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christine indossava un abito rosa shocking che in lunghezza non arrivava nemmeno a metà coscia. 

aveva uno scollo a cuore così profondo da sembrare una spaccatura e da quello scollo si intravedeva tutto ciò che i ragazzi bramavano. 

questo "fazzoletto" aveva maniche a tre quarti fatte in pizzo con ricami a forma di fiori. 

io e alexis camminiamo dirette verso gli armadietti passando vicino alla troietta.

< ehi Kim! non ti puoi permettere di passarmi davanti. potevi farmi cadere dalle mie zeppe tacco 15 o ancora peggio sporcarmele.>

< ma quanto sei superficiale. ma su copriti che sembri una brava donna in tangenziale. quelle scarpe . sono allucinanti. non mi meraviglierei se cadessi.>

< ma quanto sei divertente kim. mi hai tagliato la strada. hai fatto una cosa molto sbagliata e te ne pentirai.>

< mi vuoi fare del male solo perché ti ho tagliato la strada?! te hai problemi mentali.>

lei si volta indispettita e se ne va.

prendo il cellulare e inizio a guardare le notifiche di whatsapp e instagram. 

< al, che hai in mente di fare questo pomeriggio?>  chiedo continuando a guardare il telefono

< avevo in mente che, io te e lucas potevamo andare a fare un giro per poi andare a casa del nostro migliore amico a vedere un film.> 

<d'accordo ma devo passare assolutamente da casa a prendere il libro di biologia così mi faccio passare i compiti da lucas.>

< così a piedi ci metterò troppo però> 

< se vuoi ti presto di mio scooter> dice alexis  porgendomi le chiavi del motorino.

vado nel parcheggio e tolgo i lucchetti al veicolo di alexis.

mi metto sopra il destriero metallico e mi dirigo verso casa.

ad un tratto una macchina fa retromarcia quasi beccando lo scooter. 

cerco di sterzare ma vado ugualmente addosso alla macchina.

perché tutto a me?!

sento un dolore al fianco per l'abrasione con l'asfalto.

Chiudo gli occhi per un paio di minuti.

La strada è bollente.

Mi rendo conto di ciò che succede e mi sposto un po' verso il marciapiede restando in terra.

arriva un ragazzo alto, capelli mori sistemati in un ciuffo perfetto, occhi castano scuro, bellissimo.

< tutto bene?> mi fa lui

< si, nulla di che. Forse un po' di male sul fianco e al ginocchio ma niente di che.>

< d'accordo. Ora vado. Ciao>  Fa dopo avermi aiutata ad alzare ed rimettere in piedi pure lo scooter.

Lo vedo allontarsi dirigendosi verso scuola.

Arrivo a casa. 

Prendo le chiavi che tintinnano a ogni mio movimento. 

Infilo la chiave nella serratura e giro velocemente ma non si apre.

Ritento.

Provo ancora.

Non si apre. 

Devo farli quei maledetti compiti di biologia altrimenti avrò un'altra materia sotto.

<diamine non si apre!> esclamo

< certo che non si apre idiota. Stai usando le chiavi del garage . Che ti prende?> dice Trevor toccandomi la spalla.

Ha i capelli spettinati ma perfetti ugualmente.

 Le sue nocche rosse mostrano indirettamente il freddo che prova. 

Nonostante siamo a metà autunno lui patisce già il freddo. 

Mi ricordo che quando a nove anni ho festeggiato il mio compleanno che è in inverno ed avevo fatto la festa in montagna lui era voluto venire nonostante il gelo che lui odiava tanto, solo per vedermi spengere le candeline.

<Trevor > dico saltandogli addosso <ho bisogno che tu mi copra con mamma. Avevo promesso a lei e robert che oggi stavo tutto il tempo sui libri ma devo andare in giro con alexis

< non posso coprirti sempre>

< per piacere ho bisogno di te.>

< d'accordo ma alle 5 venite a vedere la mia partita di lacrosse .>

È troppo tenero per dirgli di no.

< va bene. Ora entra. Lanciami il libro di biologia.>

Passano pochi minuti e ad un tratto sento male a un piede. 

Ecco il libro di biologia in terra sul mio piede e dalla finestra mio fratello che ride.

< cazzo Trevor. Mi ha fatto male. Avvertimi prima di lanciarmi un mattone di informazioni scientifiche sul piede>

<ok>

torno a scuola in meno di 15 minuti e rendo il motorino ad alexis.

< al sono coperta per 4 ore poi dobbiamo andare a vedere la partita di lacrosse>

<e il film?> chiede sconcertata lei

< lo ho promesso a mio fratello. il film lo vediamo un'altra volta.> spiego 

< su andiamo> fa lei

< hai saputo la notizia? hanno licenziato il signor Hocleman perché lo hanno beccato a farsi Christine.> dice leggermente amareggiata 

< sei triste perché lo volevi tutto per te?> chiedo scherzosamente

< no! era che era molto bravo ad insegnare latino.>

< si!? ma smettila dai>

< d'accordo forse lo volevo un po' tutto per me. christine la ammazzo prima o poi.>

< se ti dico una cosa non ti arrabbi vero?>

< certo che no >

< sono caduta dal tuo motorino.>

<DIO SANTO TUTTO BENE?> chiede con aria preoccupata

<solo qualche dolore a fianco e ginocchio.>

< non andiamo a fare un giro allora andiamo a casa mia.>

<a fare?>

< a vedere un film >

< ci sto.>

arriviamo a casa di alexis.

La sua casa è sempre stata qualcosa che mi dà sicurezza e in cui ho passato parte della mia infanzia.

La sua era una stanzetta piccola ma accogliente con quella altrettanto piccola finestra di fronte al letto che le permetteva di guardare il cielo e la consolava quando qualcosa le andava storto ed era triste.

Tuttoggi è cosi,e quel piccolo soprammobile a forma di gatto mi ricorda quando io e Al da piccole andavamo al luna park e provavamo a vivere qualcosa al tiro agli anelli ma ogni volta perdevamo i nostri cinque dollari, quella volta però lo guadagnammo e fummo felici di condividerlo.

ci mettiamo sedute sul divano e prima dell'inizio del film ci mettiamo a parlare di quante volte abbiamo visto quel fantastico film. 

durante la proiezione di un weekend da bamboccioni ci mettiamo a ridere più e più volte. 

adoro vedere i film con lei perché ci divertiamo sempre tantissimo








A BEAUTIFUL MISTAKEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora