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La sveglia suona come al solito e mi fa venire il nervoso.

La spengo subito. 

Resto un paio di minuti nel letto per rendermi conto di ciò che devo fare stamattina.

Mi alzo in piedi e mi stiracchio. 

Sono tremendamente stanca e la testa continua a girare anche più di ieri sera.

Mi avvicino alla finestra e la apro.

Appoggio gli avambracci sul davanzale.

Respiro l'aria pulita e fresca che c'è fuori.

Profuma di erba appena tagliata.

Adoro questo profumo.

Mi ricorda la serenità dell'infanzia, la voglia di fermarsi un attimo da adulti e godere dell'esistenza così come mio padre mi ha sempre insegnato a fare.

Mi fa ripensare a tutte le volte che ho respirato con lui quel profumo, raccolta qualche lumaca per non farla andare sotto le indifferenti ruote del tosaerba assieme ai miei genitori e mio fratello. 

I ricordi sovrastano la mia mente.

Provo una lieve tristezza a pensare a quando eravamo una famiglia unita, unica.

Con robert ora è tutto diverso.

La nostalgia di quei momenti mi fa stare male, mi rende triste. 

Verso un paio di lacrime e poi mi asciugo il viso con l'orlo della manica della maglietta del pigiama.

Non sono più tanto legata a mia mamma quanto a mio padre anche se non lo vedo mai e non si fa sentire.

Voglio sapere come sta, cosa fa, tutto!

Guardo cosa succede nel giardino del college ma niente, calma piatta.

Gli alberi dalle foglie verdi e gialle tipiche dell'autunno oscillano ad ogni minimo soffio di vento.

Oggi fa leggermente freddo anche se siamo solo a metà settembre.

Lascio la finestra aperta e vado in cucina in modo da far cambiare l'aria mentre faccio colazione.

Vado in cucina eapro il frigo.

Prendo le uova per farmele strapazzate.

Metto la padella con un filo d'olio sul fuoco.

Prendo le uova in mano quando < ferma!>

Sobbalzo e mi volto.

 < Trevor mi hai fatto paura.> 

<ok,ok ma preparo io. Te non sai cucinare>

< non è vero> ribatto

< oh sì che è vero. Lascia stare faccio io. >

< anche te non sei il massimo>

< ok lo ammetto ma io cucino roba commestibile a differenza tua.> fa sorridente. 

< ok, ma muoviti ho fame> dico lasciandogli il posto è mettendomi a sedere a tavola.

In poco meno di due minuti mi trovo davanti un piatto di uova fumanti.

Le assaggio e le mie papille gustative iniziano farsi sentire.

Sono fantastiche ma non voglio dargliela vinta.

< mmh, ne ho assaggiate di migliori>

< come no!>

Torno in camera mia e scelgo i vestiti.

A BEAUTIFUL MISTAKEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora