Capitolo 2:Un nuovo compagno

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Mi svegliai completamente sudata alzando di scatto la testa e guardandomi attorno, tirai un sospiro di sollievo, grazie al cielo era solo un altro incubo. Ultimamente facevo spesso quell'incubo, prima era tutto nero, poi una luce, un bosco, un circo, il clown e mi svegliavo, lo ricordavo solo per 15 minuti al massimo poi lo scordavo completamente e l'unica cosa che ricordavo era il clown, mi passai una mano fra i capelli scompigliandoli come se non bastasse il disordine in cui erano già e poi presi in mano il telefono a cui intanto era partito "Uma Thuman" Dei Fall Out Boy, ovvero la mia sveglia. Sbuffai e mi alzai stiracchiandomi e mi capitò sott'occhio l'orologio che avevo sul muro accanto all'armadio che segnava le 7:30, sospirai ridacchiando, mio fratello aveva nuovamente provato a farmi uno dei suoi scherzi, sistemai l'orologio all'ora giusta e mi dirigermi verso il bagno per farmi una doccia, appena l'acqua calda si schiantò sulla mia pelle nuda tirai un sospiro di sollievo, come se quel contatto con l'acqua calda che scorreva su tutto il mio corpo, stesse portando con se tutti i miei problemi liberandomene. Tenevo gli occhi chiusi per godermi meglio quella stupenda sensazione quando qualcosa turbò la mia pace; Sentì il rumore di un oggetto cadere e d'istinto aprì subito gli ochhi giusto in tempo per vedere un'ombra passare difronte alla doccia, aprì di scatto la tenda ma non vidi nessuno, titubante riuschiusi la tendae finì di farmi la doccia. Appena finì uscì dalla doccia e mi avvolsi in un'asciugamano e mi dirigei verso la mia stanza, appena misi piede nella stanza vidi la stessa ombra di prima entrare nell'armadio, mi avvicinai a quest'ultimo lentamente per poi aprirlo di scatto, ma dentro non c'era nulla, solo i miei vestiti, lo richiusi e mi vestì: Misi dei leggins neri, una canotta blu scuro con sopra una camicia sempre blu scuro a quadri, misi i miei stivali neri e mi diedi una sistemata ai capelli legandoli in una treccia leggera, misi un filo di trucco, presi i miei occhiali e scesi velocemente le scale , presi al volo la mia borsa tracollo nera e a quadri bianchi e uscì di casa salutando mio fratello che stava facendo colazione. Guardai l'ora sul telefono che segnava le 7:45 -Ho 15 minuti per farmi 4 isolati a piedi, perfetto- Misi le cuffie, feci partire Pain e mi avviai verso scuola. Arrivai o a scuola alle 8:05 facendo gli ultimi isolati a corsa, avevo il fiatone ma dovevo ancora entrare in classe; mentre correvo verso la mia classe andai adosso ad un ragazzo che era appena uscito dall'ufficio alunni facendoli cadere a terra alcuni fogli, mi chinai velocemente a raccoglierli e glieli porsi scusandomi e riprendendo la corsa verso la mia aula. Riuscì ad entrare poco prima del professore e mi sedei appena varcò la porta, a metà lezione qualcuno bussò alla porta e il professore tuonò un "Avanti" un pò spazientito ed entrò un ragazzo, mi stupì riconoscendo il ragazzo a cui ero andata adosso prima, mentre consegnava un foglio al professore lo osservai meglio: Era alto più o meno 1.95 visto che superava di un pò di centimetri il professore che era 1.88, aveva i capelli nerinun pò spettinati e gli occhi celesti quasi bianchi, indossava una camicia bianca un pò sbottonata che lasciava intravedere i suoi pettorali, dei jeans neri strappati, delle convers sempre nere e un cappello di lana sempre nero, in poche parole pareva il classico ragazzo che se la tirava un pò. Il professore si sedè e mise il foglio nel cassetto della cattedra poi si voltò verso di noi e parlò -Ragazzi lui sarà il vostro nuovo compagno di classe - Si voltò verso il ragazzo -Prego presentati- Il ragazzo annui e a sua volta di voltò verso la classe - Mi chiamo Jack Simons, ho 17 anni e mi sono trasferito 2 mesi fa qui in Italia dall' Inghilterra- -Jack? Sai mi è familiare il tuo nome- Tutti ci voltammo verso il ragazzo che aveva parlato ovvero Josh, un ragazzo dai capelli corvini leggermente lunghi che stava sempre in disparte, Jack lo guardò un atimo e dopo poco sgranò gli occhi, stava per dire qualcosa quando il professore lo interruppe -Se lo conosce o no sono affari suoi Josh, io vorrei continuare la lezione quindi Jack si sieda...- Il pofessore si guardò attorno e poi posò lo sguardo sul posto vuoto al mio fianco -Si sieda accanto alla signorina Blade- Jack si voltò verso di me e nei suoi occhi, per un attimo mi sembrò di vedere una strana scintilla a cui non diedi alcuna importanza, il ragazzo si avvicinò e si sedè al banco libero che si trovava alla mia destra -Sei la ragazzaa che mi è venuta addosso prima giusto?- -Si, scusa ancora ma ero in ritardo quindi andavo di fretta e non ti avevo visto in tempo- -Tranquilla- Il suo sguardo si posò sui disegni che avevo sparso per tutto il banco -Ti piacciono i clown?- -Non proprio.. E' un personaggio che sogno spesso ultimamente e oggi ho anche visto una strana ombra prima in bagno e poi in cucina..- -Max non spaventarlo, fagli superare i primi giorni almeno- Josh ridacchiò dopo quell'affermazione, sospirai e ripresi a disegnare, con la cods dell'occhio vidi Jack guardare Josh come se vedesse un fantasma e poi spostò il suo sguardo sui miei disegni e sul suo volto comparve un sorriso compiaciuto e nei suoi occhi comparve nuovamente per un nano secondo quella strana scintilla.

⚠️REVISIONE⚠️Laughing Jack Il Demone Della ScatolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora