Capitolo tredici.

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Siamo arrivate in città verso le sei e un quarto circa e dopo esser passate a prendere qualcosa al superamento, Beth mi ha riaccompagnata a casa.

Visto che mi era rimasta più di mezz'ora libera, ero entrata a farmi una bella doccia.

In poco più di venti minuti mi sono lavata, vestita, truccata e asciugata i capelli. Lo ammetto ho fatto in fretta perchè non voglio altro apparte riavere la mia bimba tra le braccia.

Dopo aver distrutto casa per trovare le chiavi ed il mio telefono, e aver cercato di rimettere apposto il casino combinato, sono uscita di casa.

Mentre guidavo la mia amata moto, per andare a casa di Chanel, ho riflettuto che forse, ora che Alexandra sta crescendo, dovrei comprare un'auto.

Parcheggiata l'auto vicino casa loro, sono subita andata al portone di casa Marks. Impaziente ho suonato al campanello e ad aprirmi sono state Sophia ed Alexandra, che appena mi hanno vista si sono direttamente fiondate tra le mie braccia.

Come sempre Chanel mi ha fatto accomodare e dopo avermi servita con la mia solita tazza di caffè ci siamo messe a discutere, mentre le pesti andavano a sistemare la cameretta.

Chanel, era disperata.
Aveva portato Soph dal oculista, e a quanto pare la visita non era andata così bene. La bimba aveva bisogno di portare gli occhiali, ma cocciuta com'era non voleva saperne. Li definiva fuori moda.

Una volta finito il caffè, ed aver ringraziato Chanel per aver invitato mia figlia a casa loro, tornammò a casa.

E tra ciò che mi raccontava Alex, qualche imprecazione mentale per via del traffico mi sono ritrovata nuovamente a riflettere.

Credo che quella moto abbia uno strano effetto su di me.
Ogni volta che ci salgo sopra, il mio cervello trova qualcosa sulla quale rifletterci.

Comunque, pensavo che se anche Alex portasse un paio di occhiali, ovviamente con una montatura finta, magari Sophia non li considererebbe ancora così orrendi.

E una volta a casa, feci sedere mia figlia sul divano in pelle nera del soggiorno, e le spiegai la mia idea.
Infine, come immaginavo, era ben felice di aiutare la sua amica.

Finita la nostra breve chiacchiera, la lasciai andar in camera.
E appena sentì la sua porta aprirsi, un urlò non tardò ad arrivare dalla sua stanza.

Avevo fatto bingo!
In meno di cinque secondi tornò in salotto con l'enorme peluche del orso tra le braccia. Era più o meno il doppio di lei, il che rendeva la scena ancora più adorabile.

"Mamma! Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie."
Credo mi abbia ripetuto la parola "grazie" circa cento volte, se non di più per il resto della serata.

Ero sicura le sarebbe piaciuto ma non così tanto!

E pensare che non lo ha lasciato un attimo solo, mi ha persino pregato di lasciarlo stare nella sedia affianco alla sua durante la cena, ma ha miseramente fallito nel provare a convincermi.

Era stanca stasera, quindi è andata a letto senza il bisogno che glie lo dicessi io per duemila volta di seguito.

Non trovando nulla di interessante da guardare in tv, ho deciso anche io di andare in camera mia, dove probabilmente leggerò un nuovo libro che mi sono comprata la settimana precedente.

E come ogni sera, tranne quelle in cui non siamo insieme oppure quelle in cui litighiamo, non vado a letto senza dare ad Alexandra la buonanotte.

Provate ad indovinate qual'è la scena che mi sono ritrovata davanti entrando in camera di Alex?
Lei addormentata che abbraccia il peluche.

Rimboccate le coperte e successivamente aver lasciato un bacio sulla fronte della piccola peste, sono andata in camera.

Avevo iniziato a leggere il mio nuovo libro da circa un'oretta, e devo ammettere che per quanto noioso pensavo fosse ora ne ero molto interessata.

Era una storia d'amore complicata, la vita dei due protagonisti lo era. Ma il loro, era un amore vero e forte.

Mi mancano solo cento pagine per finire il libro ma ormai le mie palpebre si stanno appesantendo e fanno fatica a rimanere aperte.

Decido quindi di smettere di leggere per stasera, ma appena spengo la luce sento il mio telefono vibrare, in salotto.
L'avevo messo in carica appena tornate da casa di Sophia e a quanto pare mi ero scordata di portarlo in camera.

Incuriosita da chi potrebbe avermi scritto a quest'ora e con della buona volontà mi sto dirigendo in salotto, cercando di fare meno rumore possibile per non svegliare Alex.

Dopo aver sbatutto il mignolo contro il tavolino del salotto, esser quasi caduta per terra e aver recuperato il telefono, ora mi sto infilando nel mio amato letto.

"Domani sera vi voglio a cena da me! Baci."
Chi era il mittente del mio splendido messaggio? Mia madre!

Non fraintendetemi, adoro mia madre. Abbiamo un buon rapporto e mi è sempre stata vicino, sopratutto una volta scoperto che ero incinta. Ma speravo di ricevere la buonanotte da Sammy.

Risposi a mia madre con un semplice 'okay'
E il mio telefono dopo poco vibrò nuovamente, ma non mi compariva nessun nuovo messaggio di mia madre.

Così controllai la schermata delle notifiche e vidi quel messaggio.

Sammy: Vado a sognarti, buonanotte.

E con il sorriso di un bambino a cui è appena stata regalata una nuova macchinina telecomandata, mi addormentai.

Fa schifo come capitolo ed è veramente corto lo so, ma è un capitolo di passaggio!
Siamo arrivati a 1.2 k, GRAZIE MILLE DAVVERO.❤
E se potete, passereste a leggere "Broken || Nash Grier" di hazzasavedme_ grazie nuovamente a chi passerà a leggerla, un bacio Klar

Forget Me. (Sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora