Capitolo speciale. Il giorno dei ricordi perduti nel tempo.

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Lo scorrere del tempo, che cosa affascinante, il sapere che ogni giorno che passa c'è una nuova avventura. Ma cosa succede se si vuole forzare questo scorrimento naturale del tempo? La risposta è semplice si deve sacrificare qualcosa di molto prezioso, un ricordo dolce.
Con questa premessa oggi vi porterò indietro nel tempo di 400 anni prima, dove il regno di fiore era sotto attacco continuo sia da draghi sia da guerre che gli esseri umani combattevano per il potere, in quei anni il regno si presentava arrido e secco, era raro vedere un germoglio o un fiore colorato crescere su quella terra bruciata e rovinata.
Purtroppo questo destino fu riservato anche alla città di Magnolia che un tempo era ricca di fiori, bancarelle colorate e abitanti allegri, insomma regnava l'amore.
In quei giorni la battaglia sembrava che si attenuava, ovviamente un semplice ritirata per prepararsi ai atti finali, per questo motivo una bambina di cinque anni dai capelli biondo grano e gli occhi dolci del colore della cioccolata decise di fare un giro in cerca di qualche piccola avventura, quindi sgattoiolò via da sua madre e si mise a correre ne unico bosco che sembrava esser l'unico fuggitivo alla morte, sorrise dolcemente nel guardare quei alberi verdi e con mille forme, ma ciò che le fece brillare gli occhi fu un gigantesco albero di ciliegio secolare, rimase estasiata dalla imponenza e dalla bellezza delicata, sorrise dolcemente andando vicino a quella meraviglia della natura.
Fece appena qualche passo ma si costrinse a fermarsi quando notò la figura di un bambino appena più grande di lei, dormiva vicino alle radici, aveva un insolita capigliatura rosa in un taglio corto e spettinato, gli occhi chiusi e lì si chiese che colore avrebbero mai potuto avere? Sarebbero stati di un colore vivace come i capelli? O più tenui? Si avvicinò curiosa a quello strano bambino, anche ingenuo oso aggiungere lei, quale sciocco si addormentava sotto un albero in piena guerra?
Era a pochi passi da lui e per sbaglio schiaccio un rametto secco che destarono il dormiente, alchè spalancò le iridi e la bimba cadde per lo spavento che subito dopo fu sostituito da stupore e meraviglia nel vedere quelle iridi smeralde, lui dal canto suo si stupì di vedere una bambina con una tunica bianca e una mezza armatura in corpo,Che fosse una piccola soldata come le raccontava il fratello? In quel periodo infatti non era raro che i bambini venivano presi con forza alle famiglie per essere addestrati a diventare dei soldati, ma non si capacitava come una cosa così bella essere così pericolosa.
Lei si alzò e non lascio un attimo i suoi occhi, troppo seria a studiare quel bambino per presentarsi o dire qualche semplice parola, cosa che mise in allerta il bambino che si mise subito in una buffa posa di difesa, ciò fece inarcare un sopracciglio alla piccola bionda che poi scoppiò in una grossa risata che subito contagio il rosato.
"Chi sei?" Chiese lui a stento trattenendo le risate, e avanzando qualche passo verso di lei.
"Sono lucy! E tu?" Chiese lei gentile e porgendoli la mano come da rituale.
"Sono Natsu" rispose lui afferrandole la mano sorridendo, bastarono pochi minuti e i due diventarono inseparabili tanto che si misero a giocare per ore e ore perdendo la cognizione del tempo, fino ad arrivare al tramonto, si sdraiarono in una piccola distesa di erba risparmiata dagli assalti per osservare quei giochi di colori, immergendosi fra i ricordi delle ultime ore, avevano giocato a rincorrere le farfalle, a nascondino, avevo parlato e lei era scoppiata a ridere quando lui le espose il suo dubbi che fosse una piccola soldata.
"Senti ma tu ce li hai i genitori?" Chiese lei ad un certo punto, nonostante fosse abbastanza spensierato neo suoi occhi c'era una gran tristezza.
"No! I miei veri genitori sono morti.. Però ora ho un papà fortissimo, poi che il mio fratellone" le disse girandosi leggermente verso di lei ammirando quel dolce sorriso crearsi dopo le parole che aveva detto lui.
"Fortissimo?" Chiese lei curiosa girandosi anche lei.
"Si, possiamo dire che non può considerarsi umano"disse lui cercando di stupire la bimba, ma ottiene una reazione che mai si sarebbe aspettato, nei occhi nocciola di lei passo uno scintille poi scatto in piedi con uno sguardo di sfida e gli puntò il dito.
"Se è così mia mamma potrebbe battere tuo papà!" Disse lei eccitata all'idea di vedere la sua adorata mamma combattere, ovviamente lealmente.
"Ma per favore non dire assurdità! Come se sia possibile battere quel colosso di mio padre!" Disse lui alzandosi a sua volta e guardando la bambina scettico, in pochi si erano messi contro suo padre, sorrise, impossibile battere Igneel.
"Come fai a dirlo non hai ancora visto mia mamma" disse lei sempre orgogliosa, nessuno aveva mai osato sfidare Cometa, no nessuno era mai riuscito anche solo ad avvicinarsi troppo era la paura della sua maestosa figura.
"È sentiamo cosa sarebbe?" Chiese lui doveva essere proprio forte quella donna se la bambina ne andava così fiera, ma nulla a che vedere con il re di fuoco.
"Mi prenderesti per pazza.." Disse lei abbassando lo sguardo, come poteva dire quella cosa? Insomma non era da tutti i giorni avere come madre un..
"Facciamo così lo diremo insieme!" Interruppe i suoi pensieri il rosato, sinceramente era stranito avrebbe giurato che se li avesse rivelato lui la verità lei sarebbe corsa via in lacrime dandoli del pazzo. Si guardarono nei occhi prendendo coraggio a vicenda e presero no un profondo respiro.
"È UN DRAGO!" gridarono all'unisono e spalancare gli occhi udite le parole, scoppiarono a ridere, consolati da quella sensazione di non aver perso un prezioso amico per la propria strana e inusuale famiglia.
"Ora capisco perchè vai fiera di tua madre" le disse scompigliandole leggermente i capelli, lei sorrise sincera alla carezza buffa del bambino ma poi sbiancò rendendosi conto che aveva bighellonato tutto il giorno è saltato gli importanti allenamenti di sua madre. Il bimbo rimase confuso alla vista della sua nuova amica in quello stato.
"Scusami Natsu ma ora devo proprio andare, spero ci rivedremo!" Disse lei veloce scoccandogli un fugace bacio sulla guancia facendolo arrossire, scappo via lasciandolo ancora lì paralizzato e con una mano a toccarti la guancia.
"Arrivederci piccola Luce!" Urlò poi sorridendo. Da quel giorno non si rividerò più perchè il destino a volte sa essere crudele o a volte imprevedibile, però quale prezzo pagarono per rincontrarsi?.

Angolo autrice:
Eccolo lo speciale, spero vi sia piaciuto e di non avervi annoiati!
Ps i capitoli speciali per chi non lo sapesse, sono capitoli inerenti alla storia si, ma che la fermano sotto un punto di vista sono 'scollegati'.

Non avete idea di che finale meraviglioso mi è venuto per questa storia, ovviamente sarà ancora lunga. Ma spero di un finale ad effetto!
Un bacio😘
Andros97💎

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