Muri

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P:"Gira qua a sinistra"
B:"Perche i nonni hanno cambiato casa?"
P:"Ormai hanno la loro età, era più comodo sia per noi che per loro essere più vicini"
La musica della radio è ormai un elemento fisso nella mia 500 blu jeans.
"Astemi in coma etilico per l'infelicità
la messa ormai é finita figli, andate in pace
cala il vento, nessun dissenso, di nuovo tutto tace.
E allora avanti popolo
che spera in un miracolo
elaboriamo il lutto con un Amen."
P:"Ma come? Non ascolti più Briga? Ci hai riempito la testa dicendo «quanto è bravo  Briga, quanto è bello Briga» e non l'ho ancora sentito da quando sono salito in macchina?"
B:"A pa', sto a Roma, parlo romano, e non solo per il luogo. Lo ascolto dalla mattina alla sera come sempre"
P:"Ah ecco. Mi sembrava strano"

[...]
M:"Sei sicura di non voler rimanere ancora un po? Un giorno in più non cambia nulla"
B:"Si mamma, stai tranquilla"
M:"Lele?"
B:"Non lo sento dalla partenza"
M:"Come mai?"
B:"È meglio così, dovevo chiarirmi le idee"
M:"È tutto a posto Bea?"
B:"Si tranquilla, era per sanità mentale mia"...Ti è servito veramente a qualcosa?...
M:"Va bene. Stai attenta mentre guidi"
Saluto i miei genitori con un grande abbraccio e salgo in macchina.
Questa settimana è stata fondamentale, dovevo capire alcune cose di me stessa e degli altri, e posso dire che dopo questi 7 giorni ho fatto davvero molta chiarezza.
Sento il telefono squillare... CRISTIANO
C:"Ciao ragazzina, dove sei?"
B:"Sono in autostrada, tra qualche ora sono a Roma"
C:"Come è andata dai tuoi?"
B:"Bene bene, sono stata con loro, con i miei nonni e ho riso un sacco. Mi hanno coccolata molto"
C:"Perfetto"
B:"Per cosa?"
C:"Perche adesso possiamo riprendere la guerra"
B:"Ma se seppellissimo l'ascia di guerra?"
C:"Chi? Io e te? Mai"
B:"Ma vai a cagare vai"
C:"Ti voglio bene anche io, stai attenta"
B:"Si, ciao Cristia'"
Come avevo detto a mia mamma, non sentivo Lele e Cristiano dal mio arrivo in Lombardia perche avevo bisogno di chiarirmi le idee. Avevo solamente detto loro il giorno in cui sarei ripartita.
C'è solo una piccola differenza: Cristiano mi ha chiamata, Lele no...Ti pesa così tanto Bea? Alla fine hai detto tu di volerti allontanare...
Questa cosa mi è sembrata molto strana: Lele è sempre stato molto protettivo con me, si è sempre preoccupato un sacco, ma nell'ultimo periodo ho notato la sua freddezza nel rapportarsi con me.
Che tutto sia stato scaturito da quel non-bacio? Non ne ho idea.
Ho bisogno di musica.
Play.
"Non ho mollato mai
un centimetro del mio passato
ho combattuto sempre
in bilico come un soldato
e spesso in cerca di un antidoto
che mi salvasse
dal diventare come un idolo
per queste masse
e dopo tutto
il bello è che sono rimasto uguale
nascosto nello stesso vicolo
stesso locale
stesso giornale
stesso articolo
stesse Marlboro
le mie giornate tipo
in fondo, mi hanno reso un uomo"
La voce di Briga mi riempie le orecchie e la testa. La prima volta che ho ascoltato una sua canzone ho capito quanto avesse quel qualcosa in più, quel qualcosa che mi avrebbe fatto affezionare a lui. Con il passare del tempo la sua voce e le sue canzoni sono diventate la mia casa. Le sue parole avevano la capacità di abbracciarmi e di dirmi:"Ehi, ce sto io". Da allora mi sono innamorata follemente di quel ragazzo romano che è stato etichettato ad Amici come "il ragazzo arrogante" ma che alla fine è stato definito come "un artista"e "un poeta maledetto".
Tutti si sono accorti di quanto Mattia avesse ragione: il suo nome ha scintillato in faccia ai maligni.
Che cosa mi aspetta a Roma? Non lo so. Da qualche giorno le mie certezze si sono disintegrate completamente, così come le fondamenta che avevo. Sinceramente penso di dedicarmi completamente allo studio e al lavoro, qualora le condizioni dovessero permettermelo...Certo Bea, perche credi di non incontrare nessuno vero? Di isolarti dal mondo?...

[...]
Sono finalmente arrivata a Roma.
Quanto mi mancava l'aria di questa città, il traffico, Villa Borghese, il Colosseo; ma anche i venditori ambulanti e i clacson insistenti.
Mi mancava il mio mondo.
Parcheggio la macchina scaricando la valigia e le diverse buste che mi avevano affibbiato nonna e mamma.
Prendo le chiavi per aprire la cassetta della posta....Le solite pubblicità di locali o negozi sconosciuti al mondo; ma non si rendono conto che il 99% della popolazione le butta?...
Sotto tutte trovo un foglio bianco piegato in quattro parti...Non è una richiesta di riscatto, vero?...
Lo apro.
Riconosco immediatamente la scrittura.
"Quando sono venuto a casa tua poco prima della partenza mi hai detto di voler tornare dai tuoi per qualche giorno. Avevi bisogno di chiarirti le idee per ciò che era successo qua a Roma. Io non ti ho fatto domande perche sono, ed ero, consapevole del fatto che uno dei motivi della tua partenza ero io, o meglio, quel quasi bacio che non è scattato fra noi. Adesso, mentre ti sto scrivendo questo, non ho idea del perché questo non ci sia stato o a cosa tu stessi pensando in quel momento. So solo che sei appena partita e io sono qua, davanti a un foglio come un coglione perche ho voluto rispettare questa tua volontà.
Mi vien da ridere perché sto pensando alla prima volta in cui ti ho incontrata qui a Roma: eravamo alla Stazione Termini e mi sei venuta addosso con la solita grazia che poi hai mantenuto nella conoscenza; sei caduta e ho cercato di aiutarti. Da lì non ci siamo più visti finché non ti ho incontrata mentre lavoravi al bar con Lele. Mi hai raccolto per strada quando ero ubriaco assecondando le mie fantasie da ubriaco, anche se ero ancora capace di intendere e di volere, cosa che tu hai capito solamente la mattina dopo. E poi quel pomeriggio ti sei addormentata di fianco a me, e la mia mente non ha capito più nulla. So che hai tenuto quel bigliettino che ho scritto mentre dormivi e, ti dico di più, lo tieni sul comodino.
Io ci tengo a te, ragazzina, e non ho la minima intenzione di lasciarti andare perche tra i due sono io il più forte.
Adesso userai questo foglio contro di me e allora avrai tu il coltello dalla parte del manico.
Anche se mi stai antipatica, molto, sei importante.
Ricordatelo.
Cristiano."
Sono rimasta senza parole e posso giurare che è accaduto pochissime volte. Non mi aspettavo tutto questo, soprattutto da lui.
Nonostante la stanchezza prendo borsa e chiavi decisa a correre da lui.
Scendo le scale.
Apro il portone.
Di fronte a me vedo una scena che non avrei mai voluto immaginare: Lele è appoggiato all'angolo della strada e si sta baciando, anzi mangiando oserei dire, una ragazza con una foga mai vista.
Adesso ho capito tutto: quella freddezza, quel non interesse, era tutto dettato da questa sua nuova frequentazione.
Proprio davanti a casa mia doveva venire a slinguazzarsi con quella? Non lo so io.
Che pezzo di merda....Ehi Bea, è la tua vita: che ti aspettavi?...
Non mi interessa.
Sono uscita di casa con l'intento di andare da Cristiano e questo farò.
Salgo in macchina e metto lo stereo a palla sapendo già cosa fare.

Suono in citofono.
C:"Chi è?"
B:"Scendi."
Non avevo intenzione di entrare in casa sua, sarei stata in svantaggio.
Sento i suoi passi per le scale...Ehi cuore, calmati...
Apre il portone...Adesso collasso...
C:"Bentor...."
Mi avvicino a lui molto pericolosamente, ma in questo momento non mi interessa per un cazzo.
Senza pensarci due volte lo bacio, attaccando finalmente le nostre labbra.
Non è un bacio come gli altri, è un bacio ricco di passione, uno di quelli che non rimangono come singolo atto ma che ne implicano uno subito dopo. È un bacio pieno di voglia e di necessità l'uno dell'altro. Eravamo nel nostro mondo, il mondo di Bea e Cristiano, e non avevamo la minima intenzione di uscirne.
Se me ne sono pentita? Proprio per nulla.
...Brava Bea, adesso si che hai fatto la cazzata...

MAD WORLD/Lele Esposito/Cristiano CosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora