4: "Un vestito niente male."

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Dormitori, 21:30 di sera.

É dalle 18:30 che sono sul mio bellissimo letto a leggere uno dei miei romanzi preferiti "Poirot sul Nilo", e non ho assolutamente intenzione di schiodarmi da qua... ma qualcuno che sembra avermi letto nel pensiero e che voglia assolutamente disturbarmi, bussa insistentemente alla mia porta.
Quando apro la porta mi trovo davanti Ava e Samantha, gia pronte per la festa di stasera nei loro abiti magnifici.. sono davvero bellissime. A quanto pare non sono contente di come appaio io, che sono in pigiama, perché appena mi vedono rimangono a bocca aperta.
A:«Oh Dio mio. Josie sono le 21:30!»
Mentre Ava é impegnata a lanciare imprecazioni e a sventolarsi aria con la sua pochette, Samantha mi guarda:
S:«Sei fortunata che mia madre è una stilista. Avanti ti aiuto io, tanto ho capito che non sai cosa metterti.» dice in fretta senza darmi la possibilità di parlare e corre poi a cercare un vestito adatto per me nella sua stanza.
Ava nel frattempo è andata a prendere i trucchi in camera e con velocità fa di ritorno, posizionandoli tutti sul mio bancone. Tutto questo non poteva che mettermi ansia, e ancora più ansia me la mise Sam che tornó in camera mia con 5/6 abiti in mano.

Mentre Ava mi truccava e mi stirava bene i capelli, Samantha mi fece vedere tutti i suoi abiti, per poi giungere ad una conclusione.
L'abito in se era di un bordeaux scuro, scollato ma davvero fantastico.
Mentre Ava e Samantha tronano nelle loro stanze a riporre tutto, mi metto velocemente l'abito e mi specchio.

Wow, quasi non mi riconosco. È proprio un vestito niente male e con questo trucco e con i capelli lisci sembro davvero un altra persona.
Mi giro verso di loro e dico:
J:«Tadaaaa! Come sto?»
Si girano e rimangono di stucco. Parlano fra di loro esultando e mi guardano sorridendo.
A:« Sei stupendaaa!»
S:"Quest'abito ti sta veramente bene! Ahhh mamma grazie grazie grazie!"
A:"Concordo pienamente! Grazie mamma di Sam! Vedrai stasera farai una strage! Ora mettiti questi tacchi neri e andiamo."
J:"Grazie ragazze, davvero." le abbraccio ringraziandole ancora e entusiasta, vado a mettermi le scarpe.
Con i tacchi fortunatamente non ho nessun problema, anzi, da piccola ci camminavo sempre. Facevo le sfilate e i miei genitori mi applaudivano ridendo e dandomi voti; non sono mai scesa di sotto del 9. Si ho dei bellissimi e bravissimi genitori lo so, lo so.
Prendo un giacchino di pelle nera e la borsa di Michael Kors regalata da mia mamma, usciamo dalla stanza e ci avviamo al parcheggio.
Fuori dal college, io e Ava aspettiamo che Samantha ci venga a prendere e parliamo del più e del meno.
A:«Ho visto che nell'altro letto nella tua camera c'erano vestiti, magliette e jeans buttati sul letto, hai già conosciuto la tua compagna di stanza?»
J:«No sfortunatamente ancora no, ma spero sia una brava persona, non voglio avere rogne con una persona con cui dovrò condividere la mia stanza e la mia stessa aria ecco. Non vorrei che morisse accidentalmente.» dico molto decisa.
A:«Wow non mordere Josie! Sai, qui in questa scuola ci sono molte ragazze che possono sembrare esteticamente vanitose, troie e bulle per i loro modi di sembrare all'altezza di tutto, ma poi appena ci parli cambiano totalmente. Io e Sam ad esempio ci conosciamo solamente da qualche settimana, cioè da quando siamo qui. Siamo arrivate prima di tutti e all'inizio ci odiavamo anche senza parlarci. Mi sembrava la solita riccona del cazzo che si vanta e cambia ragazzo come le mutande.. Ma poi per sbaglio ci siamo scambiate i quaderni e tutto è nato da li. Abbiamo iniziato a parlare e l'ho trovata molto simpatica e interessante così abbiamo stretto molto. Ed ora eccoci qua, insieme.»
La vedo molto convinta della sua amicizia, spero di diventare anche io amica di loro due.

Spero anche di non incontrare Lexie maledizione.
Una ragazza bionda dagli occhi castano chiaro, e con le tette rifatte.
La "puttanella psicopatica" della mia scuola, questo era il mio soprannome per lei. "Fermi arriva la puttanella psicopatica." Ho davvero paura che venga anche lei all'universitá poiché ricordo che i penultimi giorni di scuola continuava a ripetere che il padre, lavorando lì vicino l'avrebbe sicuramente spedita lì per essere più comoda.
Non mi sono mai fatta mettere i piedi in testa, neanche da lei. Le ho sempre risposto, mi ricordo che odiavo sentire la sua voce stridula nelle mie orecchie che diceva "Foster, stai attenta, tu non sai con chi stai parlando! Io sono Lexie Termon e te lo ripet.." e poi me ne andavo nella maniera più calma e composta. Mi stimavano tutti solo per quello, quante risate. Solo spero di non incontrarla qui, dato che qualsiasi cosa io facevo, alla fine la faceva anche lei solo per dispetto.

Sentiamo un rumore forte davanti a noi e ci giriamo: Okay, Samantha è davvero una riccona come diceva Ava.
Bugatti bianca opaca.
Quando saliamo sopra a quel gioiellino, Samantha ci dice di non sbavare TROPPO altrimenti le macchiamo i sedili e da lì capisco che oltre ad essere ricca e un po' snob, è anche una simpaticona.
Lei stessa inizia a mettere a sgasare e così, con la musica a palla e tanta voglia di divertirci, ci avviamo verso la confraternita.

Così freddi, quasi come il ghiaccio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora