Cap 9

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Le lacrime minacciano di uscire, gli occhi mi iniziano a pizzicare, quasi mi sento male.

«Mamma non puoi farmi questo» cominciai quasi ad urlare.

«Tesoro, per il tuo bene è meglio che ritorni qua... Abbiamo visto che salti troppe volte scuola e i tuoi voti non sono il massimo, io e tuo padre speravamo che andando a LA avresti studiato meglio e avresti potuto diplomarti per poi andare all'Università di medicina»

Cam che vede la scena e sente quello  che stavo dicendo corre subito fino da me.

Mia madre e mio padre volevano il massimo da me hanno sempre voluto fare le scelte per me, come questa dell'Università di medicina, ma questo non era il futuro che desideravo! Io volevo continuare a vivere con i miei migliori amici pazzi e i miei fratelli.

«Mamma, io non voglio tornare, qui sto troppi bene, e ho degli amici che mi accettano per quello che sono!»

«Mi dispiace Alice, io e tuo padre abbiamo già deciso, partirai tra tre settimane, è la cosa giusta»

Dopo aver sentito quelle parole scoppiai, cominciai ad urlare a mia madre.

«Mamma, tu non puoi decidere il mio futuro, mi sono sempre adattata alle vostre scelte, ma io non voglio studiare medicina non voglio diventare una di quelle ragazze per bene che non escono mai di casa perché passano intere giornate solo sui libri!»

Nash e Ellen mi guardarono terrorizzati dalla mia reazione è Cam si allontanò leggermente.

«Non mi venire contro Alice, perché finirai veramente per non rivederli mai più!» urlò mia madre, era completamente incazzata nera dalla voce.

Ma io non ce la facevo, non sarei riuscita a ricominciare una vita in Italia, non sono mai riuscita a trovare dei veri amici o amiche. Da quando Nash era diventato famoso tutte le amiche che avevo avuto mi utilizzavano come mezzo per arrivare a tutti i ragazzi. Io come una deficiente ci cascavo e quando me ne accorgevo ci rimanevo così male!

«Mamma ti odio!» queste furono le uniche parole che riuscì a dire prima di scoppiare in un pianto isterico.

Tutta la mia nuova vita che mi stavo creando nel mio piccolo mondo in quel momento la vidi spezzarsi in piccoli  frammenti.

«Dio, Ali che succede?!» mi chiede Cam preoccupato, stringendomi tra le sue braccia muscolose, ne avevo proprio bisogno. Continuai a piangere.

«I-io n-non ci po-posso credere!»

«Shh... Stai  tranquilla» mi disse con un tono di voce così dolce che mi fece sentire un pò meglio.

«Forse è meglio se torniamo a casa» mi disse, io annuì e lui mi prese in braccio e ci incamminammo verso la macchina.
Durante il viaggio io rimasi accoccolata a  Cam e perfortuna Nash e Ellen non proferirono parola.

Una volta arrivati a casa Cam mi accompagnò in camera, andai in bagno a cambiarmi, mi guardai allo specchio e quasi presi spavento, ero inguardabile, avevo gli occhi tutti rossi e gonfi dalle lacrime e tutto l'eyeliner sciolto sulle guance.
Quando uscii lo trovai appoggiato allo stipite della  porta, mi diressi verso di lui in completo silenzio gli presi una mano e lo portai fino al letto, avevo bisogno di un suo abbraccio e della sua presenza, lo feci sdraiare e appoggiai la testa sul suo petto.

Non disse niente per mia fortuna così evitammo un discorso imbarazzante.
Sentì da dietro il suo braccio caldo avvolgermi la schiena.

«Buonanotte Ali» queste furono le uniche parole che disse, poi mi lasciò un tenero bacio sulla fronte ed io caddi in un sonno profondo restando abbracciata all'unica persona che avrei voluto nella mia vita, peccato che lui non lo sapeva.

****
La mattina seguente mi sveglia ancora accoccolata a Cam nella stessa posizione della sera prima.
Alzai debolmente la testa e notai che stava ancora dormendo, mi alzai facendo attenzione a non svegliarlo e mi avviai giù per le scale ed entrai in cucina e trovai El e Nash a fare colazione, appena El mi vide corse verso di me ad abbracciarmi.

«Come ti senti?» mi chiese con un debole sorriso.

