7.00 di mattina, solita routine: la sveglia che mi butta giù dal letto, la scelta frettolosa dei vestiti, il trucco, la colazione e finalmente esco di casa. Oggi ho messo dei leggins neri, una camicia molto lunga e larga azzurra e delle vans dello stesso colore.
Sul pullman,mentre ascolto la musica non faccio che pensare a Nicole, alla nostra litigata di ieri e la cosa mi fa stare tremendamente male, in più come se non bastasse ho anche la testa piena di preoccupazioni per Valeria, per Matteo e per il bambino che nascerà.
Scendo dal pullman e vado verso Valeria che è già sul nostro muretto abituale davanti alla scuola, ci salutiamo con un bacio e mi siedo accanto a lei.
Senza guardarmi, con gli occhi fissi su un punto davanti a lei e la faccia inespressiva, Valeria inizia a parlare.
- Ieri sera, verso le dieci ho chiamato Teo per parlare un po' del bambino e appena ho iniziato a parlare l'ho sentito distante, straparlava, diceva cose senza senso... Allora mi sono preoccupata e sono andata a casa sua-
Vale fa una piccola pausa come se cercasse di ricordare e poi ricomincia.
- Mi è venuto ad aprire lui perché era a casa da solo e Lea...-
Adesso si gira e mi guarda dritto negli occhi.
- Era in uno stato pietoso: aveva gli occhi rossi e gonfi come se avesse pianto, i capelli spettinati, la maglia del pigiama, i boxer , una bottiglia di vodka in una mano e una sigaretta nell'altra.
Appena mi ha visto ha fatto un mezzo sorriso ebete e mi ha baciata. Non la smetteva più, tanto che ho dovuto staccarmelo di dosso con la forza e poi si è messo a parlare del bambino e dell'essere padre, straparlava ancora era ovvio che era completamente ubriaco e poi mi ha detto " questo bambino non lo voglio, non lo vorrò mai" io lo so che non era lui a parlare ma si anche che un ubriaco come un bambino dice sempre la verità...-
Una lacrima le riga il volto ma si asciuga subito con la manica della felpa e io non so cosa dire.
Decido che è meglio non dire niente per evitare di cadere nel vortice delle banalità.
Mi avvicino e le avvolgo la vita con il braccio, allora lei appoggia la sua testa sulla mia spalla e restiamo così in silenzio a guardare dritto davanti a noi ignorando perfino la campanella di inizio lezione.
- Andiamo dai-
Valeria si alza e si dirige all'entrata mentre io vado dalla parte opposta verso la fermata del pullman.
- Le guarda che la scuola è di qua..-
- Appunto-
La prendo per mano e la trascino verso la fermata.
- Tu non sei normale comunque-
- Lo so. E per fortuna, se no pensa che palle avermi come amica...-
Riesco a strapparle una risata e ci sediamo alla pensilina dell'autobus.
- Allora dove mi porti?-
- Aspetta e vedrai-Scendiamo dal pullman e siamo fuori dal mio parco preferito di tutta la città, entriamo e ci sediamo sull'erba umida di rugiada.
- Sai Vale, io quando ho delle preoccupazioni, dei pensieri o dei dubbi, vengo qui e respiro. Guardo ogni singolo particolare che i miei occhi riescono a cogliere: i fili d'erba, i fiori, le coccinelle sulle foglie, gli alberi e poi ancora, i bambini che scivolano sui giochi umidi di pioggia, le signore sulla panchina... Ogni singolo oggetto, ogni singola persona mi aiuta a pensare, a riflettere perché mi sembra di trovarmi in un posto dove il tempo si ferma e ho il tempo di fare un respiro prima di rimettermi a correre... Spero che possa aiutare anche te-
Valeria mi prende la mano e guarda le nostre mani incrociate, poi alza lo sguardo e fissa i miei occhi.
- È incredibile tutto quello che stai facendo per me... Anzi per noi-
Si guarda la pancia ci mette il palmo della mano sopra poi ricomincia a parlare.
- Sai grazie a te sto iniziando a pensare che questo bambino sia arrivato per qualche motivo e inizio a vederlo come una cosa bella. Una fortuna quasi...-
- Non è merito mio... Ma sono contenta del fatto che riesci a poco a poco a stare meglio. Giuro che se Teo non fa qualcosa lo picchio con le mie mani!-
Ridiamo entrambe e ci stendiamo vicine sull'erba bagnata a guardare il cielo azzurro e a dare le forme alle nuvole.----------------------------------------------
Scusate lo so, capitolo corto... Mi rifarò nel prossimo. Tanti baci❤️❤️
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You are like me
RomanceLea: una ragazza di diciassette anni, molto bella e simpatica. Ha avuto alcune storie nella sua vita ma pensa di essere diversa da tutte le altre, lo capirà quando incontrerà Nicole una ragazza fiera della propria omosessualità. Riuscirà Lea a fare...