-Harry's POV-
«Siamo arrivati!» dice Lux sorridente, schiacciandosi il mio cellulare sulla bocca.
Ridacchio e mi guardo intorno, alla ricerca dell'appartamento che abbiamo affittato.«Spero non sia quello!» sbotta Lizzie, tirandosi dietro il suo trolley e indicando l'unico condominio bordeaux davanti a noi.
Si affaccia su una bellissima piazzetta con panchine in legno e aiuole verdi.
I lampioni sono collegati da fili di lucette, adesso spente perché giorno.Lux urla, alzando le mani al cielo, e per poco non lascia cadere a terra il mio cellulare.
Impreco a bassa voce, immaginando lo schermo del mio nuovo iPhone rotto.La bambina dai capelli biondi continua a correre e saltellare per la piazzetta, ed io continuo a chiedermi cosa ci trovi di tanto speciale, anche se è un luogo discretamente bello.
Lizzie inizia a lamentarsi e siamo appena arrivati.
«Cos'è questo posto? Stiamo scherzando?» piagnucola.«Papà Harry, nonna Karen ti vuole al telefono!» dice Lux eccitata, e per poco non grido per il modo in cui mi ha restituito il telefono.
Mi assicuro che sul display non ci sia alcun tipo di graffio e lo porto all'orecchio.«Per favore, di' a tua figlia di non chiamarmi più "nonna" perché mi fa sentire vecchia!» dice mia madre, mentre mi siedo con Lizzie su una panchina «Preferirei mamma Karen».
«Okay» ridacchio, continuandomi a guardare intorno.«Allora, a Lux è piaciuto l'appartamento che ho scelto per voi, e a te?» chiede mia madre.
«Carino» bofonchio, senza iniziare a tessere lodi solo per il gusto di compiacerla.«Io lo definirei "ridicolo"» dice Lizzie, accompagnando le sue parole con una risatina nervosa.
«E vedo che alla tua compagna piace molto» dice ironica mia madre, avendola sentita, ed io alzo gli occhi al cielo.«Il volo è durato poco, vero?» chiede mia madre.
«Sì, una mezz'oretta» affermo, guardando l'orologio che ho al polso.«Lì che tempo fa?» chiede ancora mia madre, mentre poso una mano sulla coscia di Lizzie per farle tornare il buonumore alla mia maniera.
«Il cielo è nuvoloso e tira molto vento» rispondo scocciato, e la rossa posa la sua testa sulla mia spalla, graffiandomi la mano libera con le unghie.Quando inizia a fare così, vuole solo una cosa.
Le faccio segno di aspettare cinque minuti e lei sbuffa, sedendosi in braccio a me.
Le cingo la vita e mia madre ricomincia a parlare.«Hai detto che sei andato a Seattle per lavoro, no?» continua a dire.
«Già» sospiro, ed è una mezza verità: è anche un modo per non dipendere sempre dai miei genitori.Anche se non la vedo, so che mia madre sta sorridendo «E quale bar hai detto che dovrai valutare per verificare il lavoro dei tuoi dipendenti?» replica.
«Sono dieci volte che me lo chiedi. Penso si chiami "Jolly bar" o qualcosa del genere».Lux si avvicina a noi con un braccio disteso davanti a sé e sul viso di Lizzie appare subito un'espressione di disgusto.
Non presto ascolto alle parole di mia madre, cercando di mettere a fuoco lo strano "coso" che mia figlia ha in mano.
«Ho catturato una lucertola» dice infine, ed io copro il microfono del cellulare.«Lux, che diamine ci fai con quello sgorbio in mano?» insomma, mi bastava anche solo il peluche.
«È piccola, ha solo un giorno di vita» sorride ed io ricambio il sorriso.
«Non pensavo fossi un'esperta di lucertole» mi complimento con lei, anche se ciò che ha detto è frutto della sua fantasia.Solo dopo mi accorgo che Lizzie è completamente appiccicata a me.
«Leva quel coso dalla mia vista!» le ordina.
«Perché?» chiede Lux innocente, continuando a sventolare la lucertola per aria.«Mi fa schifo!» continua a lamentarsi, e ormai è seduta a cavalcioni su di me.
La faccio scendere dalle mie gambe per evitare che mi faccia venire un orgasmo prima che lo voglia, e ordino a Lux di liberare il mostriciattolo.«Ma le avevo dato anche un nome!» si giustifica lei, quando si ritrova tra le dita solo la coda.
Lizzie inizia ad urlare e si alza subito in piedi per far cadere a terra la lucertola, attaccata al suo jeans strappato.Lux inizia a girare intorno a Lizzie per riprendere il viscido animaletto, mentre la mia ragazza continua ad agitarsi.
Cerco di chiudere la chiamata con mia madre, quando Lizzie mi viene addosso, facendo cadere il mio iPhone a terra.
«Porca puttana!» urlo a pieni polmoni, strafottendomene del fatto che abbia detto una parolaccia in presenza di mia figlia.
* * *
Siamo seduti tutti e tre al tavolo bianco della cucina, al centro del quale vi è un bellissimo vaso di rose.Continuo a fissare il mio IPhone, ormai andato, e Lux stringe il suo libricino, guardando i sandwich preparati da mia madre.
Lizzie sta già mangiando, così ne approfitto per rimproverare Lux.«Non volevo» brontola, guardandomi negli occhi.
«Chiedi scusa a Lizzie» le ordino.
«No!» dice secca «È stata lei a far cadere il tuo telefono» si giustifica.
«Chiedi scusa a Lizzie» replico, e lei scuote la testa.«Chiedi scusa ho detto!» ringhio, battendo la mano sul tavolo.
Gli occhi azzurri di Lux si riempiono di lacrime.
«Scusa» mormora con la voce incrinata senza neanche guardarla negli occhi, uscendo poi dalla stanza.Mi metto le mani nei capelli, chiudendo la porta della nuova cucina.
«Vuoi sgridare anche me?» chiede seria Lizzie, leccandosi le labbra.
Rimango in silenzio a guardare fuori dalla finestra.«Penso che possa farmi perdonare anche in un altro modo» sussurra al mio orecchio, iniziandomi a massaggiare le spalle.
Accetto la sua proposta.
Questo sarà un bel modo per scaricare tutta l'ansia che ho.La faccio sdraiare sul tavolo della cucina.
Adesso posso sfogarmi.****************
Scusate il ritardo, ma ieri il mio IPad sembrava più lì che qui, così non ho voluto rischiare.Insomma, ecco il quarto capitolo!
È abbastanza corto, ma volevo continuare con un capitolo su Vanessa.
Dunque, Harry, Lux e Lizzie sono arrivati a Seattle (New York-Seattle dura davvero una ventina di minuti).
Nel prossimo capitolo, che voglio scrivere al più presto, si scoprono cose...:-)
Bene, non spoilero...
Spero che il capitolo, anche se breve, vi sia piaciuto.
Votate e commentate.
Xoxo
~Costanza.
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Just married 2 ||Harry Styles||
Fanfiction-Sequel di Just married- Sono passati cinque anni da quando Vanessa è stata costretta a lasciare New York, per tornare a Seattle, dalla sua famiglia, i suoi amici, e uscire fuori, una seconda volta, dalla vita di Harry. Entrambi hanno iniziato una n...