13. Addestramento

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1 Marzo 2027, 10:57, Alaska, rifugio SHIELD

Sharon si alzò normalmente dal letto, come aveva fatto per i due giorni precedenti. Sapeva bene che Ultron stava espandendo il suo regno di terrore, e tutto il New York era sotto attacco. La capitale era già stata presa in un giorno, e ora anche lo Stato era in mano sua. Lei e Pietro dovevano pensare velocemente a un altro posto, più lontano da lui, dove tenere i bambini. Purtroppo, nessuno dei due sapeva dove cominciare le ricerche.

La donna andò verso il tavolo in soggiorno appoggiato al muro, e cominciò a elencare su un foglio i possibili nascondigli che potrebbero utilizzare. Non in America, pensò lei, e nemmeno in Asia, sono troppo vicine alla base di Ultron. Si grattò la fronte con la gomma della matita che stava utilizzando, e continuò a pensare.

Venne distratta da una voce che conosceva fin troppo bene. «Mamma,» disse la bambina dai capelli biondi di fronte a lei, seduta sulla sedia, «che cosa fai?» chiese, sporgendo lo sguardo sul foglio. Non sa bene perché, ma Sharon ebbe l'istinto di nasconderlo sotto il tavolo, sulle sue ginocchia. La piccola guardò negli occhi la madre, e sorrise felice.

Sharon restituì il sorriso, e la guardò bene. Assomiglia tantissimo a suo padre, pensò lei, guardando gli occhi cristallini e i capelli dorati della piccola.

Rimise poi il foglio sul tavolo e rispose alla figlia. «Guarda, Julia,» disse lei, passando il foglio alla bambina, «uno di questi posti sarà la nostra prossima vacanza.» spiegò, indicando con il dito tutto quello che aveva scritto.

Julia lo osservò per un po' di tempo, con gli occhi semiaperti che luccicavano nella penombra della stanza. Fece scorrere il dito su tutte le località scritte sopra, e si fermò su una delle ultime scritte. «Voglio andare qui!» esclamò lei, sorridendo entusiasta e dando il foglio alla madre.

Lei guardò la località indicata e sorrise. «Londra?» chiese lei, continuando a sorridere.

La piccola annuì. «Dov'era zia Peggy!» disse lei estasiata, sorridente. Al suo fianco comparì anche una ragazzina dai capelli color rosso scuro e gli occhi marroni, più grande di lei.

«Chi ha nominato la parola "vacanza"?» chiese lei, con tono sarcastico. Julia la guardò divertita e Sharon non poté fare a meno di sorridere. «Io suggerirei il Brasile, è caldo e ci sono bellissime spiagge, si sta da Dio.» disse, levando gli occhi al cielo e gesticolando con le mani una sensazione di piacere. «Inoltre,» riprese alzando l'indice, «possiamo anche fare una riflessione di come il loro governo stia ignorando completamente le condizioni di vita dei più poveri.» aggrottò le sopracciglia e assottigliò gli occhi. «Tipo una lezione scolastica, no?» chiese, roteando la mano utilizzando il polso. «Non è quello a cui servite tu e Mister Non-mi-sveglio-nemmeno-se-mi-minacci-con-una-pistola?» concluse, indicando con la testa la camera di Pietro.

Sharon metabolizzò tutte le informazioni uscite dalla bocca della giovane. «Cioè Pietro?» chiese la bionda, indicando con il dito la stanza dell'uomo.

La ragazza aprì la bocca per parlare, ma inizialmente non uscì nessun suono. Solo dopo un paio di secondi parlò. «Se è quello nel letto che non si vuole alzare, allora sì, è lui.» disse, per poi sorridere. Julia era scesa dalla sedia ed era andata nella camera di Pietro, probabilmente per svegliarlo.

Sharon  non ci fece caso e guardò la rossa dritta negli occhi color nocciola. «Sei identica a tuo padre, Miriam Maria Stark.» disse, in tono di sfida e assottigliando gli occhi blu.

Miriam sorrise. «Lo so.» ammise, felice. «E ne vado fiera!» esclamò lei, sorridente. Assunse poi una posa insolita sulla sedia: poggiò il braccio sullo schienale e stese la gamba sinistra sulla sedia alla sua destra, mentre l'altra gamba la mise sul pavimento.

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