Smetterò di Amarti?

Capitolo 6

Oddio.

Cos'è appena successo?

In quel momento mi arriva un messaggio, da Michael:
"Ciao Angy, ti andrebbe bene domani andare prendere un gelato?"
"Volentieri."
"Bene, ti vengo a prendere domattina alle 10:30. A domani."

Così presto? Va beh, per una volta posso anche svegliarmi un po' prima.

Scendo le scale.

<<Ti ha chiesto scusa?>> mi chiede il signor Forster.
<<si, faticosamente ma si, mi ha chiesto scusa.>> mento.
<<mi dispiace davvero tanto, comunque la cena è pronta, ti dispiacerebbe andare a chiamarlo? Molto probabilmente sta ascoltando la musica e se lo chiamiamo da qua non ci sente, io intanto tiro fuori il tacchino dal forno. E magari instaurate un rapporto, ti va?>>
<<Ci provo.>>

Salgo su e busso. Nessuna risposta. Busso più forte. Ancora niente. Che faccio? Apro?
Improvvisamente la porta si apre.
<<Dimmi.>> dice acido.
<<posso parlarti un secondo?>> chiedo.
<<come vuoi.>>
<<prima cosa, il tacchino è pronto e dovremmo scendere ma ti volevo chiedere se davvero non ce l'hai con me, siamo vicini e vorrei non so, provare ad instaurare non dico un rapporto, ma comunque a non odiarci.>> dico nervosa.
<<Non ti odio, ma non sto dietro alle femminucce.>>
<<non sono una femminuccia.>>
<<si lo sei, e se sei così attratta da me da dover usare la scusa del venire a chiamarmi per attaccare bottone, non puoi essere altro che una femminuccia. E poi, non seguivi Woster? Quindi vai dietro a più ragazzi contemporaneamente. Brava.>>

Ma...

<<non sono attratta da te, ho fatto un favore a tuo padre dato che sei un figlio senza cuore il cui padre vuole solo che il figlio impari a crescere e a tenere a qualcuno una volta nella vita.>>
<<di certo non voglio affezionarmi a te.>>
<<ti ho mai detto che dovevi affezionarti a me?>>
<<ho detto che non voglio affezionarmi, non che non l'abbia già fatto.>>

Sbaglio o ha detto che si è affezionato a te?

<<cosa intendi?>> chiedo.
<<che sei una gallina.>>
<<una gallina?>>
<<si, una gallina ingenua.>>

Fottiti..

<<Hahahahahahaha, bello scherzo, complimenti.>> dico ridendo, cercando di sembrare più convincente possibile.
<<Non ci sei rimasta male?>>
<<il tuo intento non era farmi uno scherzo?>>
<<no, il mio intento era farti rimanere di merda.>>

Ma cosa?

<<Ah, beh, non ci sei riuscito.>> dico stizzita. Troppo stizzita.
<<dobbiamo scendere. Il tacchino è pronto, ricordi?>> mi dice.
<<si, andiamo.>> dico io.

Apre la porta e dopo essere usciti dalla stanza la richiude alle sue spalle.

Nemmeno il tempo di fare un passo che lui...