Capitolo 5

213 32 46
                                    

"Ti va di andare un po' fuori?" Domando timidamente, dopo un'ora e mezza di conversazione. Non abbiamo parlato di nulla in particolare,qualcosa qua e qualcosa la. Sembra che ci conosciamo da una vita,anche se non è così.
"Certo." Mi sorride facendomi strada.Apre la porta scorrevole, proprio come la mia e mi fa uscire per prima, da vero gentiluomo. Guardo subito in alto cercando la mia fedele amica. "La luna è davvero bellissima stasera." Si mette accanto a me , anche lui con lo sguardo puntato verso la volta celeste.
"Lo è sempre, ma si, stasera sembra più luminosa del solito." Non abbasso lo sguardo. Mi sento più sicura se guardo verso su. "Sai, l'eclissi lunare risulta essere fondamentale per la spiegazione di alcuni miti presenti nelle culture primitive: spesso il fenomeno è spiegato con il fatto che un animale o un essere mitico tenta di divorare l'astro e in genere si reagisce provocando rumori per allontanare l'essere che minaccia la luna." Dico tra me e me. Mi sono sempre informata su tutto ciò che riguarda questo satellite che mi piace tanto.
"Come fai a sapere questo bizzarro mito?" Sogghigna e io lo guardo, sospirando appena. Siamo al buio e il suo viso illuminato dalla luce pallida della luna è veramente fine.
"Sono un'appassionata: la luna è sempre stata la mia cosa preferita." Mi alzo la manica del maglioncino, mostrando la fase lunare sul mio polso e lui si alza entrambe le maniche della felpa che indossa. Io sono sbalordita da questo ragazzo, ogni secondo un po' di più.
"Eclissi di luna rossa, la mia preferita." Sembra molto fiero del suo tatuaggio; sono tre sfere per ogni parte interna del braccio, quella più vicina al gomito è una luna rossa che sfuma nel nero, mentre scendendo l'ultima sfera è completamente nera.
"Invece- si appoggia alla ringhiera di schiena, così da avermi difronte a lui- tu, non sei di qua." I suoi occhi diventano fessure. Sembra incuriosito.
"No, vengo da Londra; ma neanche tu non sei di qua. Il tuo accento e quello di David sono molto simili,sei australiano anche tu?" Non risponde, mi sorride soltanto, uno di quei sorrisi accattivanti e nuovamente ci osserviamo per qualche secondo. Osservarlo in silenzio potrebbe essere la mia nuova attività preferita.
Il telefono mi squilla, così guardo lo schermo,rispondendo subito.
"Robert?" Chiedo sospetta. Se è alla festa, perché sta importunando me?
"Selene, perché non sei alla festa? Tutto ok?" Risponde col suo solito fare apprensivo. Mi allontano da Ashton, facendogli un gesto con la mano come a dirgli che è tutto ok.
"Si, va tutto bene, non c'era bisogno di chiamare." Batto il piede sul terreno. Mi sto innervosendo: ok siamo amici, oltre il fatto che è il mio capo, ma non può chiamarmi solo perchè ne ha voglia. Sono stata chiara, lui non mi piace.
"Non ti alterare, domani . Cioè a domani, Sono ubriaco." Ride e riattacca. Quanti problemi ha quel ragazzo?
"Tutto ok?" Chiede Ashton. Non mi guarda, prende un pacchetto di sigarette dalla tasca dei pantaloni, ne estrae una e riposa il pacchetto, poi prende l'accendino e mette la sigaretta tra le labbra e infine la accende.Fa il tutto come meccanicamente, come se avesse fatto la stessa azione già così tante volte da essere quasi spontanea.
"Si,tutto bene." Mi appoggio alla ringhiera, sporgendomi verso le strade affollate di New York. Non lo faccio spesso, di solito guardo in alto, non in basso, ma anche giù c'è uno spettacolo affascinante. Vedo tante piccole luci muoversi e i grattacieli illuminati...Sembra quasi magia. "Sai ieri mi hai dato la possibilità di pensare" Gli rivelo senza saperne il motivo. Lui sta in silenzio per un po'.
"Spiegami." Si posiziona come me,poi aspira il fumo e non appena lo guardo, lo butta fuori in una nuvola grigia, che per un attimo mi fa apparire il suo volto quasi appannato.
"Ieri ero da KFC con il mio capo, che è anche il mio collega. Si è strano. Gli piaccio e me l'ha detto esplicitamente ieri, due secondi prima che arrivassi tu con tutto quel ben di Dio.Intendo il pollo..." Scuote la testa divertito. "E io in quella frazione di secondo ho avuto il tempo di pensare a cosa rispondergli,cercando di non farlo stare male." Sospiro perchè so di non essere riuscita nel mio intento.
"Ha funzionato?" Butta la sigaretta giù dal balcone e io lo guardo male. Ovviamente doveva avere qualche difetto...
"Si, credo...No" Sospiro. "Mi ha appena chiamata;non penso si sia già dimenticato di me." Scrollo le spalle, lui ride, ma in maniera diversa. Lo guardo sottecchi, inarcando un sopracciglio.
"Hai due risate diverse?" Sono scioccata. Lui annuisce, passandosi una mano tra i capelli.
"Avril, la mia migliore amica, dice che ne ho dieci." Afferma soddisfatto. Mi continua a lasciare senza parole.
Guardo l'ora dal cellulare:02:33. "È davvero tardi e domani ho il turno di mattina. Mi dispiace devo andare." Il suo viso si rattristisce proprio come il mio.
"Ormai siamo vicini di casa che finalmente sanno l'esistenza l'uno dell'altra, quindi penso che ci rivedremo." Mi accompagna alla porta, attraversando tutto l'appartamento. Io annuisco, consapevole che lo rivedrò più volte da KFC che qua.
"Buonanotte Ashton." Dico andando verso il mio appartamento
"Notte Selene." mi volto a guardarlo e ci scambiamo un sorriso. Entro in casa e mi chiudo la porta alle spalle;posso finalmente sospirare. Le luci sono accese, segno che qualcuno è già rientrato a casa.
Vado nella mia stanza, il più silenziosamente possibile e trovo un David già sotto le coperte che fa di tutto per stare con gli occhi aperti. Mi siedo sul letto e levo le scarpe.
"Dobbiamo parlare." Biascica, tenendosi letteralmente le palpebre aperte con le dita. Fa paura.
"Che ne dici se ora dormi? Ne parliamo un altro giorno, qualsiasi cosa tu voglia dirmi." Mi levo i vestiti, noncurante del ragazzo inquietante che mi fissa. È un donnaiolo, ma io so che sotto sotto se dovesse scegliere tra me e mio fratello sceglierebbe Gregory.
"Ora! Voglio sapere di te e Ashton, ho visto qualcosa nel modo in cui lui ti guardava. Sembrava assorto, dedito a te ancora prima di conoscerti." Spiega, raggomitolandosi tra le coperte a mo di gatto.
"Non lo so Dav, lui ha un qualcosa di così pericolosamente affascinante." Scuoto la testa per poi mettermi anch'io sotto le coperte. Non so neanche io come sono arrivata a definirlo pericoloso, ma è il mio istinto a parlare.
"Pensi possa essere la tua grande avventura? Anzi, colui che te la farà vivere?" Come fa a sembrare così addormentato e avere la forza di parlare? E di dire cose sensate...
"Forse...Sicuramente ha mille possibilità, tutte quelle che non ha Robert." Mi stringo nelle coperte sentendo il freddo delle lenzuola. "Poi, l'eclissi di luna rossa..." Dico con tutta l'ammirazione che ho in corpo. "Perché non me l'hai presentato prima?" Lo sento sbuffare. Sfortunatamente ho spento la luce e per quanto vorrei vedere la sua espressione imbronciata, non mi alzerò per riaccenderla.
"Mi sto quasi abituando a te in casa...Poi Ashton è un tipo strano, non voglio ti porti via." Sbadiglia. Lo vedo in penombra e sembra un cucciolo o un bimbo. No, è più simile a un animale.
"Ti verrei ad abbracciare se non avessi un freddo assurdo." Sorrido, perchè è vero. Gli voglio bene, troppo.
"Kyra è con Thomas, di nuovo.Sai, non mi piace come la tratta, non voglio che lei stia male per colpa di quello stupido. Lui è davvero bello ma Kyra vive con me da due anni e l'ho vista sgretolarsi così tante volte sotto i miei occhi, che mi fa quasi paura. Se lei si innamorasse, si autodistruggerebbe. Se non lo fa prima Thomas...." Non posso sapere come era questo posto prima del mio arrivo, so solo che quel raggio di sole che è la bionda, non può essere spezzato o io spezzo chi la spezza.
"David" Lo richiamo, ma i suoi occhi sono chiusi e la sua bocca semi aperta. Sta dormendo. Tipico.





To The Moon|| Ashton Irwin (CARTACEO SU AMAZON)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora