1. La profezia

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27 Febbraio 2027, 14:04, Stark Tower, New York

Era una bella giornata a New York, e dalla Stark Tower, luogo di ritrovo di alcuni degli Avengers, si sentivano grida e risate. I bambini degli eroi più potenti della Terra giocavano spensieratamente nell'atrio, e i genitori parlavano animatamente tra di loro.

Sopra di loro, però, avveniva un'altra conversazione, molto più importante e misteriosa, di cui loro non sapevano nulla.

«Il loro tempo è arrivato!» gridò un vecchio spirito dall'aura verde. Aveva una lunga barba, le rughe sul volto e guardava arrabbiato tutti gli altri spiriti presenti.

«Non mi interessa,» gli rispose un'altro, dalla pelle blu e i capelli bianchi, «non possiamo solo andare là e dire "ciao, devi proteggere il Multiverso da ogni possibile minaccia, buona fortuna"!» concluse, imitando la voce di una ragazza piena di sé.

Un terzo spirito guardò sotto di sé alcuni bambini che giocavano con i loro genitori. Erano tanti, ma questo perché gli adulti sono sempre rimasti amici, e si vedevano di tanto in tanto. «Io dico che sono troppo piccoli.» disse lui, con tranquillità. Il vecchio lo squadrò e il suo sguardo si trasformò da arrabbiato a pieno d'ira.

Un quarto spirito lo fermò dal mettergli le mani addosso. «Giardiniere, calma la tua anima. Gran Maestro e il Corridore non volevano irritarti.» disse, assottigliando gli occhi. «Vero?» chiese, incrociando le braccia. Il primo interpellato roteò gli occhi, mentre il secondo fece un sorrisetto di sfida.

«Non scagionarli, Intermediario.» disse un quinto spirito, dalla pelle bianca-azzurrina e la testa pelata. «Se vogliono mettersi contro il Giardiniere, che facciano pure.» aggiunse, accennando a un sorrisetto. «Ne vedremo delle belle.» concluse, strofinandosi le mani.

«Non è il momento più adatto per litigare, Campione.» si intrufolò l'ultimo spirito presente. «Mio fratello e il Corridore troveranno momenti più adatti per scatenarsi.» disse lui. Aveva la pelle umana e chiara, i capelli bianchi e gli occhi neri. Un segno nero gli attraversava il labbro inferiore e il mento, sembrava quasi una cicatrice.

«Cosa vuoi che succeda adesso?» chiese il Campione, alzando un sopracciglio e aspettando impaziente una risposta. Il corpo trasparente e dorato del Corridore si voltò verso di lui, squadrandolo.

«Adesso ci sarà un imprevisto che ci costringerà a dividerci,» spiegò l'ultimo spirito, «e seguire il nostro prescelto.» concluse lui. Guardò in basso, verso un essere di colore rosso e verde, con un mantello dorato che risplendeva. «Se ne abbiamo uno.» aggiunse, guardando il fratello.

«Non guardarmi così, fratellino.» gli ordinò Gran Maestro arricciando il naso. «Sai bene che ce n'è solo uno in grado imbrogliare un potere del genere in tutto l'Universo.» controbatté l'anziano. «Non posso basarmi su 10 bambini in una Torre per affidare a qualcuno tutta questa conoscenza.» concluse, incrociando le braccia sull'addome.

L'Intermediario assottigliò gli occhi verso una bambina sotto di loro. «A quanto pare, l'Intermediario l'ha trovata.» lo stuzzicò il Campione, ricevendo subito uno sguardo di rimprovero. «Non affiderò mai a una donna questo compito. Le donne sono deboli.» disse, spostando lo sguardo verso un bambino dai capelli color nocciola che giocava di fianco alla bambina adocchiata dall'Intermediario.

«La fai facile tu,» disse il Corridore, «suo padre è già portatore.» indicò l'essere dalla pelle rossa di fianco al bambino. In mezzo alla fronte aveva una pietra color miele, che risplendeva almeno quanto il mantello dorato.

Il Campione sfoderò la spada che aveva in cintura. «Ah, sì?» chiese, infuriato. «Vediamo allora! Tu chi hai scelto di così bravo?» chiese in tono di sfida il guerriero.

Il Corridore sorrise e indicò un bambino dai capelli biondi e gli occhi azzurri che giocava al tiro al bersaglio con la sua famiglia. «Lui è perfetto.» disse. «Umano, ma degno.» aggiunse, con un sorriso sulle labbra.

Il Giardiniere, fino ad allora rimasto in silenzio, scoppiò a ridere. «Non sono nulla rispetto alla mia prescelta!» disse, con fare arrogante. Tutti lo guardarono male, assottigliando gli occhi e serrando la mascella. «Forte d'animo e di corporatura, intelligente persino a quest'età!» spiegò, indicando una bambina dai capelli lunghi e biondi e gli occhi azzurri cristallini. Era con il padre e la madre, entrambi con lo stesso colore d'occhi e capelli della piccola.

«Non è una gara, Giardiniere.» lo interruppe l'ultimo spirito che, tra i sei, era quello più tranquillo. «Ricordate cosa dice la leggenda di Nemesis.» disse con tono di rimprovero.

«C'erano una volta sei prescelti dal destino: un forte d'animo, un innocente, un intelligente, un futurista, un diverso e un fedele.» recitò l'Intermediario. «Questi sei avevano enorme potere, e il loro destino era quello di proteggere il proprio Multiverso.» concluse lui, guardando lo spirito alla sua destra.

«Purtroppo per loro,» continuò il Giardiniere, «nessuno li trovò, e il Multiverso sprofondò nel caos.» concluse, rivolgendo lo sguardo verso il Corridore.

«Quando sulla Terra la specie dominante sarà a rischio d'estinzione,» disse lui, con un tono monotono, «essi sorgeranno per salvarla.» concluse, guardando Gran Maestro.

«Quando la specie dominante in questo Universo si alleerà con il nemico che da secoli si promette di sconfiggere,» disse lo spirito dalla pelle blu, «essi sorgeranno per essere sicuri che non avvenga nessuno omicidio.» scostò lo sguardo verso il Campione.

«Quando la tecnologia e la civiltà faranno salti indietro di decenni,» disse lui, «essi sorgeranno per ricostruire la civiltà e far avanzare il progresso.» concluse, guardando l'ultimo spirito.

«Quando tutto questo accadrà, essi sorgeranno e riporteranno il Multiverso al suo antico splendore.» disse lui, finendo quella specie di filastrocca che quello alla sua destra aveva iniziato. «Tra pochi secondi, lui arriverà e gli eroi scapperanno con loro in diverse locazioni.» spiegò lui. «Dobbiamo seguirli a tutti i costi.» ordinò, per poi sparire nell'aria in una polvere rossa quasi invisibile. Lo stesso fecero gli altri, sparendo da dove si erano trovati per i precedenti quarantacinque minuti.

Il secondo dopo, un corpo metallico staccò la testa all'essere dalla pelle rossa, e piantò un oggetto metallico nell'addome della moglie. Il miliardario Tony Stark riuscì a sussurrare una sola parola: «Ultron.»

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