Cinque giorni senza di lei e sto per impazzire, oggi è venerdì e sarei dovuta partire per il weekend insieme a Nicole invece sono qui a piangermi addosso e a pensare che forse è stata solo colpa mia.
Sta mattina ho messo dei jeans stretti blu, una maglietta a maniche lunghe bianca e una felpona della Oxford University bordeaux.
Mi faccio una treccia veloce e stendo la solita linea di eye-liner e di mascara.
Prendo il pullman al volo e mi infilo le cuffie, schiaccio "riproduzione casuale" e parte una delle mie canzoni preferite " Incanto" di Tiziano Ferro. Ad ascoltarla quasi mi scende una lacrima soprattutto quando dice " Anche nel difetto e nell'imperfezione sei soltanto ... Incanto"
Scendo dal pullman e vado da Valeria, di Matteo ancora nessuna traccia, non viene a scuola da lunedì e non so davvero cosa pensare.
Mentre mi avvicino a Vale, vedo Nicole con Viola e Sara che fuma una sigaretta, è bella... Mi ero quasi dimenticata di quanto fosse bella, in più: ride, la sua bellezza si moltiplica quando ride. Per una frazione di secondo i nostri sguardi si incrociano e smette di sorridere, mi guarda seria, con uno sguardo freddo che non le ho mai visto neanche in ospedale. Mi giro di colpo perché non ce la faccio a vederla così e ho paura di scoppiare a piangere da un momento all'altro, mi siedo vicino a Vale e le do un bacio sulla guancia.
- Ciao Lea!-
- Ciao Vale. Come stai?-
- Benino... Stamattina ho vomitato. Pensavo che fosse il solito cliché della donna incinta, invece è vero! Certo, non ho vomitato tantissimo ma un po'...-
- Mi dispiace Vale...-
- Tranquilla. Ieri l'ho detto ai miei-
- Oddio! E come l'hanno presa?!-
- Beh... Non benissimo: mia madre ha pianto e mio padre mi ha chiesto chi fosse il padre e quando gliel'ho detto ha iniziato a dare fuori di matto e a parlarmi delle responsabilità e cazzate varie... Poi ha detto che vuole spaccare la faccia a Matteo!! È impossibile, troppo dura!!-
Trattengo a stento una risata e le stringo la mano.
- Per fortuna poi si sono calmati e mi hanno abbracciata, si sono anche offerti di accompagnarmi dal ginecologo... Ovviamente non sono o entusiasti ma mi basta sapere che mi sono vicini almeno loro-
So che allude a Matteo e la cosa mi spezza il cuore perché non avrei mai pensato che Matteo l'avrebbe lasciata così.
- Sono felice per te! In quanto a Matteo sono sicura che questo bambino crescerà benissimo anche senza di lui, e ricordati che io ci sono, sempre!-
- Grazie, lo apprezzo molto-
- Entriamo dai che c'è la verifica di inglese!-
- Che palle è vero!!-Sono le due e sono sdraiata sul mio letto a guardare il soffitto in cerca di mille risposte che nessuno è in grado di darmi, soprattutto non riesco a capire se effettivamente sono io che ho sbagliato con Nicole, ma credo di sì... Mi manca tremendamente.
Bussano alla porta e grido che si può entrare.
È mia madre con in mano una tazza di tè fumante.
- Ciao tesoro-
- Ciao mamma-
- Tieni, ti ho portato questo-
Mi porge la tazza bollente.
- Grazie-
- Te l'ho portato perché mi sembri triste e sapendo quanto ti piace ho pensato di tirarti un po su-
Si siede accanto a me e mi mette una mano attorno alle spalle.
- Si, se bastasse il te per tirarmi su...-
- Dai micia... Cosa è successo?-
- Mamma è tutto così complicato!! C'è Nicole e la nostra litigata, Matteo che non si fa vivo, Valeria con il bambino... Cazzo ho solo diciassette anni!!! Io...-
- No aspetta frena!! Valeria? Il bambino?-
- Si... Valeria è incinta-
Rimane in silenzio per alcuni attimi e fa una faccia di qualcuno che sta riflettendo su un problema di algebra lineare.
- Ah... Non hanno perso tempo-
- Già ma il problema non è questo!-
- Ah, e qual'è?-
- È che Matteo, il padre, non si fa più vivo e non ha intenzione di stare vicino a Valeria... E io non so cosa fare!
- Non fare niente, stai vicino a Valeria è questo quello che conta-
- Si ma sento che devo rendermi utile in qualche modo!!-
- No Lea! Non devi sempre caricarti del peso dei problemi di tutti, non sei tu responsabile di tutto, devi lasciare che le cose abbiano il loro corso se no scoppi...-
Mi accarezza dolcemente i capelli e mi guarda negli occhi.
- Sai, mi ricordi molto tuo padre...-
- Già, mi hai detto che aveva i miei stessi occhi-
- Si ma anche di carattere siete identici, anche lui non poteva stare a guardare, doveva intervenire, sentirsi importante, fare sempre la cosa giusta... Sai ti svelo un segreto: bisogna anche sbagliare nella vita, sbagliare serve ad aumentare la consapevolezza del fatto che si può fare meglio. Lascia sbagliare Matteo, sono sicura che saprà cosa fare, stai vicina a Valeria come sai fare tu e corri da Nicole prima che sia troppo tardi-
Mi sorride e continua a sfiorarmi i capelli con le sue mani ruvide e consumate a una vita di sacrifici.
Una lacrima mi bagna la guancia e riesco a dire solo due parole.
- Grazie mamma-
Lei sorride ancora di più e mi da un bacio sulla fronte, poi si gira per andarsene ma si ferma.
- Muoviti Lea! Alza il culo!-
Rido coprendomi il viso con le mani mentre mia madre esce chiudendo la porta.
Faccio esattamente come mia ha detto, mi metto le scarpe, mi spazzolo velocemente i capelli, prendo il telefono e le chiavi ed esco di casa.
L'aria fresca mi solletica la faccia allora mi stringo nella mia felpa oversize.
Percorro quel tragitto che mi separa dalla casa di Nicole che ormai conosco a memoria, ma stavolta non corro, vado lenta e mi godo ogni passo e ogni sensazione che provo.
Arrivo davanti alla porta e sto per bussare ma mi sposto sotto la finestra della camera di Niki sperando che ci sia.
Raccolgo un po di ghiaia per terra e inizio a tirare dei piccoli sassolini sul vetro della finestra come ha fatto lei qualche giorno prima.
Si affaccia alla finestra e istintivamente sorrido nel vederla.
Mi guarda e fa una faccia che è un misto tra sorpresa e fastidio.
- Cosa vuoi?-
- Volevo chiederti se la casa in Liguria era ancora libera?-
Sbuffa e incrocia le braccia davanti al petto.
- Vorresti dirmi che verresti con questa persona " senza cuore"?-
Dice scimmiottando la mia voce.
- Sono disposta a compiere questo sacrificio...-
- Comunque potevi bussare alla porta-
- Sarebbe stata una cosa da persone normali! Quando mai lo siamo state?!-
Riesco a strapparle un sorriso e vedo chiudersi la finestra, dopo pochi secondi Nicole scende e viene proprio di fronte a me.
Senza dire niente, mi guarda per qualche istante e mi bacia prendendomi per i fianchi, io le metto le mani dietro al collo e finalmente sono serena.
Nelle brevi pause che facciamo per respirare riesco a sussurrare.
- Mi sei mancata. Ti amo-
- Io amo te-
OTTO MESI E QUATTORDICI GIORNI DOPO...
3.34 di notte, la suoneria irritante del telefono mi sveglia, prendo svogliata il cellulare e lo guardo. Appena vedo la foto di Valeria sul display, salto giù dal letto mentre rispondo.
- Vale??-
- Ci siamo Lea!-
- Arrivo subito!-
Mi metto i primi vestiti che trovo e lascio un biglietto a mia madre e mia sorella dove scrivo che sto correndo in ospedale.
Poi prendo la macchina di mia madre ( si, nel frattempo ho compiuto diciotto anni e ho fatto la patente!)
Arrivo all'ospedale dopo dieci minuti, viva per miracolo a causa della mia guida spericolata da neopatentata in ansia.
Raggiungo la camera di Valeria e vedo i suoi genitori fuori dalla sala parto.
- Claudio, Serena!!-
- Lea!!-
Sua madre mi saluta con un abbraccio e suo padre con una pacca sulla spalla.
- Novità?-
- Sta avendo le prime contrazioni ma non vuole che nessuno di noi due entri, ha chiesto solo di te...-
WOW mi sento un enorme responsabilità addosso ( dato soprattutto il mio pessimo rapporto con il sangue) ma decido di farlo per la mia migliore amica.
Entro nella sala parto dopo aver indossato quella specie di camice verde e la mascherina.
Vedo Valeria sdraiata sul letto, già completamente sudata. Appena mi vede sorride anche se sta provando un dolore fortissimo.
Le prendo la mano e le sorrido.
- Lea ho paura-
- Io sono qui.-
Il parto è durato due ore e finalmente il bambino è nato, anzi LA bambina, è una femmina!!
Vale ha le lacrime agli occhi e stringe al petto la sua bambina.
- È bellissima Vale. È identica a te! Come la vuoi chiamare?-
Mi guarda per un po e poi sorride.
- Lea. Si chiamerà Lea. Come la persona che mi è stata più vicino in questi mesi.-
Ora anche io ho le lacrime agli occhi, che si accentuano ancora di più quando prendo in braccio la piccola Lea. Mi avvicino all'orecchio della piccola e sussurro.
- Finché ci sono io nessuno potrà mai farti del male.-
- Ne sono certa-
Mi volto e vedo Nicole con il suo solito sorriso e il suo splendido profumo intenso.
- Non ho mai visto una persona più determinata di te. Spero che la piccola ti assomigli...È anche per questo che mi sono innamorata di te.-
Non riesco a dire niente. Mi avvicino e la bacio.FINE
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Il mio libro è finito!! Grazie a tutti quelli che lo hanno letto e commentato!! È stato bellissimo per me e spero di continuare a scrivere perché è ciò che amo fare.
Mi piacerebbe scrivere il sequel di You arte like me, fatemi sapere se l'idea vi piace!!
Tanti baci e grazie ancora❤️❤️
Nina
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You are like me
RomanceLea: una ragazza di diciassette anni, molto bella e simpatica. Ha avuto alcune storie nella sua vita ma pensa di essere diversa da tutte le altre, lo capirà quando incontrerà Nicole una ragazza fiera della propria omosessualità. Riuscirà Lea a fare...