Sei alla tua scrivania, tranquillo, quando ti alzi di scatto per andare in cucina e barcolli: oh, no! Un altro attacco! Pensi, cadendo bocconi a terra. Il tuo corpo è paralizzato, ma puoi sentire il fastidio della polvere della moquette che ti entra nel naso.
Il tuo cane è lì, gli fai debolmente cenno con la testa e lui se ne va: gli hai insegnato che quando ti trovi nei guai deve tirare il cordino che c'è in bagno, facendo partire un allarme. Tra poco arriverà la guardia medica, pensi
Che bravo cane! Un bellissimo ed intelligente Labrador nero.
Mentre è via ti metti a pensare a quanto devi a quel cane.
Quel cane, che, nonostante i tuoi rimproveri, ti ha sempre scodinzolato felice.
Tanto lui non capisce.
Quel cane, che a volte hai lasciato senza nulla da mangiare, ma che ti ha sempre leccato il viso, perdonandoti.
Tanto lui non capisce.
Quel cane, che spesso hai preso a calci nei tuoi momenti di ubriachezza, ma che ti ha sempre aiutato nel momento del bisogno.
Tanto lui non capisce.
Quel cane, che ti sta staccando a morsi una gamba.
Tanto lui non capisce.