14

47 13 1
                                    

Scendo le scale e vedo mia mamma andare su e giù per il corridoio parlando tra se e se.

Indossa una camicia di seta grigia tendente all'azzurro e dei pantaloni neri a vira alti che cadono morbidi sulle sue gambe fini.

Appena mi vede mi viene in contro, mi prende le spalle e si avvicina a me per farsi sentire meglio.

<kim>

< che?>

< vai a svegliare tuo fratello. Dobbiamo parlare.>

< di cosa dobbiamo parlare?> chiedo incuriosita

< vallo a svegliare e basta.>

Salgo velocemente le scale ed entrò in camera di Trevor.

Che carino. 

Dorme abbracciato al cuscino.

Mi siedo accanto al suo corpo perfetto e lo osservo per qualche secondo poi mi ricordo le parole di mamma.

gli metto le mani sulle spalle e lo scuoto.

<Trev svegliati. Mamma ci vuole parlare.> dico dolcemente in modo da non farlo arrabbiare.

So quanto può essere snervante trovarsi qualcuno che ti urla contro di prima mattina.

< ehi> Dice lui sbattendo ripetutamente le palpebre per scacciare la sfocatura che si ha quando uno si sveglia

<Ehi.>

<Che succede?> fa lui alzandosi leggermente e appoggiandosi sui gomiti.

< mamma ci vuole parlare.>

<d'accordo. Aspetta che mi metto un paio di pantaloni, una maglietta e scendo.>

Resto a guardarlo mentre si alza dal letto e si stiracchia mettendo in mostra quei suoi addominali fantastici.

Questi ultimi però vengono coperti da una maglietta blu.

Ma a che cosa penso?! È mio fratello!

Scendiamo e andiamo in salotto.

Trevor si siede sul divano.

Si stropiccia un po' gli occhi e fa un piccolo sbadiglio.

Mi distendo sul divano, scosto alcuni cuscini mettendone uno sulle gambe di Trevor e appoggiandovici la testa.

Appena mamma ci vede sul divano si mette in poltrona e inizia.

< kim, Trev dobbiamo parlare.>

< dicci.> fa Trevor.

< ha chiamato la nonna...>

< ci vengono a trovare? Devo fargli vedere una cosa.> dico esaltata

< no!  mi ha detto che nonno non sta molto bene e che vorrebbe che stessimo lì per un po', tre mesi circa, in modo da fargli compagnia.>

< no. Non torno un'altra volta in Ohio.> dice Trevor

< ma manco io. Voglio bene ai nonni ma non ci torno in quella casa. Lì non c'è nessuno. Non si fa mai nulla.> confermo io

< lo sapevo che non sareste venuti infatti volevo dirvi che io e robert andremo dai nonni ma voi non potrete rimanere in questa casa in quanto minori, perciò vi abbiamo già preso una camera nei dormitori della vostra scuola. Starete in camera insieme e vi dovete trasferire domani.>

< ma..>

<Niente ma. o questo o l'Ohio.>

Ci rassegniamo.

Dopotutto sarà un po' come stare in casa.

< si ma voi quando partite?>

< domani.>

<oggi rimanete a casa per fare i bagagli.> dice robert

< va be'>

Vado nella mia camera e inizio svuotare l'armadio.

La porta si apre di colpo ed entra Trevor.

< ecco le tue scatole> dice appoggiandole sul letto.

<grazie mille>

< staremo bene lì ai dormitori.>

<spero vivamente>

< perché porti tutta questa roba?> dice sollevando con due dita un vestito estivo

<ora vado a preparare la mia roba. Ci si vede dopo.>

Prendo il cellulare e compongo un numero.

" ehi lucas!" Dico

"kim!"

"Oggi non venire a prendermi. Non vengo a scuola."

" c'è qualche problema?"

"no no. Devo preparare la mia roba per..." Non mi lascia nemmeno il tempo di finire la frase

"Ti trasferisci? Non posso lasciare che succeda."

" calmati Lucas. I miei vanno in Ohio per circa tre mesi e lasciano me e Trevor al dormitorio della scuola."

" mi hai fatto venire un colpo." 

" ti prego dillo te ad Alexis. Ho molto da fare oggi."

" certo. Ci si vede."

Chiudo la chiamata. 

Mi mancherà la mia stanza. 

Le quattro mura che hanno visto la mia infanzia piena di gioia, gli scarabocchi sulla parete, quelle che hanno racchiuso i miei segreti e che hanno ospitato i miei pigiama party più bizzarri come quello dell'anno scorso con Alexis nel quale ci siamo messe a cantare a squarcia gola le canzoni di justin bieber nel nostro periodo da bimbominchia e mangiato robe strane a ogni ora della notte. 

Togliendo la roba dall'armadio mi accorgo di alcuni vestiti e magliette di quando Ero più piccola.

I ricordi riaffiorano nella mia mente. 

Sarà strano stare lontano da questa casa per 3 mesi.










A BEAUTIFUL MISTAKEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora