Equilibri

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M:"Ehi Bea come stai?"
B:"Bene mamma, tu? E papà come sta? Si è preso qualche giorno?"
M:"Noi tutto bene, adesso che abbiamo ridotto le ore siamo molto più tranquilli qua in casa. Tu piuttosto, sicura di star bene? Mi sembri piuttosto fiacca"
B:"Certo ma' che sto bene"
M:"Non lo so. Mi sembri strana. Con Lele tutto a posto?"
B:"Sisi, adesso è qui con me. Ha fatto un salto prima di andare a lavoro"
M:"Salutamelo. Adesso devo andare, tuo padre mi sta chiamando. Non fare stupidaggini."
Quando ero più piccolina trattenevo tutto il dolore dentro di me, non parlavo con nessuno, implodevo. Non lo confidavo ad altre persone perche ritenevo fosse una cosa solo mia . Un giorno sono stata male e tutto quello che avevo dentro è uscito fuori creando gravi problemi. Da quel momento i miei genitori sono sempre stati attenti ai miei comportamenti, ai miei sguardi schivi e ai miei sorrisi finti.
B:"Ti saluta mia mamma"
L:"Perche non le hai detto niente?"
B:"Che senso ha farla preoccupare? È a più di 600 chilometri di distanza."
L:"Sei svenuta Bea, te lo ricordi si?"
B:"Certo che me lo ricordo. Tu mi hai detto che in bagno c'era un gran caldo giusto? Io soffro di pressione bassa. Svelato il mistero."
L:"Sei la persona più testarda che io abbia mai incontrato"
B:"Te ne sei accorto adesso scopettino?"
L:"Non chiamarmi cosi"
B:"Ah si? E altrimenti che me fai?"
Perche l'ho chiamato cosi? Perche ogni volta che uso quel soprannome si incazza in una maniera indescrivibile....Che divertimenti Bea...
Vedo il ragazzo avvicinarsi al letto.
Si scaglia su di me facendomi il solletico.
La mia risata si diffonde per tutta la casa.
L:"Com'è che mi hai chiamato?"
B:"Okay okay, nun te chiamo più cosi"
L:"Brava, vedo che hai capito"
Appoggio le braccia sulle sue spalle e cingo le mie mani dietro il suo collo. È distratto...Brava Bea: vendicati...
Gli tiro uno schiaffo.
Scappo velocemente dalle sue mani.
Corro giù dalle scale recandomi in salotto.
L:"Vieni qui Bea, tanto te prendo. Prima o poi ti stancherai: sei convalescente"
Cerco di correre verso la cucina ma mi bracca vicino all'ingresso...Ecco Bea, adesso è finita: morirai sotto le sue mani...
Si avvicina molto lentamente....Sta pianificando la tua tortura, e non hai nemmeno fatto testamento...
Mi fissa con occhi diversi dal solito, non erano occhi di vendetta e tanto meno di divertimento. Emanavano un'intensità tale da far incatenare i miei ai suoi.
La distanza fra i nostri corpi sta diminuendo molto lentamente...Ehi Bea, Terra chiama Bea...
I nostri nasi, così come le nostre labbra, sono molto vicini, pericolosamente vicini.
*TWEET*
La suoneria del telefono rompe l'alchimia che si era creata fra i nostri occhi.
B:"Scusa...."
Prendo il telefono.
Da: Vodafone
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Ore 10:56
Non so se ringraziare la Vodafone per avermi mandato questo messaggio precisamente in quell'istante. So solo che probabilmente, se non fosse arrivata nessuna notifica, quel bacio ci sarebbe stato. Eccome.
Vedo Lele parlare al telefono.
L:"Bea, Filippo mi ha chiamato dicendomi di raggiungerlo al bar perche sta avendo dei problemi"
B:"Vengo anch'io"
L:"Non se ne parla nemmeno Disaster, sei ancora convalescente"
B:"Vengo solo per farti compagnia"
L:"No. Innanzitutto non lo faresti, e poi è meglio non stancarti ulteriormente" e dicendo ciò si congeda dandomi un bacio sulla fronte.
Mi stupisce la sua capacità di fuoriuscire da situazioni imbarazzanti con una serenità senza paragoni.
[...]
Sento suonare il citofono con grande insistenza.
B:"Chi è?" ... Bea, il tuo tono scocciato è un qualcosa di meraviglioso...
C:"Aprimi"
Cristiano sta salendo le scale in modo quasi convulsivo oserei dire.
C:"Spiegami per quale motivo non mi hai detto che sei stata male. Ho incontrato Lele al bar stamattina e mi ha detto che ieri ti ha trovata svenuta in bagno. Non dovevamo creare una sorta di rapporto io e te?"
B:"Hai ragione Cristia'. Non te l'ho detto non per estraniarti dalla mia vita, ma solamente perche tendo a nascondere ciò che mi succede"
C:"Sei una cogliona, ragazzina"
B:"Lo so."
Detto ciò mi vado a sedere sul divano in salotto lasciandolo all'ingresso.
B:"Ti va di vedere qualcosa in tv?"
C:"Va bene"
B:"Ti andrebbe«Romanzo Criminale»?"
C:"Chissà perche me l'aspettavo"
Ho sempre amato quella serie tv.
Parla di Roma, della mia Roma, ma non la descrive sempre in maniera positiva.
La descrive come un ragazzo parla della sua ex: la odia ma ne è ancora follemente innamorato.
Quel pomeriggio è passato in un attimo, tra sparatorie e colpi al cuore, tra pensieri e risate.
Lele è diventato ormai il mio tarlo fisso.
Se non mi fosse arrivato il messaggio quel bacio ci sarebbe stato? Direi proprio di si.
Perche non ha ripreso il discorso? Forse non ne ha avuto tempo, d'altronde l'ha chiamato Filippo.
Ma voglio veramente riprendere quel discorso? Non lo so...Bea, hai paura di parlare con Lele? Secondo me sei solo confusa....
C:"Non credo tu stia pensando al Libanese giusto? A che stai pensando?"
B:"Nulla. Sono solo stanca"
C:"Facciamo che ci credo."
B:"Mi fai sentire la canzone che hai finito di scrivere l'altro giorno?" Cristiano, così come Lele, ha la passione per la musica, vuole vivere facendo musica. La prima volta che l'ho sentito cantare ho detto, dall'alto  della mia ignoranza:"Sembri un cantante dei borghi londinesi", suscitando il suo riso.
Lo sento intonare le prime parole di "Ritornerai"...Però Bea, mica un coglione...
"Cade la pioggia impetuosa su questo presente
non lo scorderò mai,
vivo le stesse emozioni che provo da sempre
tanto non chiamerai."

[...]
Suona il telefono. Lo schermo si illumina... TUFT.
Mi sono appena svegliata e intorno a me non vedo più Cristiano.
L:"Ciao Disaster"
B:"Ehi Tuft, come stai?"
L:"Bene tu? Ti va se stasera passo con dei panini del Mc e ci vediamo qualcosa in tv?"
B:"Certo! Più che bene"
L:"A dopo allora. Nun fa cazzate"
Controllo il telefono, non ci sono notifiche.
Noto sul tavolino di fronte a me un biglietto e riconosco la scrittura di Cristiano
"Vederti dormire di fianco a me me pare molto strano, sembri una bambina estremamente dolce. Poi te sveji e sembri TheRing. Che ce dovemo fa?
Te vojio bene lo stesso.
Cristiano"
Quelle costanti battute sul mio carattere mi fanno sempre ridere perche so che lui è peggio di me.
In fondo al foglio noto un'altra frase "dai l'equilibrio al mio mondo".

MAD WORLD/Lele Esposito/Cristiano CosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora