cornicione e mi siedo, lascio che le gambe penzolino nel vuoto e osservo l'intera città dal alto. Amo questa sensazione, amo guardare le cose dal alto, mi sento così piccola ma allo stesso tempo grande, fisso il panorama e cerco di coglierne ogni piccolo dettaglio, lascio scivolare via ogni preoccupazione e mi perdo nel vuoto. Purtroppo la realtà torna a tormentarmi e i miei pensieri si soffermano su Lucas, lo odio, odio il suo sorriso, il suo modo di fare, odio tutto di lui, mentre lo penso una vicina irritante dentro di me mi dice che in realtà non lo odio affatto, scuoto la testa e i miei pensieri ricadono su Dan il mio migliore amico, mi chiedo perché lo abbia picchiato, perché gli abbia detto di starmi lontano, la testa sta per scoppiarmi, continuo a ripensare a quella scena, ai suoi occhi, non lo avevo mai visto così, ah che rabbia,sbuffo scuotendo la testa ancora più forte.
"Ehi vedo il fumo uscire dalle tue orecchie" merda. Mi volto di scatto quasi cadendo, ma lui è lì pronto a reggermi, ride, i suoi grandi occhi incontrano i miei, per qualche strano motivo mi fanno sentire sempre al sicuro, sono caldi e rassicuranti, potrei perdermici dentro, fissarli al infinito e non stancarmi mai, che cazzo mi prende?! Lui resta immobile, fissandomi con un espressione indecifrabile, aspetta che io inizi a parlare ma non lo faccio. Ha ancora i segni della lite, l'occhio è gonfio e nero e il labbro è ancora spaccato, sospiro e scendo dal mio piccolo rifugio, mi butto fra le sue braccia e lascio che mi stringa forte. Ho la testa ancora appoggiata al suo petto, sospiro lasciandomi cullare dal battito del suo cuore, mi stringe sempre più forte a se baciandomi leggermente i capelli, tutti i pensieri spariscono, mi sento bene, al sicuro, perché lui è il mio luogo sicuro, la mia casa, la mia famiglia. Sono scappata, perché io scappo sempre, fuggo sempre dai problemi, dalla vita, raramente li affronto, solo perché quando ho tentato di farlo sono crollata, sono stata ferita, sono vuota, eppure quando Dan mi abbraccia non sono più così sola , è la sensazione più strana del mondo, ma è come se lui mi desse forza, come se lui riempisse quel vuoto che ho dentro, lo ha sempre fatto. Alzo lo sguardo e i miei occhi incontrano i suoi, quel blu così intenso, ha gli occhi tristi e stanchi e ancora una volta è colpa mia, accenno un debole sorriso, come per chiedergli scusa, lui mi stringe a se ancora più forte. " mi dispiace" sussurro guardandolo e lui capisce, perché lui mi capisce sempre, strano ma vero, ci basta uno sguardo, due occhi che si fissano in silenzio e non serve altro. Lui lo sa che mi sto scusando per tutto, accetta le mie scuse concedendomi uno dei suoi rari sorrisi, i migliori e poi mi bacia la fronte, restiamo così stretti l'uno all'altro, perdendoci nel nostro abbraccio. " non scappare mai più Lil" sussurra nel incavo del mio collo, rabbrividisco per quello strano contatto, è solo Dan. Scuoto la testa alle sue parole e mi stacco da lui "lo prometto" rispondo sorridendo. Mi guardò attorno è buio, come diavolo è possibile? Quanto tempo siamo stati così? Allora è vero che il tempo vola quando stai bene, lui mi sorride e mi cinge le spalle con un braccio, " andiamo a casa è tardi, devi dormire, domani abbiamo l'università" annuisco lo avevo proprio dimenticato. Dan mi conduce al uscita e insieme entriamo nella sua macchina, prendo il telefono e noto che mi ha chiamata un paio di volte, sorrido e mi volto a fissarlo, " come mi hai trovata?" Chiedo seria, lui si volta e mi guarda divertito, ma poi torna subito serio " ti troverò sempre" sussurra sorridendo, ricambio il sorriso e lui ritorna a guardare la strada, prende la mia mano e la avvolge alla sua, quel contatto mi crea una strana sensazione ma non lascio andare . Dopo poco siamo avanti casa mia, dovrei scendere ma non voglio che vada via , le nostre mani sono ancora intrecciate e in questo momento mi sembra l'unica cosa giusta della giornata. " resta" mi ritrovo a sussurrare, cerco di fare una faccia dolce per convincerlo, anche se so che non serve, so che resterà, scioglie le nostre mani e per un attimo la mia certezza vola via, ma poi lo vedo parcheggiare e mi rendo conto di aver trattenuto il fiato, caccio l'aria fuori e lo vedo scendere dalla macchina, lo seguo facendo movimenti lenti e meccanici, la stanchezza ormai inizia a farsi sentire. Entriamo in casa senza fare rumore e ci dirigiamo in camera