•Capitolo 2.0 ~ Sir Casser ~

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Il mattino seguente Oliver fu svegliato dal tenue luccicare del lampadario sotto la luce del cielo uggioso.

Il sole smagliante del giorno prima era nascosto dalle nuvole vaporose che coprivano tutto il sud dell'Inghilterra, quindi le temperature erano più rigide; non drastiche, in effetti, ma abbastanza basse da punzecchiargli i piedi, scoperti.

Dopo essersi lavato si vestì e uscì di casa, percorrendo il vialetto nel silenzio assoluto dell'alba.

Quella mattina sul tavolo del Morgan's beer, oltre al quotidiano, c'era anche la Parola Urlante.

«Ho visto che ti hanno assegnato il premio, complimenti» disse Morgan quando Oliver sfogliò la prima pagina;

«lo dicevo io che avresti riscosso successo; oggi la colazione la offro io» continuò con un grosso sorriso stampato sul viso.

Era un soggetto alto e snello, la barba corta e definita lo rendeva attraente -infatti la maggior parte delle signore di mezza età che entravano al bar spesso intraprendeva discussioni col solo scopo di fare colpo-; aveva i capelli brizzolati tirati indietro e il sorriso ancora perfetto.

Nessuno avrebbe mai detto che avesse sessantacinque anni.

«Quando hai rilasciato l'intervista?» chiese mentre preparava il caffè;

«Ieri», rispose Oliver sfogliando le pagine due a due, saltando quelli che lui riteneva gli argomenti sciocchi.

Non badò al rumore della ceramica che sbatteva contro il tavolo, cercando con gli occhi l'inserto sulla sua premiazione, che non trovò perché, in realtà, gli era stata dedicata un'intera pagina con tanto di foto che non capì dove avessero preso.

L'ormai noto saggista Oliver Butler, molto apprezzato dai nostri lettori, ha dichiarato che continuerà a scrivere per la Parola urlante. Un ringraziamento non basta, vista la passione insita dei suoi elaborati, che io considero capolavori. Aldilà di ogni interesse economico, posso affermare che, tra gli altri, lui abbia dato un contributo fondamentale. Mi trovo quindi desideroso di conferirgli questo premio simbolico del mio personale ringraziamento per la gentile collaborazione.

Karl Martin

Di seguito comparivano alcune frasi di elogio da parte degli altri saggisti impegnati col settimanale.

Confidiamo nel fatto che Oliver rimanga, come è stato, colonna delle opere artistiche di questo settimanale, nonché grande fonte di ispirazione per noi altri.

Ci congratuliamo quindi, con il nostro collega e amico Oliver.

Georgine Froues

(saggista de la Parola urlante)

L'espressione di Oliver cambiò,

«quante grazie... »mormorò con una leggera nota ironica nella voce.

Pensò che fosse tutta ipocrisia quella dei colleghi, costantemente in quattro per vincere quel titolo, soprattutto dopo le melliflue ed esagerate parole del signor Martin.

Ne aveva sentite di ogni contro John Pearson l'anno prima, quando vinse il premio; «perché non dovrebbero fare lo stesso con me?», pensò.

In effetti, tra i colleghi, non era poi così tanto amato come affermavano i commenti sul giornale.

Le campanelline trillarono quando entrò la ragazza rossa.

Indossava una gonna a tubino nera e una camicia bianca, i primi bottoni aperti.

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