2. Vanessa

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-Vanessa's POV-

«È tardi!» schiudo gli occhi improvvisamente, e mi metto subito a sedere.
Guardo il comodino: la sveglia segna ancora le sette.

Faccio un respiro di sollievo e mi alzo a fatica dal letto.
Questo fine settimana dovrò lavorare per guadagnare qualche extra; metterò i soldi da parte per comprare la mobilia del nuovo appartamento che sto cercando.

Ho rimandato troppe volte!

Mi dirigo in cucina, assicurandomi che i termosifoni siano accesi.
Fa davvero freddo, ma, per fortuna, il cielo è solo nuvoloso.

Prendo il mio computer portatile, posandolo sul tavolo della cucina, mentre apro il frigorifero alla ricerca di qualcosa da mangiare.
Decido di iniziare la giornata con una calda tazza di latte.

Dopo averlo riscaldato, stringo la tazza nelle mani, sedendomi lentamente.

Accendo il computer e vedo una notifica tra le mie mail.
Muovo il cursore e scorro velocemente gli occhi sullo schermo.

Siamo i sorteggiati!

Un brivido mi corre lungo la schiena: è colpa del freddo o dell'eccitazione?

Svuoto la tazza di latte in poco più di un minuto, e corro in bagno a prepararmi.
Sciolgo la scomoda crocchia, lasciandomi cadere sulle spalle i capelli, e mi lavo velocemente il viso.

Decido di non truccarmi, altrimenti farò tardi.
Mi precipito in camera, rischiando di scivolare sul parquet, e cerco nell'armadio un paio di jeans da mettere e un maglione pesante.

Infilato il piumino, il berretto e una sciarpa a riporto, sembro pronta per imbattermi in una bufera di neve.

Rido tra me e me, ed esco di casa, chiudendo la porta a chiave.

«Trevor!» urlo, scorgendo davanti il cancello di casa un paio di occhi grigi.

Appena mi vede uscire dalla porta, sul suo viso si allarga un gran sorriso.
Corro verso di lui e lo abbraccio, continuando a tirare gridolini sottovoce.

Inizialmente non ricambia l'abbraccio perché confuso, ma poi, quando continuo a saltellare, mi stringe forte.

«Che succede?!» chiede ridacchiando, quando lo lascio finalmente respirare.
«Siamo stati scelti!» dico, e quasi mi manca il respiro.

È paonazzo, ed io scoppio a ridere.
«Davvero?» chiede stupito, mentre prendiamo la via per il bar.

«Sì, ho ricevuto una mail» dico, senza smettere di sorridere.

Continuiamo a camminare, fin quando non vedo da lontano il Jolly Bar.
All'esterno non è cambiato per niente, ma negli anni abbiamo apportato numerose modifiche all'interno: cambiato il colore delle pareti, la disposizione di sedie e tavoli...

Il vento mi spettina i capelli e una lieve pioggerellina inizia a cadere.
Trevor se ne accorge, così mi cinge in vita con una mano e inizia a correre con me verso l'ingresso.

Lo ringrazio ed entriamo entrambi nel bar in cui lavoriamo con il fiatone.
«Ragazze...» dico, combattendo con l'affanno «Siamo i sorteggiati!».

Hannah e Candace ci guardano con gli occhi sgranati, per poi iniziare a battere le mani.

I due signori seduti al tavolo in fondo ci fissano accigliati, così io faccio loro segno di smettere.
«Sì, l'amministratore delegato sarà qui tra quattro giorni!» dico, togliendomi il piumino, mentre Trevor, dietro di me, lo sta già appendendo all'attaccapanni.

«E...ehm...chi è questo "amministratore delegato"?» chiede Candace, che è arrivata da poco per sostituire un'altra ragazza.
«È il capo della catena dei bar, della quale fa parte anche il nostro» interviene Trevor, grattandosi la nuca.

«Lo so» dice scocciata «Intendo dire, che aspetto ha?» replica.
«È un uomo pelato» si affretta a rispondere Hannah, che lavora qui da molto più tempo di noi «Avrà una sessantina d'anni, adesso.» ci informa, e Candace sembra delusa, così scoppiamo tutti a ridere.

«Dobbiamo iniziarci a preparare per il suo arrivo» propone Hannah, mentre Trevor inizia a preparare una granita per il ragazzo seduto davanti il bancone.

«Io e Trevor ci occuperemo della sua ordinazione, Candace gli mostrerà il bar e tu gli servirai» sorride Hannah, rivolgendosi a me.

Non possono darmi quest'incarico!
Sono negata, farò di sicuro qualche danno.

«Con qualche lezione di Bon Ton andrà tutto bene» ridacchia Hannah.

«Bon Ton?» chiedo, e l'espressione sul mio viso dev'essere davvero buffa, a giudicare dalla grossa risata di Trevor.

Mentre Candace continua a servire e a parlare con l'unico cliente rimasto nel bar, Hannah ne vuole approfittare per insegnarmi qualcosa.

«Prima di tutto, la postura» dice, avvicinandosi a me, mentre Trevor la imita, «Sta' dritta e sorridi sempre, ma soprattutto, non parlare se non sei interpellata» sbotta, mentre Trevor, sotto l'ordine di Hannah, prende due piatti.

«Il piatto va servito da sinistra e ritirato da destra» dice, muovendo i cocci, mentre il ragazzo dai capelli color pece alle sue spalle comincia a guardarla in modo buffo, facendomi sorridere.

«Si servono prima le donne, partendo da quella alla destra» continua a dire.
Ma è ridicolo!
Non siamo mica nel Medioevo, il delegato, vecchio com'è, non farà caso a queste cose!

* * *

«Allora?» chiede Trevor, fissandosi i piedi, mentre ci allontaniamo dal Jolly Bar per tornare a casa.
«Cosa?» dico, completamente assente.

«Hai...hai pensato alla mia proposta?» mi domanda imbarazzato, mettendo le mani nella tasca della giacca.

«Be'...ti ho sempre trovato un ragazzo adorabile» balbetto, giocherellando con la catenina che ho al collo.

«Non sei costretta ad accettare» sospira rassegnato, accennando un sorriso «Ti darò tutto il tempo per pensarci» replica, prima di salutarmi e continuare per la sua strada.

Ho troppe cose a cui pensare, e, se mi fidanzassi adesso, metterei in secondo piano tutto il resto, e non voglio che questo accada.

Mi sto impegnando a trovare, oltre un nuovo appartamento, anche un nuovo lavoro.
Essendomi finalmente laureata, voglio realizzare il sogno che ho fin da bambina: diventare una fashion design.

Le luci di casa mia sono accese, segno che mia madre e mio padre sono tornati.
Invece di entrare, decido di prendere la macchina per andare a fare un giro per la città.

La metto in moto e inizio a guidare.
Il quartiere è completamente addormentato.
Nonostante siano solo le otto, le strade non sono per niente trafficate, così ne approfitto per cercare un appartamento in affitto.

***************
Weilá!
Troverete di sicuro questo capitolo breve, pietoso e, soprattutto, noioso, ma ho bisogno di tempo per farli incontrare.

Avendo finito i compiti, avevo pensato di scrivere e (forse) pubblicare anche il terzo capitolo, in modo da darvi una visione più completa della storia...

Come già detto, dovrete aspettare solo un po', fidatevi.

Spero che il sequel non vi deluda.

Xoxo

~Costanza.

Just married 2 ||Harry Styles||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora