L'ultima cosa che ricordo sono delle mani che mi afferrano prima che tocchi il pavimento, poi il buio.
Apro gli occhi di scatto e mi metto a sedere, pessima idea penso quando la testa inizia a girarmi e la bile inizia a salirmi su per la gola, mi guardo attorno confusa e riconosco la mia stanza, come diavolo sono tornata a casa? Cerco in tutti i modi di ricordare,ma più ci provo più sento la testa scoppiare, improvvisamente la porta si apre e vedo Jhon, ha gli occhi stanchi e le occhiaie, ha l'aria distrutta, mi fissa per un secondo e vedendomi sveglia sembra sollevato.
"Ti senti meglio?" Chiede entrando e avvicinandosi a me, annuisco " come sono tornata a casa?" Chiedo guardandolo confusa, lui sorride leggermente " eri davvero ubriaca sai? Fortunatamente ero lì quando sei svenuta, sono riuscito a prenderti prima che cadessi e ti ho riportato a casa" mi dice guardandomi negli occhi, quindi le braccia che avevo sentito erano le sue, era lui che mi aveva portato a casa, "grazie " sussurro accennando un sorriso. Restiamo per qualche minuto in silenzio poi inizia a parlare " dovresti chiamare il tuo amico, era davvero preoccupato per te" sussurra in fine, "Dan" dico ad alta voce, devo averlo fatto preoccupare tantissimo penso prendendo il cellulare dal comodino, ci sono più di dieci messaggi ed è lui il mittente, mi affretto a rispondergli che sto bene e che ci saremmo visti il giorno dopo al college.
"Intendevo Lucas, sembrava davvero scosso" dice lui semplicemente,poi esce dalla mia stanza. Appena la porta della stanza si chiude resto sola con i miei pensieri, Lucas ha detto, i ricordi della sera precedente mi ritornano in mente, ricordo Lucas sopra il ragazzo che mi aveva importunata, lo aveva riempito di pugni finché non li avevano separati, perché lo aveva fatto? Per me? Non aveva senso, poche ore prima mi aveva detto di stargli lontano. La testa mi scoppia per le troppe domande, mi stendo sul letto e chiudo gli occhi, vorrei parlare con lui ma ho paura, sospiro e mi rigiro nel letto. Dopo qualche ora la porta si apre e vedo il faccino paffuto di Katy fissarmi, le sorrido facendole cenno di entrare, la piccola salta sul letto e mi porge un grande libro "me lo leggi?" Sussurra con la sua dolce vocina, annuisco sorridendole dolcemente, si accoccola sulle mie gambe e le accarezzo i capelli iniziando a leggerle quella storia che le avrò letto almeno 10 volte. Katy si è addormentata e io ho preso una decisione, senza svegliarla mi alzo e vado a fare una doccia, mi preparo velocemente e guardo l'orologio, sono le otto di sera, mi avvio in macchina e in 10 minuti arrivo sotto casa di Lucas, fermo la macchina e resto ferma a fissare il vuoto, le mie gambe non vogliono muoversi e le miei mani stringono il volante , dopo altri dieci minuti decido di scendere, mi faccio coraggio e bussò alla porta. Lucas apre la porta, vederlo mi fa sempre uno strano effetto, hai i capelli spettinati, indossa una tuta ed ha le occhiaie, il suo viso è stravolto, il labbro spaccato e l'occhio nero a causa della rissa sono evidenti sul suo bellissimo volto, appena i suoi occhi si posano su di me chiude la porta immediatamente. Merda. Busso ancora una volta, decisa a chiarire la situazione, non so con quale forza lo faccio ma dentro di me sento una strana scarica di energia, lui apre la porta sbuffando "cosa diavolo vuoi?" Mi chiede fissandomi "dimmi perché lo hai fatto" chiedo guardandolo negli occhi " di cosa parli? Io non ho fatto niente!" Dice guardandomi e facendo una smorfia, " sai di cosa parlo!" Dico ormai esasperata dal suo atteggiamento, " io non so proprio niente" sussurra in tono aspro incrociando le braccia, restiamo per qualche secondo interminabile in silenzio poi mi faccio coraggio, " sto parlando di ieri sera" sussurro guardandolo dritto negli occhi, vedo una scintilla di rabbia, stringe i pugni e mi fissa carico d'odio " io non ho fatto proprio niente, anzi se pensi che lo abbia fatto per te ti sbagli di grosso, ora va via" con queste ultime parole mi sbatte la porta in faccia, restò lì impalata per secondi che sembrano ore, con le lacrime che tentano di uscire mi avvio alla macchina e torno a casa. Katy dorme beatamente sul mio letto, senza fare rumore indosso il pigiama e mi stendo accanto a lei, la piccola si gira meccanicamente e si rannicchia contro il mio petto, sorrido baciandole la fronte e chiudo gli occhi .
La mattina seguente il risveglio è traumatico ma riesco ad alzarmi e prepararmi per andare al college, sveglio Katy e la aiutò a prepararsi, poi scendiamo giù per fare colazione, dopo aver bevuto un succo lascio la piccola a Jhon che la accompagnerà al asilo, esco di casa e mi avvio fuori al vialetto. Dan è fuori come quasi tutte le mattine, entrò in macchina e gli do un leggero bacio sulla guancia, lui mi concede un gran sorriso e mette in moto la macchina. Per arrivare al college ci vuole circa una mezz'ora così parliamo del più e del meno, quella mattina arriviamo in anticipo così dopo aver parcheggiato la macchina Dan mi fissa, " hai intenzione di dirmi cos'è successo ?" Chiede con un tono più acido del solito, lo fissò leggermente confusa per il suo tono, non lo ha mai usato con me, " di cosa parli?" Chiedo guardandolo nei suoi grandi occhi azzurri, si passa una mano fra i capelli corvini e muove distrattamente il percing sulla lingua, " sto parlando di Lucas, tu sai perché ha avuto quella reazione ieri?" Mi chiede confuso, lo guardò per qualche secondo negli occhi ma poi distolgo lo sguardo, iniziò a fissare i muscoli del braccio che si sono irrigiditi, osservo i tatuaggi che coprono tutta la sua pelle e non posso non pensare che siano meravigliosi, vorrei dirgli che ha preso una svista,che non è niente, ma ho bisogno di parlare con qualcuno e lui è il mio migliore amico, prendo coraggio e le parole escono da sole, inizio a raccontargli tutto, di come alla festa ci fossimo baciati e di come lui avesse fatto finta di nulla, di come lo avevo affrontato e di come lui mi avesse chiuso la porta in faccia,le parole escono dalle mie labbra, un flusso continuo che non vuole fermarsi e più le ascolto e più prendo coscienza della realtà, alla fine del racconto fissò il mio migliore amico, il suo sguardo è indecifrabile eppure lo conosco da tanti anni, stringe i pugni e si volta verso di me, ora nel suo sguardo vedo rabbia e delusione, ciò mi ferisce. " mi stai dicendo che lo hai baciato? Che lui ti ha vista mezza nuda? A cosa cazzo pensavi lily? Non ti sei fatta nessuno scrupolo? Ci hai pensato a Beth? No,vero?! Sai da cosa ti sei comportata vero? Da puttana lily!" Sputa quelle parole con rabbia iniziando ad urlare e dimenarsi, lo fisso immobile, non l'ho mai visto così, almeno non con me, sento le lacrime che premono per uscire, non mi aveva mai guardato con quello sguardo, pieno di delusione e rabbia, rabbrividisco alle sue parole, Dan il mio migliore amico, colui che mi conosce meglio di chiunque altro mi ha appena dato della puttana, sento che il mondo sta per crollarmi addosso, l'aria inizia a mancarmi, non posso più stare in quella macchina, scendo e mi avvio a passo svelto vero l'entrata consapevole che le prime lacrime hanno già iniziato a scendere sul mio viso. Corro in bagno ed esasperata le faccio scendere una ad una, mi accascio per terra distrutta. Posso perdere chiunque ma non lui, non Dan, non l'unica persona che riesce a mantenermi in equilibrio in questo caos che sono.
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Who is her.
RomanceLei era impossibile,sgarbata,acida e diffidente.Era tempesta. Lei era un maremoto, ti lasciava senza fiato.Era una guerra, vincerla sarebbe stato impossibile per chiunque. Lei era così e nessuno sarebbe riuscito a cambiarla, mai. Non importava. Lei...