21. Livello 9

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7 Aprile 2027, 10:18, Russia, San Pietroburgo

Lila non era sicura di quello che doveva fare quella mattina. Certo, sapeva che finalmente anche Nathaniel era lì con loro sano e salvo, ma non sapeva chi era l'uomo di fronte a lei, dietro a sua zia Natasha. Non Bucky, lui sapeva chi era, suo padre gliene aveva parlato in più di un'occasione. Quell'uomo? Non l'aveva mai visto. Mai sentito nominare. Dio, non sapeva nemmeno come si chiamava. Aveva indumenti neri da combattimento, e i capelli neri rasati dietro la nuca e sulle tempie. Si portava dietro anche una mitragliatrice, anche se non sapeva dire di che tipo. Probabilmente era un militare, ed era andato in guerra. Non era come suo padre, non era una spia. Era più avventato, duro, rude, semplice. Quella mattina aveva urlato contro Steve, l'aveva chiamato santino, gli aveva detto che non sapeva fare quello che doveva, che quello che faceva era inutile. Tutto ciò di fronte ai bambini, durante la colazione. Steve non rispose, se ne andò soltanto. Quell'uomo non pensava troppo alle conseguenze delle sue azioni, né prima né dopo aver fatto quello che riteneva necessario. Poteva essere un giustiziere.

I pensieri della ragazzina vennero distratti dalla voce di Bucky, che cominciò a parlare. «Oggi imparerete come si combatte contro un vero nemico. L'ultima volta ci eravamo attenuti alla regola "i bambini non combattono contro gli adulti perché sono troppo piccoli", ma oggi no, che lo vogliate o no.» disse autoritario, camminando da destra a sinistra, davanti ai tre fratelli Barton. Lila osservò la sua andatura: era rigida, assolutamente non rilassata e i muscoli erano perennemente tesi. Le mani dietro alla schiena si tenevano strette l'un l'altra e lo sguardo era fisso su di loro, attento a ogni loro movimento. La ragazzina sentì un brivido lungo la schiena, ma non lo diede a vedere. «Seguiremo un nuovo regolamento da oggi in poi, perciò aprite bene le vostre orecchie, perché non lo ripeterò due volte.» continuò lui, fermandosi a gambe divaricate. «Senza questo, non sopravvivrete a quello che vi aspetta là fuori, nemmeno per un secondo.» concluse, squadrando Nathaniel. Lui distaccò o sguardo e guardò per terra, mordendosi il labbro inferiore. Bucky, quasi soddisfatto, continuò il suo discorso. «Regola numero uno: nessuna pietà per il nemico. Se avete pietà, sarete voi quelli uccisi per terra in una pozzanghera di sangue. Regola numero due: non abbassate mai la guardia. Se lo fate, siete morti. Regola numero tre: osservate tutte le mosse dei vostri avversari. Se li precedete, vi salvate.» fece una pausa, sospirando e guardandoli uno a uno, prima Nathaniel, poi Cooper e infine Lila. Fece un sorrisetto. «Domande per ora?» chiese con tono gentile, ma con una nota nascosta di disprezzo. Ancora non si era capito se voleva addestrarli o se era stato costretto di controvoglia. Sembrava distaccato da tutto e da tutti, eccezion fatta per Natasha. Che fosse un passato confusionario? Una vita orribile? La scarsa fiducia nel prossimo? Questo non lo sapeva nessuno, solo Natasha e forse Steve. Non parlava gentilmente con nessun altro. Di fianco a lei, vide di sfuggita un movimento quasi fulmineo e si voltò, vedendo Cooper con il braccio alzato. «Sì, moretto?» chiese Bucky, facendo un cenno con la testa verso il ragazzino.

Lui lo guardò con i suoi occhi marroni, pieni di rabbia. «Avrei un nome.» ribatté lui, abbassando il braccio con uno sguardo scocciato, non sopportava che la gente non gli portasse un minimo di rispetto. "Il rispetto è tutto", diceva sempre sua madre, e non lascerà che nessuno- neanche un assassino che potrebbe conoscere 257 modi diversi di uccidere una persona- gli manchi di rispetto. Nessuno.

Il soldato gli sorrise. «Sono felice per te.» rispose con un pizzico di arroganza, come se volesse esprimere la sua superiorità in una frase. Ma era fatto così, e Cooper lo sapeva. Sapeva bene che Bucky Barnes non era tipo da stare con i bambini. Forse lo era una volta, ma ora? Ora è già un miracolo se sono lì con lui.

«James!» esclamò Natasha, con uno sguardo che avrebbe potuto uccidere chiunque. Tranne Bucky, ovviamente. Lei e il soldato avevano un legame speciale, anche se nessuno sapeva definirlo con esattezza. Erano compari, compagni, amanti e partner. Tutte queste cose messe insieme non avevano una definizione.

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