mia, chiudo la porta a chiave e vedo l'ora non so come sia possibile ma sono le dieci e mezza di sera. Dan si sfila le scarpe e poi mi lancia la sua maglietta in faccia, quando la sposto lui è già nel letto, ha gli occhi chiusi e un sorriso beato, tolgo le scarpe e i vestiti e infilò la sua maglia, mi avvicino al mio letto e mi infilo sotto le coperte. " non ho chiuso occhio ieri notte" sussurra girandosi verso di me, " perché?" Chiedo anche se so già la risposta, " quando sei scappata, sono venuto a cercarti ma non ti ho trovata, sono venuto qui e poi sono andato da me, non ti ho trovata e ho pensato al peggio" sospira facendo una smorfia, devo averlo fatto preoccupare davvero tanto " mi sono girato e rigirato nel letto tutta la notte, non rispondevi alle mie chiamate, poi Aly stamattina mi ha detto che le hai scritto" fa uno sbadiglio e mi guarda " sapevo che stavi bene e mi sono calmato, ho pensato lucidamente e così ho subito capito dove saresti andata" lo guardo e gli sorrido, so che sarei impazzita se fosse successo il contrario, mi avvicino lentamente a lui e poso la testa sul suo petto, "Lil" sussurra chiudendo gli occhi, " va tutto bene" dico e lui mi stringe forte a se, chiudo gli occhi sentendomi tranquilla e protetta perché è così che mi fa sentire, ogni volta. Quando apro gli occhi la mattina dopo vedo Dan che dorme beatamente accanto a me, guardo  l'orologio appeso alla parete e mi rendo conto che se non ci sbrighiamo faremo tardi, do  un paio di spinte al mio amico che non vuole proprio saperne di alzarsi, fa uno strano grugnito e si gira dal altra parte, sbuffo e mi alzo dal letto, vado al bagno e mi faccio la doccia indosso una gonna a vita alta nera, un po ampia e una maglia grigia con una scritta sopra, metto gli stivaletti neri e mi trucco leggermente, poi lego i capelli in una treccia su un lato della spalla, quando esco dal bagno Dan è in piedi senza calcolarmi entra in bagno e dopo 5 minuti esce pronto, mi sorride dandomi un leggero bacio sulla fronte. Usciamo dalla mia stanza e ci avviamo in cucina, mia madre mi guarda indignata e poi posa lo sguardo su Dan, " hai dormito qui caro?" Chiede gentilmente, quanto é falsa! Lui annuisce mentre io verso il caffè in due tazze e gliene passò una, ne beve il contenuto e mi passa la graffa che si trova sopra il tavolo, do un morso e bevo un sorso del caffè, mi avvicino a lui e gli porgo la graffa,da un morso sorridendomi, finiamo così la colazione stuzzicandoci come sempre, poi andiamo alla macchina e ci avviamo al Universita. La giornata passa molto velocemente, seguo le lezioni distrattamente e nelle varie pause fumo fuori al cortile con Dan, la pausa pranzo arriva presto e io e il mio amico ci sediamo a un tavolo vuoto, mentre lui va a prendere del cibo resto sola, ho uno strano presentimento come se avessi dimenticato qualcosa, come se stessi dimenticando qualcuno. " ehi bella addormentata " la voce di Dan mi risveglia dai miei pensieri, mi sorride porgendomi il vassoio, guardo il contenuto e sorrido mi conosce troppo bene, il piatto è pieno di patatine, accanto vi è un hamburger e il tortino al cioccolato, fissò il suo piatto pieno e mi scappa da ridere. Addento una patatina e lui me ne ruba una, ridacchio bevendo un sorso dalla sua Coca-Cola, la pausa pranzo passa troppo velocemente, abbiamo il tempo di fumare una sigaretta e poi torniamo a seguire l'ultima lezione. Esco dal aula stiracchiandomi, finalmente questa giornata é terminata, ora voglio solo andare a casa e buttarmi sul letto, Dan mi sta aspettando fuori, giro l'angolo e mi avvio al uscita, sento una strana sensazione, come un peso nello stomaco, "guarda un po chi si vede, la fuggitiva" mi volto di scatto verso quella voce tagliente e lo vedo, appoggiato al muro, gli occhi sono gelidi, mi fissano in cagnesco come se volessero congelarmi, rabbrividisco, le labbra formano una linea sottile, ecco cosa avevo dimenticato. Si stacca dal muro e mi viene incontro, cammina lentamente e non stacca lo sguardo dal mio, sembra un leone che sta per azzannare la sua preda,merda.
Sebastian.

* spazio autrice*
Scusatemi per il ritardo, ho avuto tantissimo da fare in questi giorni ma finalmente sono riuscita a completare il capitolo, ho cercato di farlo il più lungo possibili e anche di fare del mio meglio. Vi Ringrazio per tutti i commenti. Ps nella foto è diciamo come immagino Dan.

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