...Bea, ehi Bea, stai dormendo?...
Sono le sette e mezza, Lele mi ha riaccomagnata a casa da poco meno di due ore e io non ho chiuso occhio da allora. I messaggi di Cristiano mi hanno completamente destabilizzato, ma soprattutto il fatto che lui sia a conoscenza del mio tatuaggio.
Gliel'ha detto Lele? No, non credo. Era un discorso piuttosto intimo, e non l'avrebbe mai fatto, ne sono più che sicura.
Che l'abbia notato mentre lavoravo? È fuori discussione: è in una posizione molto particolare e difficile da notare, a meno che non mi abbia guardato dietro le orecchie...Bea, non credo sia cosi malato su...
Decido di scrivergli; alla fine forse ha ragione lui: quella spirale non è una coincidenza.
Sento la suoneria del telefono. Lo schermo si illumina e sopra di questo vi è un nome che non avrei mai pensato di leggere... CRISTIANO
B:"Pronto?"...Non essere cosi spaventata, è sempre il ragazzo che prendeva il sole di notte...
C:"Ciao ragazzina"
B:"Ciao Cristia', hai bisogno de qualcosa?"
C:"Mah, forse te lo dico se vieni a prendere un caffè con me"
B:"Ma che te sei fissato con sti caffè?"
C:"Forse mi sono fissato con te"
B:"Se se, scherza tu. Dove lo vuoi prendere sto caffè?"
C:"Facciamo che ti passo a prendere io? Dove abiti?"
B:"Via Prati 90"
C:"Bene, ti vengo a prendere nel pomeriggio"
B:"Cristia' il pomeriggio va dalle 12:00 alle 20:00, se me dici l'ora me faccio trova' pronta"...Brava Bea, imponiti...
C:"Che acidità ragazzina, comunque verso le tre. Le andrebbe bene?"
B:"Va bene, a dopo Cristia'"
A me fa paura quel ragazzo, o meglio mi fa paura la connessione che c'è fra noi due, escluso il fattore spirale. È la prima persona con cui ho parlato a Roma, e senza saperlo è diventato il mio tarlo fisso.
Suona di nuovo il telefono... TUFT
L:"Hi Beautiful Disaster, come stai?"
B:"Hi Tuft. Un po' assonnata ma integra e felice, tu?"
L:"Bene" ha una voce strana, non squillante come al solito
B:"Che hai? Stai male?"
L:"No, volevo solamente sentire la voce della ragazzina che è riuscita a tirarmi su il morale stanotte, anzi stamattina. Dovrei essere io a proteggerti, a consolarti quando sei triste, e invece tutto questo lo fai tu. Sei una forza della natura"
B:"Lele ti voglio bene, è ovvio che io ti consoli quando stai male o che ti faccia ridere. Ci tengo a te, farei di tutto per vedere quelle fossette li. "
L:"Smettila di essere cosi profonda che mi preoccupo: sei sicura di avere solo 19 anni?"
B:"Cosa vorresti dire con questo? Vado va. Fatte 'na dormita Tuft. Bye"
Quel ragazzo mi meraviglia sempre, ogni giorno.
Sono le 09:00. Decido di fare un salto al supermercato per prendere quelle poche cose che mi mancavano in casa. Salgo in macchina e, come mi capita la maggior parte dei giorni, chiamo mia mamma.
B:"Hola ma'"
M:"Ciao Bea, come stai?"
B:"Bene bene ma', sto andando a fare la spesa. Tu?"
M:"Io solito. Come mai vai al supermercato? Non dovresti essere a lavoro?"
B:"No oggi no, io e Lele abbiamo approfittato del giorno libero e ieri sera siamo stati fino a tardi a parlare"
M:"Questo nome, Lele, lo sento molte volte uscire dalla tua bocca. Non è che mi nascondi qualcosa?"
B:"No mamma tranquilla. È mio amico. Ti ricordi quando ero più piccola e sognavo un amico capace di farmi ridere e di tirarmi su il morale anche con due parole? Quello che cercavo in tutti i ragazzi con cui ho avuto a che fare? Ecco, l'ho trovato in lui. Lele è l'unico capace di farmi star bene; ha un sorriso contagioso mamma, dovresti vederlo"
M:"E tu sei sicura che sia solo un amico?"
B:"Ancora? Si ma'"
M:"Va bene va bene non insisto, ma sappi che se vuoi parlare io ci sono, sempre. Pigi il numero e ci sono"
B:"Lo so mamma, ti voglio bene. Non starai ancora a lungo senza vedere la mia faccetta sai?"
M:"Che cosa vorresti dire teppista?"
B:"Ma' sono cresciuta, ancora con sto nome. Comunque nun te dico niente perche conosciamo entrambi come sei fatta e quanto te piace parla'"
M:"Okay okay, allora attenderò la notizia che tuo padre aspetta da un mese"
Detto ciò mi ritrovo già fuori dal supermercato con le buste in mano e un'idea in testa.
Prendo la macchina e viaggio in direzione della casa di Lele; il ragazzo era piuttosto giù al telefono, e cosa è più utile per tirare su il morale se non del buon gelato e delle brioches?
Appena le ho viste mi si è illuminata la lampadina.
Sono sotto casa di Lele con il sacchetto della spesa in mano.
Suono il citofono.
L:"Chi è?"
B:"Beautiful disaster"
L:"Entra cretina"
Salgo le scale di corsa.
L:"Che ci fai qui si può sapere?"
B:"Ho sentito la voce di un certo Tuft molto triste al telefono e dato che la birra alle 10:00 de mattina non è la cosa migliore, ho portato queste" e gli mostro il contenuto della busta
L:"Se non ci fossi te dovrebbero inventa'"
Detto questo restiamo a casa sua, parliamo e guardiamo la tv. I nostri discorsi spaziano dalle litigate per un cuscino sul divano, alla mia commozione per i film romantici da teenager con ormoni in circolo e le sue battutine.
*alle 14:30*
B:"Tuft io adesso devo andare. Oggi pomeriggio devo uscire"
L:"E dove va di bello questa ragazza?"
B:"Cristiano mi ha chiesto di parlare, mi vuole offrire un caffè"
L:"Va bene, ti lascio libera ai tuoi impegni"
Gli do un bacio sulla guancia ed esco di corsa. Salgo in macchina e i pensieri mi assalgono: Lele c'è rimasto male per quello che gli ho detto? Non potevo certo mentirgli.. E perche nasconderglielo poi? Alla fine è un amico con cui vado a prendere un caffè...Basta Bea, smettila di farti queste pippe mentali...
Giusto il tempo di parcheggiare e vedo Cristiano scendere dalla macchina.
C:"Ciao ragazzina"
B:"Ciao Cristia', 'ndo me porti?"
C:"Intanto vieni con me"
Detto ciò saliamo in macchina, vedo che si avvicina ad un parco completamente desolato, senza neanche un bambino...Tranquilla Bea, non essere così spaventata da lui, mica ti ha portato qui per ucciderti: non è un serial killer (si spera)...
B:"Che ci facciamo qui?"
C:"Mi è passata la voglia del caffè. Mi dici per quale motivo sei così scettica nei miei confronti?"
B:"Non lo so Cristia'. Sei la prima persona con cui ho parlato qua a Roma, ti ho incontrato al bar e ti sei subito mostrato sicuro di te. Ci conosciamo poco , quel poco che basta per dire che siamo follemente simili; il mio tatuaggio e il tuo anello, il modo di fare, la nostra pazzia e soprattutto la nostra connessione mentale. Per carità, non è una cosa negativa, però faccio fatica a fidarmi delle persone, in particolar modo di quelle troppo sicure di se"
C:"È vero Bea, siamo molto simili. Questa somiglianza però non deve per forza implicare dei contrasti fra di noi, non credi?"
B:"Sisi Cri lo so. Probabilmente è un mio limite"
C:"Non è un tuo limite, eravamo solo conoscenti. Sarò il primo a cercare di avvicinarmi a te, non in modo spavaldo come sempre e soprattutto da sobrio"
B:"Non sei costretto a fare niente Cristia', non ti preoccupare"
C:"Mi preoccupo Bea, mi preoccupo eccome. Io voglio starti vicino quando sei triste e voglio proteggerti dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai"
B:"Cosa fa signor Cosa, mi cita Battiato?"
C:"Eccome Bea, eccome"
Detto ciò mi accoglie fra le sue braccia.
B:"«Bea» è molto meglio di «ragazzina»"
C:"A me piace più il secondo"
B:"A me no"
C:"Non mi interessa ragazzina"
Io e Cristiano abbiamo parlato molto quel pomeriggio, ci siamo conosciuti di più; certo non in modo così radicale, ma sicuramente meglio di prima.
Una volta tornata a casa ho ripensato a lungo a quel pomeriggio, a quel parco e a quella panchina, a quelle emozioni. Non ne provavo di simili da tempo, dai primi anni del liceo durante i quali mi ero innamorata di un ragazzo parecchio più grande di me, quelle solite cotte adolescenziali. Il mio stomaco ha ricominciato a stringersi di nuovo.
[...] Dopo aver mangiato, mi dirigo a letto per distendermi e guardare la tv con tutta calma. Nonostante la serie tv sia molto interessante, decido di mandare un messaggio.
A: Tuft
Una giornalista in tv ha le fossette, mi sei venuto in mente. A volte te le sbranerei. Ti voglio bene
Ore 20:37
Da: Tuft
"It's a beautiful disaster
I get this feeling I can't waste
You're getting harder to resist
And maybe by the time I'll know
It would be too late to let you go"
Ti voglio bene pur'io
Ore 20:38
Leggo le parole di "Beautiful Disaster" e mi viene un sorriso spontaneo. Penso sarà difficile dormire stanotte, forse anche piu di ieri.
....Direi di si Bea, adesso sei in un casino più grande di prima...
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MAD WORLD/Lele Esposito/Cristiano Cosa
FanfictionBeatrice, 19 anni, è appena arrivata a Roma dalla sua cittadina della Lombardia. Qui sognava di cambiare la sua vita, il suo futuro e a piccoli passi ci riuscirà.