New way

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Sto scendendo i gradini di Piazza di Spagna, intorno alla fontana non c'è nessuno, ma questo non mi interessa particolarmente. Sono colpita dal cielo di Roma: pensavo che immagini del genere potessero solamente essere dipinte e invece no. Davanti a me vedo l'orizzonte romano sormontato da un cielo tipico del tramonto, con qualche nuvola. Quei colori caldi illuminano tutta la strada ed è solo adesso che percepisco veramente la stranezza di tutto ciò: questa tranquillità che percepisco non è dettata dall'atmosfera, ma dal fatto che intorno a me non c'è nessuno. Nessuno tranne una figura, all'orizzonte, che si avvicina sempre di più. Avanzo sicura di me, e una volta vicina capisco che quella figura non è poi così tanto sconosciuta. È un ragazzo, il ragazzo della stazione...

Sento una melodia lontana e solo allora capisco di essere ormai uscita da quel sogno molto ambiguo.
Guardo l'ora, sono le 6:00.. Aspetto ancora un po' per alzarmi dal letto.... Beatrice oggi è il tuo primo giorno di lavoro, non puoi fare tardi...
Mi alzo repentinamente, prendo intimo e vestiti e corro in bagno per lavarmi.
Dopo mezz'ora sono fuori dal bagno indossando un paio di pantaloni neri, una maglietta a maniche corte bianca molto semplice (come mi aveva chiesto Filippo), il mio inseparabile chiodo e le mie Vans nere. Queste scarpe sono state le mie compagne di vita: erano presenti quando mi sono innamorata, quando ho legato con persone con le quali non avrei speso nemmeno un minuto e quando ho sorpassato numerose delusioni; sempre presenti. Mi guardo allo specchio posto all'ingresso sistemandomi il rossetto ed esco chiudendo la porta a chiave.
Sento la suoneria del telefono.. MAMMA
M:"Ciao Bea come stai? Tutto a posto?"
B:"Ciao Mamma!! Sto bene tranquilla, sono appena salita in macchina per andare a lavoro, ti ricordi? Te ne avevo parlato ieri sera"
M:"Certo che me lo ricordo, ti ho chiamato apposta per questo. Stai tranquilla, sai che l'ansia ti è sempre stata nemica da quando sei piccola"
B:"Si mamma lo so.. Come sta papà?"
M:"Bene bene.. È appena andato a lavoro.. Sai com'è "
B:"Si lo conosco, è cocciuto"
M:"Secondo te da chi hai ereditato il tuo carattere?"
B:"Ma' mo devo andare, sono in ritardo. Salutami tutti. Ti voglio bene"
Ha ragione. Sono sempre stata cocciuta e orgogliosa sin da piccola. Volevo essere indipendente e con il passare degli anni ci sono riuscita.
Sono fuori dal bar... Beatrice, fai un grande respiro e ricordarti che positività attrae positività.
Suono del campanello, sorriso di Lele.. Beatrice respira
L:"Ehi Bea, già qua?"
B:"Ciao Lele. Si, sono un po' in ansia. Insomma è il mio primo giorno di lavoro in una città del tutto nuova"
L:"Si tranquilla ti capisco, anche io ero così, poi ci ho fatto l'abitudine"
B:"Si in effetti dall'accento avevo intuito che tu non fossi di qua. Sei campano vero?"
L:"Per la precisione napoletano signori' ".
Parte una mia risata spontanea
Subito dopo entra il primo cliente, Lele me lo affida. Prende cappuccio e cornetto ed esce dal negozio soddisfatto.. Brava Bea, come primo cliente direi che non è male..
Nel frattempo io e il moro abbiamo cominciato a conoscerci, lui mi aiutava con la macchina del caffè e per la sistemazione di tutti quei macchinari con i quali avevo una sorta di antipatia e nel mentre approfondivamo la nostra conoscenza.
L:"Bea, Filippo mi ha chiamato in ufficio; mi assenterò per qualche minuto. Se hai bisogno chiama"
B:"Giuro che non incendierò nulla!" affermo mettendomi una mano sul cuore.
Suono del campanello.
Alzo la testa e perdo un battito
Quel ragazzo, quello della stazione, quello del sogno. Indossa un paio di jeans blu scuro e una maglia bianca decorata intorno al collo da alcuni disegni molto strani. Mentre si toglie gli occhiali da sole noto che ha un anello bianco con una spirale nera incisa.. Bea svegliati, non rimanere imbambolata, alla fine è un simbolo..
X:"Salve....Beatrice. Potrei avere un caffè?"
B:"Buongiorno.. Te lo faccio immediatamente, ma come fai a sapere il mio nome?"
Lo vedo indicare il mio petto.. Giusto.. La targhetta... Figura di merda numero 1, molto bene, brava Beaaaa.
X:"Comunque io mi chiamo Cristiano, molto piacere"
B:"Piacere mio"
Vedo il ciuffo di Lele sbucare dalla porta poco distante da me.
L:"Non hai bruciato nulla, bravo soldato"
Cristiano ride.. Bea salvati da questa situazione finché sei in tempo
B:"Hai visto? Sono meglio di ciò che pensavi" facendogli un occhiolino.
Vedo Lele spostare lo sguardo su Cristiano e sorridere
L:"Signor Cosa ha conosciuto la nostra nuova barista? La aggrada?"
C:"Devo dire che questa perlomeno è più sveglia di quella che avevate scelto prima"
B:"La ringrazio per il complimento, se così si può definire, signor Cosa, ma io sarei qui e starei ascoltando le vostre conversazioni"
Giro i tacchi e vado a servire una cliente sentendo i due ragazzi ridere alle mie spalle.. Che fai Bea? Ti stai per caso affezionando?

MAD WORLD/Lele Esposito/Cristiano CosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora