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È l'una e mezza e sto mangiando con mia madre e mia sorella, che stanno parlando di qualche cosa che non sto ascoltando perché come al solito penso a Nicole e al fatto che tra poco vado a trovarla.
- Va be, io vado di sopra a prepararmi così poi vado-
- Senti Lea, lo so che sei distrutta e che Nicole sta male ma devi anche pensare a te, alla scuola...-
- Mamma come puoi chiedermi questo in un momento del genere??-
- Hai ragione io ti capisco...-
- Mi capisci??!! Come puoi dirmi che mi capisci!!?? Hai mai provato anche solo una volta a perdere la persona che ami?? Eh? Non dire che mi capisci perché se anche solo per una volta tu non ti sei sentita morire dentro e contare i minuti per poter stare con lei allora... No non mi capisci affatto!-
Si alza in piedi e mi viene vicino, a pochi centimetri dalla mia faccia.
- Tesoro... Cosa credi che abbia provato quando tuo padre se n'è andato? Lasciandomi qui... Da sola, con due figlie piccole. Lo amavo sai? Lo amavo esattamente come tu ami Nicole... Ci capivamo al volo, eravamo perfettamente in sintonia... Fino a quando un giorno se n'è andato così... Senza motivo, senza dire nulla: neanche una parola, una telefonata, un post it, niente!! Niente... Quindi credimi, ti capisco benissimo-
- Oddio mamma scusami!! Io... Io non ci ho pensato è che sono talmente arrabbiata col mondo che non mi controllo... Non volevo. Davvero scusa-
Mi avvicino ancora di più e l'abbraccio con le lacrime agli occhi.
- Tranquilla. Ora vai...-
- Grazie mamma, ti voglio bene -
- Anche io, tanto-
Salgo le scale, mi preparo ed esco di casa.
Durante il tragitto mi rendo conto di non essere mai stata più triste di così in vita mia e credo di non potercela fare più. La cosa più difficile da accettare è il fatto che mi stavo iniziando ad abituare al fatto di stare con Nicole senza paura di dirlo a tutti, senza imbarazzo... E adesso non ho più certezze!
Arrivo in ospedale e salgo in ascensore dove incontro una bambina carinissima con dei grandi occhi azzurri come i miei,è sulla sedia a rotelle e sorride. Ha un sorriso talmente dolce!! La invidio molto perché nonostante credo che soffra molto per la sua condizione, sorride felice per tutto quello che c'è ancora di buono nella vita.
- Ciao piccolina io sono arrivata-
- Ciao-
Mi saluta con un cenno della mano e l'ascensore si chiude, lasciandomi nel lungo corridoio che mi mette sempre una paura e un'angoscia tremenda.
Entro nella stanza di Nicole e posiziono la solita sedia al bordo del letto.
- Ciao Niki, sei uno splendore!-
Le do un bacio sulla bocca sentendo il suo buonissimo sapore che, nonostante tutto, è ancora lo stesso, ancora splendido.
Mi siedo e la guardo: è sdraiata, le braccia distese lungo il corpo, i capelli scompigliati, i tubi e fili che scorrono per tutto il corpo e una mascherina sulla bocca e sul naso per poter respirare ( che io prima ho spostato per poterla baciare) ma è comunque talmente bella... Di una bellezza capace di mandarmi a quel paese il sistema nervoso!
- Se ti va leggo ancora un po il libro di ieri?-
Inizio a leggere e per un oretta succede quello che accade sempre quando leggo un libro: stacco completamente dalla realtà e in questo momento devo dire che mi fa parecchio bene!
" Mi sono innamorata così come ci si addormenta, piano piano e poi tutto in una volta..." Chiudo il libro e penso che non c'è frase più vera di questa.
- Per oggi basta. Ti è piaciuto? A me molto-
Metto nella borsa il libro e avvicino la sedia al letto, prendo la mano di Niki e faccio un respiro profondo.
- Ho scritto qualcosa per te. Non sono un granché con le parole ma spero che ti piaccia...-
Apro la busta che ho portato e inizio a leggere, leggermente emozionata.
-Sai Nicole, l'altro giorno dopo l'incidente mi sono chiesta come mai il destino ce l'avesse proprio con noi. Voglio dire perché noi? Perché su sette miliardi di persone proprio noi? Proprio tu... L'ho presa come una punizione, qualcosa che mi meritavo per qualche motivo a me sconosciuto. Allora ho pensato e pensato a cosa potessi aver fatto di male al destino per farci volere così male... E sono giunta a una conclusione: io al destino non ci credo perché: vogliamo l'amore, vogliamo la bellezza, vogliamo la perfezione. La perfezione non esiste: esistiamo solo noi e il modo in cui vogliamo che vadano le cose.
Quindi, amore mio, io ti aspetterò ... Dovessi aspettare un mese, un anno o cento. Io sarò qui, in attesa di te perché se c'è una cosa che ho imparato da quest'esperienza è che capisci l'importanza delle persone quando potresti perderle e che devi tenerti stretta, aggrapparti a tutte le cose belle della vita per poter andare avanti.
Grazie di rendere sempre più speciale la mia vita.
Ti amo.
Lea-
Ho la voce rotta dalle lacrime per la seconda volta in un giorno e per la milionesima in due settimane.
Stringo ancora più forte la mano di Nicole e poi la abbraccio più forte che posso, per sentirla vicina a me in qualche modo...
Sento un rumore, un rumore debole... Come un "bip bip" metallico. Mi alzo e guardo le macchine che controllano Nicole: sembrano strane, diverse... C'è qualcosa che non va, la cosa non mi piace.
Esco di corsa e chiamo la prima infermiera che vedo. In un minuto arrivano circa cinque persone tra medici e infermieri che invadono la camera.
- Muoversi,muoversi gente!! In sala operatoria veloci!!-
- La ragazza non può stare qui fatela uscire!!-
Si avvicina a me un infermiera e mi fa cenno di seguirla.
- Tesoro è meglio se resti qui fuori. Anzi vai pure a casa. Ti faremo sapere noi-
Rimango lì, immobile nel corridoio di un ospedale incapace di formulare una qualsiasi parola di senso compiuto. Ovviamente non ho nessuna intenzione di andare a casa!

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