Capitolo 16: Quel sorriso mi perseguita...

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Lo squadrai da capo a piedi rimanendo agghiacciata da quello che i miei occhi vedevano, il ragazzo sorrise ancor di più facendo allargare il suo agghiacciante sorriso -Che c'è Max? Non mi riconosci più?- Disse socchiudendo gli occhi e facendo un leggero ghigno -E' impossibile dimenticare una faccia sfigurata come la tua- Lui scoppiò a ridere -Che coraggio! Da piccola tremavi come una foglia l'ultima volta che ci siamo incontrati, e mi hai anche ferito al collo- Si spostò la felpa dal collo mostrando una cicatrice che si era rimarginata completamente ma di cui era rimasto il segno -Sembrava solo un graffietto ma dopo poco mi accorsi che mi avevi fatto un taglio abbastanza profono- Rimasi in silenzio -In ogni caso... Ho saputo che Jack ti vuole uccidere perchè crede sia stata colpa tua se sua sorella è morta per mano mia- -Infatti! E' morta per mano tua! Io non c'entravo nulla e sono quella che c'ha rimesso!- -Non credere, è venuto a cercare pure me, ed ha provato ad uccidermi, per sua sfrotuna però sono tornato in vita visto che avevo un lavoro da finire, e quel lavoro sei tu Max- -Io?- -Si, 12 anni fa ero stato incaricato di portarti al cospetto di Zalgo e quando venni a prenderti, però, c'era Jill vicino al tuo letto che mi impediva di avvicinarmi a te, dopo un pò mi fece arrabbiare e quando scappò la inseguì, quando finalmente la uccisi e ti avevo presa tu riuscisti a liberarti e a scappare, per mia fortuna scoprì prima di Jack che ti eri trasferita in Italia e quindi ti seguì e ti rimsi sempre accanto, ma non credo che ti ricordi di me in questa forma- Detto ciò cambiò forma, divenne più basso, i capelli gli si accorciarono e i tagli ai lati della bocca scomparsero, così come la sua carnagione bianca che divenne di un rosa normale e i segni delle bruciature sparirono, sgranai gli occhi -Jhos...- -Esatto cara Max, dovevo starti sempre attaccato e studiare ogni tua mossa, e pochi giorni fa mi hanno ordinato di portarti da Zalgo, e questa volta non ho intenzione di fallire- Estrasse molto rapidamente dalla tasca della felpa un coltello sporco di sangue e si fiondò verso di me con altrettanta velocità puntandomi il coltello alla gola -Sei anche cresciuta molto bene Max, spero che Zalgo mi lasci divertire con te dopo che avrà quello che vuole- Ghignò e fece pressione con la lama del coltello sul mio collo facendomi un leggero taglio da cui uscirono alcune goccie di sangue, Jeff spostò il suo sguardo sul mio collo dove mi aveva fatto il taglio per poi leccare via il sangue, chiuse gli occhi e quando li riaprì mi guardò e per un attimo i suoi occhi divennero rossi come il sangue per poi tornare bianchi e gelidi come un ghiacciaio-Ora ho capito perchè Zalgo ti vuol, a quanto pare la leggenda è vera... Cara Max, tu non sai quanto sei preziosa- -Cosa vuoi dire?- Senza dirmi nulla mi prese una mano e ci fece un taglio, guardai il taglio da cui usciva il sangue ma dopo poco la ferita si rimarginò, il sangue rimase ma la ferita non c'era più, guardai Jeff che ghignò mentre continuava a guardare la mia ferita -Come è possibile?- -Devi sapere Max che ci sono delle persone che sono nate in un certo periodo dell'anno, precisiamente durante la notte, ma non una notte qualunque, la notte della luna di sangue, questa luna compare una volta ogni 200 anni- -Ma cosa dici? Compare a ogni eclissi lunare, e non ci sono ogni 200 anni- Mi mise una mano sulla bocca -Non mi interrompere mentre parlo, dicevo, non è quel tipo di luna di sangue, questa avviene ogni 200 anni, nella mezzanotte del 7 novembre e tu sei l'unica bambina in tutto il mondo ad essere nata a mezzanotte precisa, non un secondo di più non un secondo di meno- -Ma cosa c'entra col fatto che la ferita si è rimarginata?- -La luna di sangue ha strani poteri, e li trasmette tutti ad un bambino che nasce durante la sua piena potenza, il potere più grande che la luna da è quello del sangue, se ti ferisci, la ferita si rimargina e se qualcuno beve il tuo sangue diventa più forte- Rimasi stupita -In ogni caso ora dobbiamo andare, Zalgo ti sta aspettando- Si alzò tirandomi per un braccio, ma appena fui in piedi gli tirai un calcio riuscendo a fargli mollare la presa e scappai in una direzione qualsiasi, alla fine mi ritrovai davanti alla mia vecchia casa, ma prima che avessi il tempo di fare un passo in avanti qualcuno mi prese per le braccia bloccandomele dietro la schiena, mi voltai e vidi un ragazzo vestito di nero, capelli neri lunghi fino alle spalle, pelle grigia e gli occhi completamente gialli come la bocca, rabbrividì -Grazie Puppeteer- Jeff si avvicinò a e e mi diede un pugno nello stomaco, talmente forte che mi fece rimanere senza fiato -Non mi importa se sei importante o una ragazza, se scappi di nuovo ti uccido con le mie mani e ti svuoto di tutto il sangue che hai in corpo- Strinsi i denti -Brava bambina- Jeff si voltò verso la casa e il suo volto si oscurò -Pupperteer tu va verso l'entrata del palazzo di Zalgo, io devo sistemare una cosa- Si diresse verso la casa estraendo il suo coltello, io alzai lo sguardo verso di essa e poggiato alla finestra della mia vecchia camera, ci stava Laughing Jack, che appena vide Jeff il suo volto tranquillo si mutò in un espressione di pura rabbia.

⚠️REVISIONE⚠️Laughing Jack Il Demone Della ScatolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora