7.Vanessa

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-Vanessa's POV-

Sollevo le palpebre pesanti e sento un leggero peso sulle gambe.

Sono seduta sul piccolo divano vicino l'ingresso del bar e una testolina piena di capelli biondi riposa su di me.

«Chloe» mormoro piano il suo nome, mentre cerco di riuscire a leggere l'orario dall'orologio affisso alla parete a me vicina, illuminata solo dalla luce soffusa di un lampione.

È quasi mezzanotte e mi chiedo perché suo padre ancora non sia arrivato.

Ripeto ancora una volta il nome della bambina, con la voce impastata di sonno.

Spalanca gli occhi di colpo, ma poi si tranquillizza, stiracchiandosi e stringendo il libro in una manina.

«Allora, dov'è tuo padre?» le chiedo, facendola mettere a sedere al mio fianco.
«Be', lui...lui non...» inizia a balbettare.

«Non l'hai chiamato, vero?» le chiedo ancora, accorgendomi dalla sua triste espressione che purtroppo è così.

Scuote la testa e abbassa lo sguardo «Non potevo chiamarlo: ha il cellulare rotto...l'ho rotto io...o, almeno, è ciò che dice lui» sbuffa e strizza gli occhi.
«Voglio restare con te!» sbotta, allargando le braccia e stringendomi in un abbraccio.

Perché questa ragazzina, conoscendomi a malapena, si comporta così? Non pensavo che i bambini di oggi si affezionassero alle persone così in fretta.

«È tardissimo, devi tornare a casa!» spezzo il silenzio, separando da me il suo piccolo braccino, e mi alzo in piedi.

«No, per favore» piagnucola, con voce supplicante.
Quando mi corre incontro, sto già infilando il giubbino, così lei fa lo stesso.

«Non...non voglio tornare a casa» brontola, tirandosi su la cerniera del suo piumino, scoppiando a piangere.

«Papà non mi vuole, perché vuole bene solo alla strega».

Sospiro e sorrido leggermente, accovacciandomi per guardarla negli occhi.
Sono azzurri, chiari come il cielo sgombro di nuvole, e per un attimo ho l'impressione di averli già visti.

«Chiunque sia tua padre, sono sicura che ti voglia un bene dell'anima e che adesso sia disperato perché non ti trova da nessuna parte» la rassicuro, prendendole una manina.
Sembra fragile, ma la sua stretta è salda intorno alla mia.

«Vuoi venire con me a cercare casa tua?» le propongo «Non dev'essere molto lontana da qui perché non penso che tu abbia camminato per molto» deduco.

«Grazie Vanessa» abbozza un sorriso, e ci dirigiamo fuori dal Jolly Bar.

* * *

Dopo essere salite in macchina, Chloe si allaccia la cintura e inizia a scrutare la città dai sedili posteriori.

Riesco a vederla dallo specchietto retrovisore, e quando, guardando la città, Chloe sobbalza e la sua bocca assume la forma di O, scoppio a ridere.

«Che c'è?» chiede la bambina, abbastanza perspicace da accorgersi che le mie risa sono rivolte a lei.

«Non hai mai visto una città così luminosa?» le domando, chiedendomi dove sia cresciuta.

«In realtà sì» dice in un sussurro, per poi tornare a guardare fuori.

Nonostante sia passata la mezzanotte, il movimento delle macchine qui a Seattle non sembra cessato, anche se le strade non pullulano di macchine come qualche ora fa.

«Quella è la panchina dove ci siamo viste!» le faccio notare, indicando il finestrino al mio fianco.

Chloe annuisce, e inizia a giocherellare con una collanina d'argento che ha al collo.
È identica a...

«Ehi, dove hai preso quella collana?» chiedo incuriosita, alzando un sopracciglio.

Si guarda intorno, fingendo di non aver sentito la mia domanda e mi indica una curva.

«Penso tu debba girare lì!» dice seria, nascondendosi la collanina nella maglia.

* * *

Dopo aver imboccato un vialetto pieno di ville e piazzette illuminate da rari lampioni, Chloe urla: «È quella, è quella lì giù!».

Scuote le sottili braccia in aria, e sono costretta a sterzare per parcheggiare vicino la piazzetta.

Chloe sembra attendere me per scendere dalla macchina, ma io esito per un secondo, incantata dalle lucette dorate che attraversano la piazzetta, rendendola un luogo magico.

L'erba, illuminata, è umida, e piccole falene svolazzano di qua e di là.
Scendo dalla macchina e Chloe mi segue.

Superiamo il cancello d'entrata della piazza, prima di avvicinarci ad un grosso edificio bordeaux.

La bambina mi tiene la mano, e con l'altra regge il piccolo libro di Cenerentola.

Le guardo il viso: non mi ero accorta di quanto fosse bella.

I suoi occhi si illuminano nel buio e i lunghi capelli non sono semplicemente biondi.
Ci sono ciocche di capelli d'oro, biondo cenere e color del grano.
Si muovono insieme la leggera brezza che, facendo muovere le chiome degli alberi, genera un gradevole fruscio.

«Lux!» una voce roca e profonda si sente da lontano, ma non mi guardo intorno per capire da chi provenga.

«Papà...» la sento mormorare, e la sua mano lascia improvvisamente la mia.

Lux?!

Rimane per un attimo ferma, prima di iniziare a correre nel buio.

Lux?!

Provo ad afferrarla per la spalla, ma non ci riesco.
Si chiama Lux? Perché mi ha detto di chiamarsi Chloe?

Alzo lo sguardo, ancora fermo sulla zolla d'erba dove poco fa si trovava Chloe...o Lux.

Quando guardo dritto davanti a me, cercando di mettere a fuoco una figura maschile, il mio cuore manca di un battito.

Un groppo mi si forma in gola; le mani mi iniziano a formicolare, le vene a pulsare.

Sento le gambe pesanti, come se da un momento all'altro potessi cadere a terra dall'emozione che sto provando, e che adesso sta prendendo il controllo del mio corpo.

I miei respiri rallentano, la mia bocca si riduce in una linea sottile e batto velocemente le palpebre: non è un sogno, non è la mia immaginazione...è la pura realtà.

Intorno a me, le foglie degli alberi non producono più alcun tipo di rumore; le falene, che prima mi ronzavano attorno battendo le ali, sembrano scomparse.

Le luci della piazzetta sono ancora accese, ma io riesco a vedere solo una luce, alla fine della stradina, sull'ingresso del condominio dove adesso si trova la bambina.

Harry.

********************
Probabilmente vi aspettavate che Vanessa e Harry si incontrassero in un contesto diverso...ma spero di non avervi deluso.

Teoricamente dovrei pubblicare un capitolo a settimana, ma, prima di partire, mi sono affrettata a scriverne un altro per mantenere la mia promessa.

Che ne pensate? Spero di aver soddisfatto le vostre aspettative.
Che ne pensate?

Su questo capitolo sono davvero insicura...

Fatemi sapere.

Xoxo
~Costanza.

Just married 2 ||Harry Styles||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora