Back to black

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..."Ehi Amore svegliati.. Devi andare a lavoro"
Cerco di aprire gli occhi con molta difficoltà.
No. Non ho voglia.
C:"Dai Bea, non fare i capricci"
B:" Cri'. Ancora 5 minuti"
Finalmente non sento più nulla. Dopo 30 secondi percepisco un peso dalla parte opposta del letto, il materasso si abbassa. Intercetto il profumo di Cristiano, questo vuol dire che si sta avvicinando. Mi giro di spalle...Pessima idea Bea, pessima idea...
Sento alzarsi il bordo della maglia e il calore delle labbra di Cristiano appoggiarsi sul mio fianco per salire sempre più su.
C:"Per...me...possiamo...rimanere...così...tutto...il...giorno" detto ciò si indirizza verso il mio collo. Si concentra poco sotto la mascella.
B:"Non lasciarmi segni che devo andare a lavoro" dico dopo essermi ripresa da quella situazione di ecstasy.
C:"Così tutti sanno che questa bellezza è solo mia"
B:"Oppure che sono caduta dalla bicicletta e ho picchiato contro il manubrio"
Lui scoppia a ridere ma non si sposta e termina ciò che avevo iniziato.
Sul mio volto nasce un sorriso a 32 denti ricordando i fatti appena accaduti.
Mi siedo appoggiandomi alla testata del letto e vedo Cri avvicinarsi.
C:"Buongiorno ragazzina" dice dandomi un bacio.
B:"Buongiorno a te"
C:"Allora ha intenzione di andare a lavoro o no?"
Guardo l'ora.
B:"Oh si, subito"
Corro in bagno per vestirmi. Indosso una camicia bianca, dei semplici leggins neri e degli stivaletti bassi dello stesso colore. Mi guardo allo specchio per sistemarmi trucco e capelli e noto la figura di Cristiano a petto nudo camminare nella mia direzione.
C:"Ti preferivo con la mia maglietta dei Nirvana" dice cingendomi il fianco
B:"Anche io" gli rispondo ammiccando.
Prendo le chiavi, la borsa e apro la porta di casa.
C:"Ti va se ti vengo a prendere oggi e poi ti porto in un posto?" lo sento urlare dalla cucina
B:"Certo. A dopo"

Dopo quel bacio, io e Cristiano abbiamo iniziato a frequentarci. Non viviamo insieme, ma capita qualche volta che io passi la notte a casa sua o il contrario.
Lo amo? Non lo so, credo sia troppo presto per dirlo. Sicuramente non gli voglio bene come un amico, ecco.
E Lele? Eh. Con Lele non ho più lo stesso rapporto di prima, non camminiamo più per le vie di Roma con la birra in mano e dopo lavoro non ci fermiamo più sulla terrazza. Lui ha iniziato a frequentare Ludovica, così si chiama, e io Cristiano.
Suono del campanello.
Stranamente c'è Filippo dietro al bancone.
F:"Ciao Bea! Cristiano non ti ha accompagnato oggi?"
B:"No Fil, era impegnato"
Lele esce dal retro.
L:"Probabilmente stava bevendo una birra"
Non credo abbia capito che è stato lui a comportarsi da merda.
B:"E Ludovica? È andata a comprare i croccantini? Attento a non farla morire di fame"...Ehi Bea, ti conviene calmarti...
F:"Okay.. Vi lascio a voi eh. Torno in ufficio"
Detto ciò Filippo si congeda entrando nella prima porta dietro al bancone.
B:"Ma la vuoi smettere? Non dico di tornare come eravamo prima, ma almeno un rapporto civile"
Non mi risponde e si incammina in direzione di un tavolo.
Diciamo che tra noi non c'è più alcun rapporto. Insultiamo i rispettivi fidanzati.
Ormai Filippo ha perso tutte le speranze; non ha capito il motivo di questo cambiamento repentino, anche se penso se lo sia immaginato.

[...]
B:"Lele io ho finito, vado."
L:"Vai vai"
Gli parlo ancora solo per mantenere una sorta di rapporto civile, per non annullare completamente quello che c'era fra di noi perche sono convinta che non sia andato distrutto con questa facilità, ma a quanto pare qualcun'altro non la pensa come me.
Lascio questi problemi al di là della vetrina, almeno cerco.
Corro verso Cristiano.
Lo abbraccio e con un colpo di reni riesce a sollevarmi e io ne approfitto per agganciare le mie gambe al suo bacino.
C:"Ma tutta questa dolcezza?"
B:"Mi sei mancato e sono curiosa di questo posto"
C:"Lo conosci"
Detto ciò mi prende la mano e ci indirizziamo verso la sua macchina. Abbiamo deciso di lasciare la 500 fuori dal bar, l'avrei ripresa poi al ritorno.
B:"Posso accendere la radio?"
C:"Va bene"
Forse per il destino, forse per una coincidenza, al posto della radio parte il lettore cd e dalle casse fuoriescono le note armoniche di "Ritornerai". Non era arroganza, ne mancanza di modestia: quel cd doveva essere spedito ad una casa discografica e Cristiano ne stava imparando a memoria ogni singolo secondo per apparire al meglio. Si è sempre mostrato come il ragazzo più sicuro del mondo, ma in realtà ha una paura tremenda di fallire.
Intono qualche parola della canzone, lo vedo sorridere e, timida come sono, smetto subito.
Cristiano prende la mia mano e le da un bacio sul dorso.
Il mio rapporto con lui è stato burrascosco sin dall'inizio: ci insultavamo ma poco dopo stavamo seduti su un divano a parlare.
Scendo dalla macchina riconoscendo immediatamente questo luogo.
Mi ha portata nel parco della prima uscita, dove abbiamo chiarito un po' di cose.
...Flashback...
Si avvicina ad un parco completamente desolato, senza neanche un bambino.
B:"Che ci facciamo qui?"
C:"Mi è passata la voglia del caffè. Mi dici per quale motivo sei così scettica nei miei confronti?"
...Fine flashback...
B:"Come mai mi hai portata qui?"
C:"Volevo portarti in un mondo isolato. Mi sei sembrata piuttosto turbata questa settimana"
B:"Problemi a lavoro, nulla di importante"
C:"C'entra Lele?"
B:"Anche, perche?"
C:"Quando entravo nel bar vi vedevo ridere e scherzare. Non parlate più e noto questa ripercussione sul tuo umore."
B:"È lui che non vuole parlare con me"
C:"E tu sei il perche?"
B:"No. Però se non vuole lascialo li per i cazzi suoi"...Lo vuoi veramente?...
Mi abbraccia forte e restiamo su quella panchina a parlare fino al tramonto.
Subito dopo mi accompagna a prendere la macchina.
Avevo bisogno di stare a casa da sola per pensare, non solo al mio rapporto con Lele, ma anche a me stessa e al mio umore.
Nonostante io abbia la figura di Cristiano, che mi fa star bene e mi fa sorridere, non riesco ad essere serena. Lele era fondamentale e non averlo più ha creato un vuoto dentro di me. Non c'è secondo fine, lui è il primo amico che ho trovato qua a Roma e l'unico a conoscermi davvero bene. Abbiamo rotto i rapporti e non so nemmeno il motivo; tutto questo mi fa dare di matto. Ho bisogno di chiarezza, voglio sapere la motivazione di questo suo comportamento.  La necessito per sanità mentale mia.
A: Lele
Ho bisogno di capire. Non
mi interessa se a te non
importa nulla di tutto quello
che è successo, ma io ci sto
di merda. Domani dopo il
turno beviamo una birra
come ai vecchi tempi.
Ore 20:14
Ho svuotato una parte del bagaglio che mi portavo dietro
Da: Lele
Va bene.
Le birre le porto io.
Ore 20:16
...Benissimo Bea, adesso devi solo concentrarti e non cedere...

MAD WORLD/Lele Esposito/Cristiano CosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora