7:15 del mattino, dormitori.
Il suono più fastidioso che io abbia mai sentito mi fa svegliare nervosa.
Spengo la sveglia e mi alzo dal letto per andare direttamente in bagno a guardarmi allo specchio, e rimango scandalizzata.
Ho tutto il trucco colato e i miei capelli sono completamente in disordine.Entro in doccia e decido di prepararmi molto velocemente. Metto un filo di eyeliner, un po' di mascara e mi lavo i denti.
Torno in camera e prendo un maglione nero dall'armadio abbinati a dei jeans neri, come il carbone. Metto le mie Adidas Superstar bianche e preparo lo zaino con i libri e i quaderni delle materie di oggi. Mi do un'ultima sistemata allo specchio prima di uscire dal bagno, e quando mi incammino per prendere il telefono sul mio letto, sento improvvisamente la porta aprirsi e mi irrigidisco di scatto chiedendomi chi possa avere le chiavi della mia stanza.
Una ragazza dai capelli biondi, alta e magra, entra nella stanza e quando i nostri occhi si incontrano, non possiamo che scoppiare a ridere insieme.
Mia cugina Rachel mi corre in contro e ci uniamo in un grande e caloroso abbraccio.
R:«Non ci posso credere! Da quanto tempo non ci vediamo Jo! Mi sei mancata tantissimo! Purtroppo ho avuto molto da fare con i preparativi dovuti al collage, ma non so se hai saputo che ho chiesto di mettermi in stanza con te. Per questo ieri mattina ti ho chiamato, volevo solamente avvisarti di questa cosa.. nessun problema vero?» mi chiede giocando con le dita timidamente.
J:«Ma scherzi? Sono così felice, non pensavo venissi anche tu in questo college.. Dio sono così contenta!» grido, nonostante siano le 7:10 di mattina, abbracciandola fortissimo.Sono molto sollevata ora che devo condividere la mia stanza con una ragazza molto intelligente e simpatica nonché mia cugina.
J:«Gia sono molto felice di rivederti anche io! A che ora hai le lezioni?»
R:«8:10 ho Latino, tu?»
J:«Io a quell'ora ho Biologia, se vuoi a pranzo verso le 12:00 possiamo incontrarci così andiamo a mangiare insieme, va bene?» le chiedo, anche perché non ho la più pallida idea di dove sia la mensa.
R:«Certo, incontriamoci qui. A dopo allora!»Ci salutiamo dandoci un abbraccio e un bacio sulla guancia, e poi esce dalla porta della nostra stanza.
Do uno sguardo all'orologio per controllare l'orario e sono le 8:11.
Cavolo sono in ritardo, ed è solo il mio primo giorno.Esco dalla stanza e inizio a correre il più veloce possibile guardandomi ogni tanto intorno per cercare l'aula di biologia. Quando arrivo davanti alla classe, la porta si sta per chiudere così faccio uno scatto felino e la blocco.
J:«S-scusi per il ritardo.» balbetto guardando il professore e ritrovandomi gli occhi addosso di tutta la classe.
«Oh lei deve essere la... signorina Josie Foster. Benvenuta all'università di València e buon inizio! Si sieda vicino a Parker per il momento.» mi dice gentilmente il professore ignorando il mio ritardo. Quando entro in classe vedo subito Ava e di fianco a lei Samantha che mi salutano mandandomi dei baci volanti.
Quando guardo il banco vuoto che il mio professore mi ha indicato noto che come compagno di banco ho Ethan, il ragazzo che ho conosciuto alla festa.Quando mi siedo posizionando lo zaino e le mie cose, mi sento subito osservata.
Giro gli occhi a destra e lo vedo. Il ragazzo del giardino e dagli occhi blu è lì che mi fissa, e quando si accorge che lo fisso anche io mi fa un piccolo sorrisetto, del quale non posso che rimanerne incantata.
In questo momento non so cosa mi prende perché le mie guance vanno a fuoco. Come è possibile che siamo tutti in classe insieme? Dimmi per favore che almeno lui ha degli orari diversi, non lo sopporto e non so perché.E:«Josie.. tutto apposto? Ti senti bene?»
Ethan si rivolge a me preoccupato mettendo una mano sulla mia fronte per sentire la febbre, e il mio rossore non fa altro che aumentare, perché diciamocelo, anche Ethan è bello.
J:«Sisi, tranquillo tutto bene!..»
Cerco di calmarmi e ad un tratto il professore mi chiede di alzarmi e di presentarmi a tutti, e così inizio di nuovo ad agitarmi.
J:«Salve a tutti. Io sono Josie Foster. Ho 18 anni, vengo da Madrid e spero che andremmo d'accordo.»
«e poi?» mi chiede il prof con un sorriso e io non capisco a cosa si riferisce.
J:«e poi cosa?»
«dicci cosa ti piace fare!» mi dice convinto, e così ci penso.
J:« Beh.. mi piace fare delle passeggiate in riva al mare da sola per pensare, mi piace la musica, i film d'azione, leggere dei romanzi e mi piacciono moltissimo le moto..» e quando dico quest'ultima cosa, il ragazzo dagli occhi blu cambia espressione e il suo sorriso svanisce nel nulla, ma io riprendo a parlare: «Sono una ragazza molto schietta, determinata, solare e adoro fare nuove amicizie perciò spero che andremo facilmente d'accordo.» dico infine rivolgendomi a tutta la classe con un grande sorriso, il professore mi ringrazia e io vado al posto.
La prima lezione la passiamo a chiaccherare insieme per conoscerci meglio e devo dire che il prof. Steven è molto simpatico. Quando la lezione finisce mi catapulto fuori dalla classe per raggiungere la segreteria, dato che il professore Steven mi ha ricordato dei moduli che ho da compilare e degli orari che ho da chiedere a Velia, la segretaria.
Improvvisamente qualcuno mi afferra il polso e quando mi giro mi ritrovo il ragazzo dagli occhi blu davanti.«Andiamo. Il professore mi ha chiesto di accompagnarti in segreteria.» mi dice freddo tirandomi con se.
Mi porta al piano inferiore e tra gli sguardi di tutti mi sento molto in imbarazzo, così cerco di levarmi dalla sua presa.
J:« La vuoi smettere di comportarti così! Non so neanche il tuo nome.» dico schietta fermandomi e lui si gira di scatto.
B:« Ancora con queste unghie micia? Mi chiamo Blake, contenta?» dice e io rimango a fissarlo mentre si dirige alla segreteria davanti a noi chiedendo i moduli e gli orari per me.
Ha una maglia a maniche corte nera che fa intravedere i muscoli delle braccia, dei jeans neri strappati alle ginocchia e un paio di all star bianche.B:«Grazie Velia, gentile e bellissima come sempre.» Dice alla segretaria bionda di qualche chiletto, che mi guarda e mi sorride e io ricambio intenerita.
B:«Questo è il tuo orario settimanale, ti ho portata qui così sai dov'è la segreteria. Ecco tieni.»
Mi dice sorridendo, e subito noto quanta bellezza ho davanti ai miei occhi.
Ha un piercing al sopracciglio destro.. cavolo gli sta proprio bene.B:«Ci senti? Ehi. Sto parlando con te ragazzina!» Mi da un piccolo pizzicotto sullo zigomo.
J:«Aia! Ma che fai? Improvvisamente diventi simpatico e mi aiuti e poi il secondo dopo mi pizzichi?!» Dico infastidita.
Gli do un pugno sulla spalla, lui fa finta di farsi male ma quando mi guarda ridere per la scena, si avvicina lentamente a me e io ho il cuore in gola.
Le mie labbra sono attualmente a 10 millimetri dalle sue e ho il respiro affannato, ma mi riprendo quasi subito, perché io non la do vinta a nessuno.
In quel momento mentre pensa di avermi in pugno gli tiro uno schiaffo sulla spalla, e questa volta non se l'aspettava.
J:«Nessuno mi frega. Tantomeno un ammasso di muscoli.» mi scappa da dire e me ne accorgo subito dopo, tappandomi la bocca.
B:« Stai attenta a quel che fai, appunto perché sono muscoloso devi evitare di consumarli quando mi guardi. Ti vedo benissimo ragazzina.»
Mi fa l'occhiolino e se ne va via ridendo.
Che bel pezzo di..
Già perché brutto non è.. maledizione a me.Vado alla lezione di arte, che passa molto velocemente, tra gli sguardi maliziosi di Ava e Sam, tra Ethan che mi diceva che non sapevo disegnare e Blake che mi lanciava palline di carta con su scritto:
"Micia, prosciugami di meno la prossima volta. Mi sento così stanco per colpa tua ora." E io che gli imitavo con il labiale: "molto divertente!" Questo ragazzo non fa che rendere le cose piu' difficili.. non riesco minimamente a concentrarmi sulla lezione a causa del nostro continuo punzecchiarci. E' interessante lo ammetto, ma non so quanto mi possa essere d'aiuto dopo essermi ritrovata già in passato con un ragazzo simile alle calcagna che non voleva lasciarmi stare. Ma di sicuro, non conoscendolo non posso far altro che conoscerlo, perché ammettiamolo, il grande ammasso di muscoli è interessante.Si fanno le 12:30 così esco dalla classe e vado in camera per aspettare Rachel e andare a pranzo insieme a lei.
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Così freddi, quasi come il ghiaccio.
RomanceUna ragazza di 18 anni, alta, magra e dagli occhi verdi, lascia la sua famiglia per iniziare un nuovo percorso di studi. Lasciandosi il passato alle spalle caratterizzato da lotte, misteri e da gare clandestine, avrà diverse avventure che la travolg...