«Abbastanza grazie» le sorrisi.

«Ne vuoi parlare Ali?» mi chiese Nash...

«Si dopo però perché adesso voglio fare colazione perché ho una fame che riuscirei a mangiarti» risposi, e lui sorrise semplicemente.

Dopo un pò di minuti ci ritrovammo un Cameron tutto assonnato sulla soglia della cucina.
Dio quanto è bello! Ha tutti i capelli spettanti, gli occhi semichiusi a causa della forte luce ed era senza maglietta.
Senza neanche  accorgermi lo stavo fissando sognate con la bocca semiaperta.

«Ehm... Ali mi sembra che abbia della bava proprio qua» mi disse Nash indicandomi un angolo della bocca.

«Ma dai smettila!» gli dissi tirandogli un piccolo schiaffetto sulla fronte, lui si mise a ridere e anche gli altri due...

«Dormito bene Ali?» mi sussurrò all'orecchio con un tono malizioso.
A quelle parole arrosii immediatamente.

«O mio dio non mi direte mica che voi due...»

«No ma che stai dicendo!» bloccai subito Ellen prima che potesse dire qualcosa di troppo, con un tono stridulo e abbastanza imbarazzato.
Cam si mise a ridere e con lui anche Nash.

«No no... Non è successo niente! È solo rimasta abbracciata a me tutta la notte» aggiunse Cam.

«Awww... Che dolci!»

****
Dopo aver finito colazione raccontai a malincuore tutto sia a Cam che a Nash e Ellen.

«Ali, non puoi andartene!» disse El e delle lacrime le solcarono il viso... Quanto mi faceva male vederla così.

«Non ti preoccupare sono sicuro che riuscirò a convincere la mamma in qualche modo! Non puoi tornare in Italia non è là il tuo posto ma è qui con tutti noi cazzo!» mi rassicurò Nash.

«Lo so che non è la il mio posto! E la cosa peggiore è che devo partire tra tre settimane» e qui non riuscì a trattenermi scoppiai a piangere, Ellen, anche lei piangendo corse vero di me e mi abbracciò.
L'unico che in tutta questa storia non aveva aperto bocca era Cameron, che si alzò subito di scatto e se ne andò di sopra.
Non posso crederci, perché se né andato? Prova a chiamarlo.

«Cam...» ma la mia voce uscì come un sibilo.

«Ali sta tranquilla, ha bisogno di rifletterci un pò sopra, è stato un brutto colpo per lui. Ci tiene molto a te, e sapere che te ne vai gli fa più male che mai» mi disse Nash come se mi avesse letta nel pensiero.

«Vai a parlargli» mi consigliò Ellen, annuì semplicemente e mi alzai per andare da lui.

Salì di sopra e andai a bussare alla porta della sua camera, non rispose nessuno quindi deciso di aprire ed entrai.
Lo trovai seduto sul letto con la testa fra le mani, mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui e lo abbracciai, lo sentii singhiozzare.

«Perché te ne sei andato?» chiesi...

Dopo qualche secondo alzò la testa e vidi degli occhi color nocciola che solitamente erano sempre così accesi e brillanti, contornati dal rosso ed il viso era rigato dalle lacrime. Non avrei mai pensato di vedere Cam in quelle condizioni.
Fece un sospiro e mi rivolse la parola.

«Alice Grier mi sono innamorato di te, fin dal primo giorno che ti ho vista ho desiderato che tu diventassi mia e ora te ne vai, non lo posso sopportare non posso credere di non poterti vedere più! Non posso sopportare di non portarti più a casa da scuola, di non vedere più i tuoi splendidi sorrisi che ti illuminano la giornata. Non posso lasciarti andare!»

Dopo quelle parole il mio cuore perse battiti, feci la prima cosa che l'istinto mi diceva di fare. Gli saltai addosso unendo le nostre labbra in un morbido bacio.

******
Okay buonasera... Scusate se ci ho messo tantissimo ad aggiornare è che con la scuola non riesco a starci dietro.
Adesso provo a continuare ma non so di preciso ogni quanto aggiorneró, spero almeno ogni settimana.
Comunque questo è il nono capitolo spero vi piaccia e ditemi cosa ne pensate!
Ciaoooo al prossimo cap!😂
@lillybloom00

Un Amore a Los Angeles  || Cameron Dallas ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora