2: "I suoi occhi."

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Collage di València, 10:30 del mattino.

La macchina è finalmente ferma dopo 4 ore di viaggio, e mentre i miei genitori mi aiutano con i bagagli, guardo la mia università da lontano.
« Bene Josie, sta attenta e chiamaci sempre, se c'è qualche problema avvisami mi raccomando. » dice mio padre abbracciandomi calorosamente, e la stessa cosa ripete mia madre, con la quale faccio lo stesso.
Dopo svariate raccomandazioni, saluto i miei genitori, i quali vedrò presto poiche per fortuna non abitano poi così tanto distanti da qui.
Poi finalmente prendo i bagagli e mi dirigo all'interno dell'Università.
Mentre faccio un po' di strada per dirigermi all'interno della scuola, noto un grande giardino, e rimango a bocca aperta: ci sono ciliegi, meli, more, lamponi, di tutto.
Sono sempre stata un appassionata di botanica fin da piccola, leggevo spesso libri e io e mia madre facevamo diverse passeggiate per le foreste e per i campi per poi sdraiarci sui prati e farci un abbuffata di frutta che si trovava qua e là in mezzo si cespugli.
Nella casa dei miei genitori abbiamo un piccolo orto dentro al quale abbiamo piantato di tutto: patate, pomodori, mele, pere, fragole, ciliegie e molto altro.

Inizio a guardarmi intorno e senza accorgermene entro in quello che deve essere il giardino della scuola.
Improvvisamente mentre mi volto, la mia attenzione viene attirata da un ragazzo seduto sopra un muretto, con una sigaretta in mano che mi guarda impassibile.

Senza neanche accorgermene inzio a fissarlo a mia volta; ha i capelli di un castano scuro, una pelle chiara quasi senza nessuna imperfezione se non delle piccole lentiggini, le labbra rosee socchiuse, e due occhi di un blu spettacolarmente intenso che mi catturano appena ci passi gli occhi sopra.

« Tu.» mi dice il ragazzo, continuando a fissarmi e a fumare la sua sigaretta.
« Si? » gli chiedo sperando mi chieda come mi chiamo per poi poter sapere il suo nome.
« Perché mi fissi?» Mi domanda socchiudendo gli occhi e scuotendo il capo in avanti.
« Beh, non ho di certo iniziato io sai. » ribatto, mettendo le braccia conserte.
« Sei percaso nuova? Sei piuttosto piccolina. Non ti ho mai vista da queste parti.» cerco di mantenere la calma alla pronuncia del suo piccolina perché nella mia testa vedo girare ceffoni sulla sua guancia.
« Si sono nuova, ma non sono piccolina e se vuoi evitare di ritrovarti sulla faccia una bella manata non ripeterlo.» Dico aspettando la sua prossima mossa.
« Calma e tira le unghie in dentro gattina, che arroganza.» mi dice, buttando fuori il fumo dalla bocca e sorridendo.
« Ma guarda un po' che ora si è fatta..» dico fingendo di guardare il mio orologio inesistente sul polso per prenderlo in giro: « È proprio ora che me me vada dagli stupidì intorno a me!" dico incamminandomi verso l'uscita del giardino, ma quando me ne sto per andare, il ragazzo scende dal muretto e mi viene incontro.
Ma cosa vuole sto stangone?
Mi guarda soddisfatto, poi si gira e alza una mano senza voltarsi:
«Ci vediamo in giro.. micia.» dice poi girandosi da un momento all'altro sgarbatamente.. bene ora so da chi devo stare alla larga.

Innervosita, inizio ad incamminarmi verso la hall della scuola che, a parer mio è davvero enorme.
Mentre cerco la segreteria per consegnare i miei moduli di ammissione noto da lontano due ragazze vicino agli armadietti che parlano tra di loro.
Una é alta e magra, ha gli occhi di un verde chiaro e i capelli castani corti. L'altra invece ha delle belle curve al punto giusto, ha gli occhi azzurri e i capelli di un biondo chiaro. Entrambe notano che forse le sto fissando un po' troppo e vengono verso di me.

« Devi essere tu la nuova arrivata giusto?" Mi chiede la ragazza dai capelli corti e io annuisco sorridendo.
« La preside ci ha incaricata di mostrarti l'intera università e i diversi corsi per poi accompagnarti ai dormitori e alla tua camera. Non ti preoccupare presto la incontrerai. Io sono Ava e lei è Samantha, è un piacere conoscerti!" Mi dice con un grande sorriso e io non posso far altro che presentarmi e stringerle forte la mano, presentandosi anche all'altra ragazza.

Così freddi, quasi come il ghiaccio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora